Grottaferrata e la Carta Archeologica: l’importante patrimonio di Borghetto. Mausolei, ville romane, tracciati
Pubblicato: Mercoledì, 25 Dicembre 2019 - Fabrizio Giusti
GROTTAFERRATA (attualità) – La quattordicesima puntata del documento redatto dall’archeologo Franco Arietti
ilmamilio.it
A Borghetto, in Via Anagnina ascendente, all'altezza del km. 7.250, appare di lato una struttura in opera cementizia che si sviluppa per una lunghezza di circa cinquanta metri. Essa è stata inglobata alla base dal muro di contenimento che si eleva al margine della strada. Nella parte superiore, viene a sua volta coperta da un muro di recinzione pertinente ad una villa costruita qualche decennio fa.
Dal momento che non viene menzionato da nessuno degli studiosi d'inizio secolo, è probabile che il manufatto sia venuto alla luce in fasi successive, a partire dalla costruzione dell'edificio soprastante, fino ai lavori di sistemazione della via Anagnina risalenti a circa 15 anni fa. Considerando la sua giacitura tra le due anagnine, e tenendo conto che il tracciato della Via Latina si sviluppa tra esse, si può ipotizzare che la struttura rappresenti la parete laterale di una cisterna, posta parallelamente alla Via Latina stessa.
E’ questo solo uno dei siti che appartiene alla zona di Borghetto - Via Montiglioni, area che nel Comune di Grottaferrata, come Villa Senni o Ad Decimum, rappresentano un momento di interesse importante per la storia e il passato della città, anche se non conosciuto o valorizzato nelle sue parti pubbliche, laddove non esiste la proprietà privata.
IL MAUSOLEO - Un piccolo mausoleo, posto a lato della Via Latina, viene descritto nel 1831 dal De Simoni e successivamente da Thomas Ashby. Di pianta quadrangolare, risulta inglobato in un piccolo edificio. Vi si accedeva, ai tempi della realizzazione della Carta Archeologica (1999, aggiornata nel 2007) da una piccola porta. Nel corso del sopralluogo non si riuscì a fotografare l’interno o procedere ad una misurazione delle strutture, dal momento che la camera ed il dromos non erano illuminate e nel contempo si mostravano ostruiti da oggetti da magazzino.
LA VILLA MONUMENTALE - A Borghetto però c’è di più: una grande villa romana, in un’area privata, che sorge in località Montiglioni e che si dispone su ampi terrazzamenti artificiali. Delimitata a meridione dalla Via Latina e ad oriente da un diverticolo di quest’ultima e da un poderoso apparato sostruttivo sui tre lati, è stata purtroppo oggetto di numerosi danni dovuti alla sistematica attività edilizia presente nell’area in quegli anni di analisi, e cominciata con la costruzione della tramvia ai primi del ‘900 (la cui sede è ora occupata dalla moderna via Anagnina discendente) che ha tagliato lo spigolo meridionale del complesso antico, come già appare sulla carta del Lanciani redatta nel 1905.
Una pianta del P. Rosa restituisce la visione di una villa assai più grande. Forse questa interpretazione risente della presenza di strutture che effettivamente si trovano ad oriente della dimora, come ad esempio la cisterna di Villa dei Pini, ma essa andrebbe comunque verificata, anche se l’area in questione è oggi suddivisa in piccole proprietà private dove sorgono alcuni villini. Anche S. Quilici suggerisce un’interpretazione simile, collocando invece un edificio rettangolare isolato ad oriente della villa, all’altezza del moderno Villaggio E. Litta, il quale risulta lambito a meridione dalla Via Latina.
Sulla planimetria del Rosa compare inoltre la rete viaria del tempo, la quale è rimasta sostanzialmente immutata. Ciò aiuta a capire i vari orientamenti dell dimora, fino a Via Sant’Andrea. In questo punto furono rinvenute delle strutture murarie in seguito ad alcuni lavori effettuati negli anni ’70 del secolo scorso, documentati dalla Soprintendenza archeologica per il Lazio. Anche il Lanciani vide queste strutture ed annotò “… due enormi piscine..” probabilmente da riconoscersi nella pianta da lui redatta nel 1905.
