Grottaferrata e la Carta Archeologica, tornando alle pendici del Tuscolo: siti ed ipotesi. Il colle inteso come monumento
Pubblicato: Lunedì, 20 Aprile 2020 - Fabrizio GiustiGROTTAFERRATA (attualità) – La 44a puntata della Carta Archeologica ci riporta nell’antica città che ha dato storia ad un intero territorio
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Nella regione orientale dell’abitato di Tuscolo, alle falde dell’acropoli, un tracciato stradale, probabilmente di antichissime origini, collegava l’abitato con la Valle Latina. Di esso non abbiamo notizie, ma alla fine dell’800 uno studioso di questi territori, R. Lanciani, ne sottolineava la presenza e l’importanza identificando un tratto in tagliata denominata “fossa” ancora oggi ben conservato. In una delle sue annotazioni, leggiamo: ”… il sentiero taglia la via-fossa che difendeva la città dal lato di oriente. L’unico pericoloso. L’opera dell’uomo nello scavare questo fossato è evidente e si crederebbe trovarsi ad Ardea o Anzi (o).. “.
Lanciani ipotizzava che la tagliata corrisponda ad une delle primitive opere di fortificazione ad aggere. La strada si snoda lungo un percorso naturale, in parte vallivo, dove si notano altre tagliate. La sicura antichità è garantita dalla presenza di tombe protostoriche, identificate attraverso ricognizioni superficiali e menzionate in convegni e studi dall’archeologo Franco Arietti, estensore della Carta Archeologica di Grottaferrata.
Tuscolo, all’interno della Carta Archeologica, ha una sua precisa collocazione di tutela e valore al di là dei vari confini territoriali comunali.
Il colle stesso è inteso come un vero e proprio monumento, secondo il principio che ispira la vincolistica degli abitati etrusco – laziali, sempre accolta favorevolmente dalle sentenze nei vari gradi di giudizio, che stabilisce, per i relativi insediamenti posti sui caratteristici pianori collinari, il carattere di monumentalità. A partire dal confine del territorio comunale, l’area di interesse storico archeologico segue a partire da ovest la base del colle di Tuscolo, ed è rappresentata dalla cesura costituita dalla strada che collega Grottaferrata a Frascati (via XXIV Maggio) fino alla via Vicinale Aldobrandini. Ad est di quest’ultima, la perimetrazione ingloba un nodo stradale antichissimo e assai importante, posto al XIII miglio della via Latina, da dove si dipartiva la strada che conduceva a Tuscolo, quella verso Squarciarelli e all’area delle ville e insediamento dove sorge Grottaferrata e la via lastricata sottostante via Vicinale Aldobrandini.
Da questo incrocio la perimetrazione segue la moderna via Anagnina – Tuscolana e subito dopo la diramazione (via Rocca di Papa) fino al ponte romano, che lì insiste, per appoggiarsi al tracciato presunto della via Latina fino a Casale Molara. Di seguito, oltre la via di S. Nicola, l’area di rispetto viene delimitata, fino ai confini comunali, dal tracciato della Via Latina: quest’ultimo tratto di strada non dovrebbe differire più di tanto dalla realtà, a giudicare dal lungo rettifilo messo in luce presso Casale Molara nel 2005 in occasione di una grande lottizzazione mai più realizzata proprio in virtù della fondamentale scoperta e delle ipotesi all'interno della Carta Archeologica (unico caso, visto che la documentazione in realtà, susseguentemente, non è mai stata presa più in considerazione dalle varie amministrazioni comunali nei vari iter o interventi urbanistici).
In questo modo, al territorio tuscolano viene organicamente annessa la Valle Latina e ricostruito l’antico ambito unitario separato dalla moderna via Tuscolana, dal momento che lungo la via Latina e le strade che da essa si dirigono sul colle, si rinvengono, oltre a vari edifici, numerose necropoli e mausolei, direttamente connessi alla vita della città.
Sono questi i motivi per cui le aree di Tuscolo e della Molara, storicamente ed archeologicamente organiche, vengono rappresentate nella Carta Archeologica di Grottaferrata all’interno della medesima area di rispetto.
Sempre nell’area pertinente al Comune di Grottaferrata sopratutto grazie ai Qulici è stato possibile individuare altri siti: una serie di cisterne di epoca repubblicana, la maggiore della quali scavata nel tufo, a pianta rettangolare divisa in due navate; un’altra conserva, eseguita in malta cementizia con cementa di tufo a pianta rettangolare e a due navate, si appoggia alla prima; un terrazzamento in calcestruzzo con paramento in opera incerta di tufo riferito, forse, ad una villa extraurbana di epoca repubblicana; una rete di cunicoli eseguiti per la captazione delle acque sorgive, di fattura antica con rifacimenti ottocenteschi; tombe, presumibilmente a grotticella, delle quali si riconoscono gli imbocchi scavati nel tufo; resti di una struttura indeterminata; resti di mura in opera quadrata di tufo e terrazzamenti di epoca medioevale.
Le altre puntate:
7 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: l’antichissima via Cavona (Via Valeria)
9 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: la Villa di Rufino Vinicio Opimiano
10 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: una grande villa tra Via Anagnina e Via Sant’Andrea
11 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: 'Quarto Montioni', tra ville romane reali e presunte
21 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: Villa Muti, Villa Grazioli e i resti di età imperiale
24 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: strade e tombe verso S.Anna. Le ville romane della zona
25 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: le grandi ville di Campovecchio e ‘Formagrotta’
34 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: da Roseto fino a Madonna della Molara e Via San Nicola
41- Grottaferrata e la Carta Archeologica: ancora tra Villa Senni e Ad Decimum. Curiosità e scoperte
Info:
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