Grottaferrata e la Carta Archeologica: l’edificio romano di Valle della Noce e la grande villa di Colle delle Ginestre (di Cicerone?)
Pubblicato: Domenica, 23 Febbraio 2020 - Fabrizio GiustiGROTTAFERRATA (attualità) – Per molti anni gli studiosi si sono divisi sulla attribuzione allo storico avvocato, politico, scrittore e oratore romano.
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La 29a puntata del viaggio all’interno della Carta Archeologica oggi parte da Via Valle della Noce, transita per Squarciarelli ed arriva fino a Via Colle delle Ginestre, dove una grande villa è stata oggetto di studi e conclusioni diverse sulla sua possibile attribuzione a dimora di Marco Tullio Cicerone.
VIA VALLE DELLA NOCE, SQUARCIARELLI - Un edificio di età romana di forma rettangolare, è tutt’ora visibile ad ovest di via Valle della Noce, tra questa ed il Fosso dei Ladroni. Un sopralluogo dell’archeologo Franco Arietti, estensore della Carta Archeologica tra il 1999 e il 2007, permise di verificare l’esistenza di questo manufatto, ma non di comprenderne la natura dal momento che, in assenza dei proprietari, i quali lo utilizzano come magazzino o deposito, non riuscì ad avvicinarsi. Esiste uno schizzo effettuato da Pietro Rosa (sotto) che aiuta a comprenderne le dimensioni, anche se andrebbero verificate in loco.
Spostandoci di zona, un tracciato stradale che univa Frascati a Marino passando per Squarciarelli, il quale grosso modo ricalca quello attuale, è stato ipotizzato praticamente da tutti gli studiosi, anche se vi è qualche disparità di vedute sull’esatto andamento. Infatti, mentre T. Ashby lo fa coincidere con la moderna strada, in Grossi Gondi, Tomassetti e Quilici – Quilici Gigli (immagine sotto) incontriamo invece una certa unanimità nell’ipotizzare un percorso della strada antica non coincidente con la moderna strada, ma da porsi più a occidente. Questa deduzione poggia sul rinvenimento nella Vigna Gentilini dei “…resti di un’antica via…”, forse da collocare a Poggio Tulliano presso il punto in cui si incrociano via Piave e via XXIV Maggio.
LO SCONTRO SULLA VILLA DI CICERONE - Sulla sommità di Colle delle Ginestre furono rinvenuti alcuni resti divenuti famosi per aver alimentato, per lungo tempo, anche in cartoline dell'epoca, un vivace dibattito. Creduta la villa di Cicerone, ha diviso per lungo tempo gli studiosi, ma le infinite riflessioni hanno avuto il demerito di mettere in subordine l’aspetto strutturale, tanto è vero che sulla posizione della villa e dei suoi eventuali annessi non sappiamo in fondo quasi nulla.
Le prime scoperte nell’area di Colle delle Ginestre furono posteriori al 1870. Un punto di partenza può essere l’appunto di R. Lanciani nel quale compare uno schizzo planimetrico in cui vengono schematizzate le strade e le presenza archeologiche (sotto). Egli annota che “Il sentiero che stacca dalla Latina (via Anagnina) e conduce al Colle delle Ginestre ha tutte le caratteristiche di essere antico, ma non ce ne è prova evidente. “Vicino al gomito che fa verso ponente – scrive - si trovano i ruderi di una villa, pieni zeppi di vasi… Cosicché si crederebbe luogo da seppellimento se non facesse ostacolo una sostruzione certamente di villa, in scaglie di selce, di questo tipo.”
Egli localizza la sostruzione presso la curva della strada. I dati indicano comunque che la sostruzione venuta alla luce misurava, come minimo, circa 29 metri. Tomassetti pubblica la foto di queste strutture (scheda sotto), ma probabilmente esse sono invece da riferire alla villa sottostante il convento delle suore Francescane (di cui abbiamo già parlato nelle puntate precedenti), mentre anche l’altro muro sostruttivo non è pertinente a questo complesso, ma a quello rinvenuto nei pressi del convento menzionato. Se la localizzazione delle sostruzioni è corretta, esse dovrebbero trovarsi lungo la moderna via F. Consoli, laddove piega, tra questo punto e la via Colle delle Ginestre.
Anche qui, l'area andrebbe monitorata con ulteriori studi di interesse, al di là della urbanizzazione che ha contraddistinto l'espansione di questa porzione di territorio.
Le altre puntate:
7 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: l’antichissima via Cavona (Via Valeria)
9 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: la Villa di Rufino Vinicio Opimiano
10 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: una grande villa tra Via Anagnina e Via Sant’Andrea
11 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: 'Quarto Montioni', tra ville romane reali e presunte
21 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: Villa Muti, Villa Grazioli e i resti di età imperiale
24 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: strade e tombe verso S.Anna. Le ville romane della zona
25 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: le grandi ville di Campovecchio e ‘Formagrotta’
Info:
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