L’esistenza di un antico tracciato stradale ricalcante via S. Andrea ci è fornita dalle carte archeologiche redatte da tutti gli studiosi che si sono occupati del tuscolano. Sulla parte finale, quella che parrebbe innestarsi alla Via Latina, vi sono delle perplessità e delle divergenze, scaturite dalla presenza delle sostruzioni della villa di Montiglioni a meridione della via di S. Andrea. Mentre T. Ashby ed il Grossi Gondi fanno terminare il diverticolo sullo spigolo occidentale del complesso, i Quilici (1984) lo fanno innestare alla Latina, ma senza considerare la sostruzione meridionale menzionata. Il Lanciani invece considera antico solo un tratto della via di S. Andrea, fino all’altezza di Castel Savelli.
Per sciogliere i vari dubbi sulle interpretazioni delle evidenze sull’area, la Carta suggeriva una verifica a livello di tutela e controllo del territorio nel caso di lavori di qualsiasi natura. Non risulta sia stato mai fatto, dal momento in cui l'enorme e dettagliata documentazione di Arietti, nonostante sia stata deliberata, non è mai stata presa in considerazione dalle istituzioni locali.
Presso una casa moderna posta a settentrione del complesso antico, nei pressi della chiesa, si conserva un cippo che delimitava un’area sepolcrale sul fronte strada (la Via Latina?), recante un’iscrizione leggibile solo nella parte inferiore.
Infine, sempre nella stessa zona, un antico tracciato stradale che ricalca in parte quello moderno di via Montiglioni e che secondo alcuni si staccava dalla Via Latina tra l’XI e il XII miglio, viene indicato, seppure con qualche differenza, da molti studiosi. Esso compare sulla bozza del Lanciani della fine dell’800 come un tratto stradale che si stacca dalla Latina e si raccorda con un altra strada antica da lui ipotizzata e che ricalca l’attuale via di Salè. Sulla carta del Grossi Gondi invece, una volta staccatosi dalla Latina, il diverticolo in questione viene indicato fin poco oltre la villa romana di Montiglioni. Ashby non ritiene che esso si diparta dalla Latina, ma solo a circa 400 metri da essa, mentre non lo fa coincidere con via Montiglioni e, a differenza del Lanciani, considera l’innesto di questo tratto a settentrione con un diverticolo non passante per via di Salè ma lungo la moderna strada per Frascati. Più recentemente è prevalsa la tesi del Lanciani. In base alla morfologia dei luoghi è presumibile che il tracciato in questione, una volta superata la villa romana, ricalcasse per un breve tratto via Montiglioni, per poi discostarsene preso l’incrocio con l’altra strada antica. Va notato che l’esistenza del primo tratto del diverticolo, a partire dalla Latina, potrebbe invalidare l’ipotesi di una estensione verso oriente della grande villa di Montiglioni, così come prospettato da P. Rosa. Quando fu redatta la Carta Archeologica non si notarono tracce di basolato o altro che potessero far pensare ad un tracciato stradale lungo tutto il tratto attorno a via Montiglioni.
UNA FONTANA – Nella zona del villaggio E. Litta è stata più volte segnalata, dai primi studiosi dell'area, la presenza di una tomba, posta al margine settentrionale della via Latina. Lanciani la colloca nella sua planimetria del 1905 ed ugualmente la medesima sepoltura compare nella planimetria redatta dalla Soprintendenza archeologica del Lazio. La stessa Soprintendenza, nei primi anni del decennio scorso, condusse in seguito indagini preventive, appurando che il rudere affiorante non era un mausoleo, ma probabilmente una fontana o un ninfeo alimentati forse dalla vicina conserva d’acqua. Accanto ad esso è venuto alla luce un tratto piuttosto ben conservato del lastricato della Via Latina, per una lunghezza di circa 20 metri. Lo scavo, anche se in via preliminare, ha inoltre evidenziato la presenza di altre strutture antiche, ma ha escluso la presenza di un’altra tomba.
Di questo ambito territoriale particolare ci siamo già occupati per la costruzione di un immobile, proprio a pochi metri dal tracciato della Via Latina, realizzato poco tempo fa – Leggi Grottaferrata, edificio a un passo dalla Via Latina. Dopo la segnalazione, le domande e le riflessioni
Questo il patrimonio di Borghetto, Via Montiglioni e zone limitrofe. Un’indagine che si svilupperà anche nelle prossime puntate.
Le altre puntate:
7 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: l’antichissima via Cavona (Via Valeria)
9 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: la Villa di Rufino Vinicio Opimiano
10 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: una grande villa tra Via Anagnina e Via Sant’Andrea
11 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: 'Quarto Montioni', tra ville romane reali e presunte
Info:
Grottaferrata, quando si fa finta che la Carta Archeologica non esista...