Grottaferrata e la Carta Archeologica: da Castel de Paolis a Villa Gioacchini. Ville, strade, grandi cisterne

Pubblicato: Giovedì, 13 Febbraio 2020 - Fabrizio Giusti

 

GROTTAFERRATA (attualità) – La 26a puntata del nostro lungo viaggio tra i 271 siti archeologici documentati da Franco Arietti

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La 26a puntata nella Carta Archeologica ci porta in due aree già toccate in questa lunga analisi: Castel de Paolis e Campovecchio. Altre evidenze, infatti, meritano di essere citate poiché rappresentano, nella rete di strade, di collegamenti e di dimore, un elemento di conoscenza in più.

A Castel de Paolis un edificio privato di moderna costruzione poggia su strutture di epoca romana. Secondo T. Ashby tali resti appartengono ad una villa, probabilmente da mettere in connessione con i resti della grande villa adiacente sottoposta a vincolo. Franco Arietti, all’epoca della realizzazione della Carta, non ruscì ad effettuare alcun sopralluogo all’interno, per cui mancano altre indicazioni sulla natura e sullo stato di conservazione delle strutture in questione. Sempre nella stessa area, nel corso dei lavori per la sistemazione di una zona agricola (scasso per l'impianto di vigneti) posta a lato della moderna strada che sale a Colle Cimino, opere eseguite qualche anno fa, sono venuti alla luce alcuni basoli a qualche decina di metri di distanza dal margine della strada moderna. Essi erano riversi per tutta la larghezza dell'area, in evidente giacitura secondaria. Probabilmente debbono essere messi in relazione ad un antico tracciato stradale.

Spostandoci nella zona di Campovecchio, nel corso del sopralluogo nell’area di Villa Gioacchini compiuta dallo stesso Arietti, si è reso necessario ispezionare gli scantinati della villa, nonostante gli archeologi (tranne il Grossi Gondi) che in passato si erano occupati dell’area, non vi abbiano mai ubicato resti antichi. Si interrogarono comunque interrogati sulla possibilità che villa Gioacchini fosse stata costruita su strutture antiche. A tal proposito va ricordato che i loro pareri sono stati assai discordi. Furono le dichiarazioni del Piacentini nel 1750 ad introdurre i termini della discussione, quando sostenne che “nella vigna dei Gavotti, nel corso della costruzione della casa, vennero rinvenuti numerosi bassorilievi scolpiti con maestria, nonché pavimenti in mosaico”. Egli menzionò il ritrovamento dell’iscrizione di L. Iunius Silanus Torquatus (oltre ad altre iscrizioni) e la base con dedica a Minerva da parte di due Lucii Volumnii. Molti di questi reperti, oltre al numerosi frammenti di sculture, vennero trasportati nel 1907 al museo di Grottaferrata, ma secondo alcuni, alcuni di essi erano provenienti da Roma e da altri luoghi. Successivamente le affermazioni del Piacentini non ebbero credito tra gli studiosi e si andò diffondendo la convinzione che in realtà gran parte del materiale provenisse in realtà dalla grande villa ubicata nelle vicinanze il cui perimetro è facilmente identificabile grazie alle imponenti sostruzioni.

Solo il Grossi Gondi ubicò una villa romana sul luogo dove sorge villa Gioacchini, ma la sua collocazione venne respinta, anche perché spostò ad occidente la dimora.

Grazie alla cortesia dei proprietari, Arietti potè ispezionare gli scantinati e con sorpresa constatò che effettivamente la villa seicentesca venne costruita interamente su una serie articolata di ambienti di epoca romana che si conservano perfettamente, non solo nei pavimenti e nelle mura in alzato, ma forse anche nelle volte. Purtroppo l’area dei sotterranei, all’epoca chiusi da moltissimi anni, complicarono il sopralluogo condotto alla luce di una lanterna.

Arietti vide il carattere funzionale delle strutture antiche, divise tra una serie di ambienti semipogei con pavimento decorato a mosaico, e una grande cisterna la cui parete lunga occidentale. L’archeologo riscontrò un mosaico pavimentale, costituito esclusivamente da tessere bianche misuranti circa un cm. di lato. Stessa cosa venne riscontrata in un terzo ambiente, quello centrale.

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L'archeologo che ha redatto la Carta si prolunga poi nella descrizione dei settori visitati. La pianta di villa Gioacchini, nella sua realizzazione seicentesca, coincide perfettamente con le strutture romane sottostanti, sulle quali venne impostata. Da qui deriva, in pianta, la sua forma a “T” . Sotto il cortile, inoltre, si troverebbe una cisterna ipogea.

Le altre puntate:

1 -  Grottaferrata, alla scoperta della Carta Archeolgica. Via delle Vascarelle e l'area limitrofa: l’acquedotto Julia e una necropoli

2 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: la straordinaria scoperta dell’"Ipogeo delle Ghirlande" nel 2000

3 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: Via Quattrucci e ‘Colle delle Streghe’. I mausolei, le antiche strade

4 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: da Valle Marciana a Campovecchio tra tombe, tracciati e cisterne

5 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: le pendici del Tuscolo tra mausolei, strade e conserve d’acqua 

6 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: da Villa Senni al Tuscolo con la Via Latina. La distruzione dei contemporanei

7 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: l’antichissima via Cavona (Via Valeria)

8 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: i mausolei presso catacombe ‘Ad Decimum’. Le sepolture meno conosciute

9 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: la Villa di Rufino Vinicio Opimiano

10 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: una grande villa tra Via Anagnina e Via Sant’Andrea

11 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: 'Quarto Montioni', tra ville romane reali e presunte

12 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: Valle Marciana e La Torretta. Ville, strade e sentieri antichi

13 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: Villa Senni e Via Sant’Andrea, le antiche strade di collegamento

14 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: l’importante patrimonio di Borghetto. Mausolei, ville romane, tracciati

15 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: dal ‘Litta’ fino alla Cipiriana e Valle Marciana. Antiche piscine, vie ed edifici nascosti

16 -Grottaferrata e la Carta Archeologica: la grande villa romana verso 'Capo d'Arco'. Le evidenze di Bagnara, il ‘tempietto’ a Valle Marciana

17 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: la villa romana alle suore francescane. Il mausoleo e le sepolture perdute all’ex Casale Santangeli

18 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: tra l'Abbazia, Via del Grottino e Viale Kennedy alla ricerca di evidenze sconosciute

19 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: dalle opere antiche di Viale Kennedy fino ai tracciati delle ville Muti – Grazioli - Cavalletti

20 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: la grande villa romana tra Viale Dusmet, Via della Cipriana e Villa Grazioli

21 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: Villa Muti, Villa Grazioli e i resti di età imperiale

22 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: l’area di Via del Fico, un sito rilevante (e urbanizzato). Le ville, i sepolcreti

23 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: la zona di Villa Cavalletti e il colle citato da Plinio. La necropoli, i reperti

24 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: strade e tombe verso S.Anna. Le ville romane della zona

25 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: le grandi ville di Campovecchio e ‘Formagrotta’

Info:

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