Grottaferrata e la Carta Archeologica: da Squarciarelli al Roseto e oltre. Il ponte romano di Via di Rocca di Papa
Pubblicato: Lunedì, 09 Marzo 2020 - Fabrizio Giusti
GROTTAFERRATA (attualità) – La 33a puntata nella grande documentazione dell’archeologo Franco Arietti
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Nella 33a puntata dentro alla Carta Archeologica di Grottaferrata analizzeremo le evidenze tra Squarciarelli e Roseto fino ad arrivare a Via di Rocca di Papa, dove un ponte romano, oggi nascosto dalla vegetazione e dall’incuria, in area pubblica, testimonia l’importanza di questa area della città nel passato.
Un tracciato stradale che metteva in comunicazione l’area di Squarciarelli con la Via Latina, seguendo ad oriente il corso del Fosso dei Ladroni, viene ipotizzato da Quilici - Quilici Gigli nel 1984. La Carta di Grottaferrata ha accolto tale ipotesi visto anche la possibile esistenza di una strada accanto all’importante corso d’acqua, il terzo per regime d’acque nel Lazio antico, dopo il Tevere e l’Aniene.
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L’esistenza di un primo tratto di questa strada, immediatamente a ridosso del nodo stradale di Squarciarelli, viene indicato da Ashby e Grossi Gondi, ma viene poi messo in relazione ad un altro tracciato. La presenza di un mausoleo di epoca romana, la “Torre delle Streghe”, posto presso l’alveo del fosso e sulla sommità del colle, e dunque situato in un punto piuttosto lontano dal tracciato stradale indicato dagli studiosi d’inizio secolo, potrebbe confermare quanto prospettato dai Quilici, e cioè l’esistenza nei pressi del monumento di un tracciato stradale antico, il quale probabilmente seguiva il crinale del colle. E’ ragionevole supporre che la strada possa aver ricalcato un tracciato ancora più antico di quello storico, dettato dalla configurazione del paesaggio segnato dal corso d’acqua che nasce dalle pendici di Tuscolo e che di fatto divide trasversalmente quest’area in due parti, difficilmente raggiungibili se non attraverso i rari guadi disponibili (uno dei quali può essere identificato nell’area di Squarciarelli). Secondo l’archeologo Franco Arietti non siamo lontani dal vero se, a partire dall’età pre protostorica, si può ipotiuzzare la presenza di un tracciato stradale lungo la sponda sinistra del Fosso dei Ladroni, successivamente inglobato nella rete stradale romana. L’andamento della strada in esame è ipotetico e avrebbe necessità di indagini archeologiche dal momento che molti tratti del tracciato percorrono aree agricole.
IL PONTE ROMANO - in area demaniale i resti di un ponte di età romana sono ancora visibili sul margine di via di Rocca di Papa, nel punto in cui la strada scavalca il fosso di Tuscolo, che in questo tratto prende il nome di Fosso dei Ladroni. Quasi certamente esso è relativo alla Via Latina, il cui lastricato era peraltro visibile in parete all’atto del sopralluogo (1998) ma che è stato asportato dopo l’anno 2000 da mani ignote. Esso era rappresentato da una fila di basoli nella parete orientale del fosso, a circa dieci metri dalla moderna strada. Una sommaria pulizia delle strutture emergenti, all’epoca, non consentirono tuttavia di chiarire la fattura originaria del ponte. Inoltre, a causa dell’interramento dell’alveo del fosso, non si possono osservare al di sotto ed a lato del lastricato le caratteristiche strutture che appaiono quasi sempre nei ponti romani anche se crollati e che si conservano soprattutto nei piloni laterali con le relative spalle. Anche le parti relative al rivestimento non sono visibili. Si osservava, ai tempi della realizzazione della Carta, solo la presenza a lato dei basoli e di alcuni grossi blocchi di tufo. Ciò ha fatto pensare ad una parte del pilone del ponte oppure ad un argine.
La struttura potrebbe risalire all’età claudia. E’ assai probabile che l’attuale via di Rocca di Papa poggi, nel punto in cui scavalca il fosso, sui crolli del ponte e che pertanto la quota del fondo dell’alveo attuale risulti alquanto più alta rispetto a quella originale. Se le opere menzionate consentono solo una parziale comprensione del ponte, anche la sistemazione degli argini del fosso, a monte e a valle del ponte, non appare del tutto chiarita a causa della frammentarietà dei dati.
Dalla parte opposta rispetto alla moderna strada, dunque a valle del fosso, si osservano alcuni contrafforti rivestiti in opera reticolata tra i quali si intravedono muri in opera cementizia assai degradati e privi dell’originale paramento, mentre più a valle si conserva, a circa 20 metri dalla strada, un altro muro in opera reticolata.
Esistono numerosi resoconti, planimetrie ed anche foto di quest’area che nell’insieme non chiariscono né la struttura complessiva del ponte o l’esatto andamento della Via Latina. Alcuni basoli che affiorano nella sezione del terreno a sud di via di Rocca di Papa, visti anche nei secoli scorsi dallo Stevenson in quella che allora si chiamava vigna Quattrini, fanno ipotizzare un andamento della Via Latina diverso da quello supposto da P. Rosa, T. Ashby, L. Quilici - S. Quilici Gigli. T. Ashby in particolare interpreta queste strutture genericamente come muri sostruttivi della Via Latina. Infatti, nel suo abbozzo di pianta del fosso dei Ladroni, lo Stevenson, il 28 settembre 1881, annota che “…il fosso è pieno di parallelepipedi e di massi che paiono poligoni pelasgici… può darsi che la via (Latina ndr) proseguisse nella vigna Quattrini e poi al Tuscolo essendovi basoli in essa ed il Quattrini avendo detto di avere via antica in vigna sua”.
La frammentarietà dei dati nel loro insieme suggerisce comunque una certa prudenza nell’accogliere ogni ipotesi con certezza. Idee che non garantiscono una corretta definizione circa l’esatto andamento della Via Latina, la posizione del ponte e degli argini. Anche questa area andrebbe indagata per scoprirne tutta l’identità.
Le altre puntate:
7 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: l’antichissima via Cavona (Via Valeria)
9 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: la Villa di Rufino Vinicio Opimiano
10 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: una grande villa tra Via Anagnina e Via Sant’Andrea
11 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: 'Quarto Montioni', tra ville romane reali e presunte
21 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: Villa Muti, Villa Grazioli e i resti di età imperiale
24 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: strade e tombe verso S.Anna. Le ville romane della zona
25 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: le grandi ville di Campovecchio e ‘Formagrotta’
Info:
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