Grottaferrata e la Carta Archeologica: le vie per Tuscolo, le quattro strade, le distruzioni, i percorsi della Via Latina
Pubblicato: Lunedì, 02 Marzo 2020 - Fabrizio Giusti
GROTTAFERRATA (attualità) – Gli itinerari ipotizzati e provati attorno all’antica città
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Nella 31a puntata dentro alla Carta Archeologica perlustreremo, raccogliendo gli spunti della scorso articolo, ancora zona di Tuscolo per poi alle sue pendici e alle quattro strade, approdando infine all’Hotel Villaferrata’ e alle sue antiche evidenze.
Sulla strada per Tuscolo, nel territorio di Grottaferrata, è stata rinvenuta una pianta rettangolare e misura metri 40 di lunghezza e metri 15 di larghezza con dei muri periumetrali. E’ suddivisa all’interno in dieci navate disposte parallelamente all’asse trasversale dell’impianto e separate tra da uno spesso muro; sono comunicanti tra loro mediante aperture allineate lungo l’asse longitudinale. Ciascuna navata misura metri tre di larghezza, 15 di lunghezza, mentre l’altezza misurata dal fondo al cervello della volta a botte misura m. 4.50. Lungo l’asse longitudinale della cisterna, al centro delle rispettive volte, figurano dieci fori quadrangolari, riquadrati sommariamente con blocchi di basalto. All’interno, ciascuna navata mostra alle pareti un paramento in opus incertum di basalto, mentre le aperture mostrano un arco costituito da conci di basalto di differenti dimensioni. Rinvenuto anche un sistema di drenaggio. Probabilmente si tratta di una cisterna.
Nell’area delle ‘Quattro Strade’, sempre intorno alla medesima area del Tuscolo criptense, si venne a sviluppare un complesso reticolo viario, stratificatosi nei secoli in funzione delle varie fasi storiche. L’andamento del tracciato stradale che si staccava dalla Latina per raggiungere l’antica città è ben noto, dal momento che se ne vedono per lunghi tratti gli avanzi, ma solo a partire da mezza costa, lungo le pendici del colle. Per questa ragione, il punto esatto in cui si dipartiva dalla Latina fu oggetto di molte discussioni tra gli studiosi, i quali proposero varie ipotesi: alcuni propendono per un collegamento con la Latina all’altezza della statio Roboraria, altri con il moderno incrocio delle Quattro Strade.
Nel corso delle ricognizioni per la redazione della presente Carta Archeologica, compiute dall’archeologo Franco Arietti, è stato definitivamente chiarito l’andamento dell’ultimo tratto di strada proveniente da Tuscolo e quindi del suo collegamento con la Via Latina. Il merito di questa disputa è comunque quello di aver sottolineato che il tracciato alternativo proposto corrisponde in realtà alla via più breve tra Tuscolo e l’area di Villa Cavalletti.
Dunque, per quanto ipotetico, questo tracciato va preso in considerazione nell’ambito della viaria protostorica e arcaica. E’ presumibile infatti ritenere che solo a partire dall’età repubblicana il nodo stradale principale per Tuscolo sia andato spostandosi verso la statio Roboraria che sorse in prossimità dell’incrocio della Latina con tre strade, alcune assai antiche, come quella che doveva collegare Tuscolo con l’area di Squarciarelli.
L’esistenza di importanti strutture nell’area del compitum costituito dalle antiche vie afferenti alla Latina presso il XIII miglio, presso Hotel Villaferrata, documentate in particolare dal Tomassetti, ha spesso fatto pensare all’esistenza in quest’area della statio Roboraria riportata nell’Itinerarium Antonini del 217 d.C. La statio viene posta al XIII miglio della Via Latina, ma le distruzioni del secolo scorso, in assenza di qualsiasi controllo all’atto della costruzione di alcuni edifici, non consentono di aggiungere altro alla descrizione del Tomassetti.
L. Quilici e S. Quilici Gigli accolgono questa interpretazione nella carta archeologica ponendo la Statio poco dopo il XIII miglio; di diverso parere il Grossi Gondi il quale, dopo aver rammentato che le due diverse letture dell’itinerario riportano la statio della via Latina una volta al XIII un’altra al XVI, si conforma alla posizione degli studiosi del suo tempo, pressoché unanime nell’indicare la statio Roboraria nelle vicinanze del castello della Molara. Pertanto, nell’incertezza, viene indicata la presenza dei numerosi resti antichi con la definizione, del tutto provvisoria, di “villa”.
Le altre puntate:
7 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: l’antichissima via Cavona (Via Valeria)
9 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: la Villa di Rufino Vinicio Opimiano
10 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: una grande villa tra Via Anagnina e Via Sant’Andrea
11 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: 'Quarto Montioni', tra ville romane reali e presunte
21 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: Villa Muti, Villa Grazioli e i resti di età imperiale
24 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: strade e tombe verso S.Anna. Le ville romane della zona
25 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: le grandi ville di Campovecchio e ‘Formagrotta’
Info:
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