Grottaferrata e la Carta Archeologica: tra l'Abbazia, Via del Grottino e Viale Kennedy alla ricerca di evidenze sconosciute

Pubblicato: Domenica, 12 Gennaio 2020 - Fabrizio Giusti

 

GROTTAFERRATA (attualità) – La 18a puntata del viaggio nella documentazione redatta dal Dott. Franco Arietti

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Nella 18a puntata nella grande documentazione inerente la Carta Archeologica di Grottaferrata, arriviamo oggi nei pressi di zone più centrali della città, ovvero l'Abbazia di San Nilo, Via del Grottino o il Piazzale del Mercato, spingendoci fino al bivio. Un'area che non è esente da 'sorprese'.

Nell’area dell’Abbazia di S. Nilo, presso la ex Biblioteca Comunale, i resti di una conserva d’acqua rettangolare sono inglobati in due muri ortogonali: quello che sostiene l’acquedotto che portava l’acqua all’Abbazia di S. Nilo ed un altro che divide la proprietà privata dal parcheggio della struttura che un tempo fungeva anche da mattatoio. Di forma rettangolare, si conservano solo il lato lungo orientale e parte del lato corto, inglobato nell’acquedotto. Dell’altro lato corto rimane un accenno dell’angolo, mentre il lato lungo occidentale si apprezza  un moncone che figura sospeso.

In occasione di alcuni lavori eseguiti per la costruzione del muretto che delimita il parcheggio, venne in luce il fondo del manufatto antico, assai danneggiato, che si conserva per una lunghezza di pochi centimetri nel tratto inglobato nel muro di recinzione di una proprietà privata. La conserva d’acqua venne forse riutilizzata, o comunque interessata dal passaggio di una condotta costruita nei secoli scorsi per alimentare una fontana eretta nel fossato dell’Abbazia, posta tra gli archi che sostenevano l’acquedotto. L’acquedotto venne incanalato in una condotta eseguita con una serie di elementi lapidei di forma rettangolare ancora visibili al margine settentrionale del parcheggio. Non esistono elementi sufficienti per qualificare appieno il carattere funzionale della conserva d’acqua, secondo la relazione della Carta Archeologica, dal momento che non è possibile stabilire se alcune sue parti proseguono oltre i muri che la inglobano, e che si sviluppi quindi anche all’interno delle proprietà limitrofe.

In via del Grottino una strada lastricata viene invece descritta G. Cozza Luzi ne ‘Il Tuscolano di M. Tullio Cicerone’ del 1866. Rinvenuta nella prima metà del 1800 presso il fontanile (“Fontanaccio”), essa si dirigeva verso l’Abbazia di S. Nilo. Un tratto si conservava ancora, negli anni attorno al 1970, nella Via del Grottino, che veniva tagliata dal lastricato alla stessa quota del piano rotabile. Purtroppo, in seguito ai lavori di sistemazione della strada, il tratto basolato venne rimosso e trasportato nei locali della biblioteca, quando ancora essa si trovava in Corso del Popolo. Lungo questa strada venne rinvenuta nel 1735 una necropoli di circa trenta tombe nella 'Vigna Passerini', a pochi passi dall’Abbazia, appena dopo il fossato e gli edifici del Benedetto XV.

Le tombe, coperte da tegole, contenevano alcuni oggetti di corredo, lucerne e vasi. Nell’area compresa tra via del Grottino ed il campo sportivo annesso all’Istituto Benedetto XV, nel corso della sistemazione della piccola scarpata a seguito della costruzione del muro di cinta effettuata alla fine degli anni ‘80, apparvero numerosi frammenti di epoca imperiale tra laterizi e frammenti di ceramica. In seguito all’allestimento dei capannoni per la Fiera di Grottaferrata nel marzo del 1997, invece, all’atto di scavare una trincea per i cavi elettrici, venne alla luce una struttura muraria. Non è stato possibile stabilire con certezza la natura del muro a causa del fango che lo ricopriva, né misurarne le dimensioni. Si tratta comunque di un’opera in malta cementizia. L’area all’epoca si presentava allagata e non fu stato possibile accertare con sicurezza la natura dei materiali.

Nella stessa zona, presso villa romana suore francescane (puntata 17) un tracciato stradale antico fu individuato in seguito ad un sopralluogo all’interno dell’istituto religioso. Si ipotizza fosse un diverticolo che dalla villa di epoca romana portava alla Via Latina, ma non direttamente, dovendosi innestare prima ad una strada ad essa convergente. Non è escluso però che il breve diverticolo si collegasse poi nella strada che veniva dall’altra villa romana sottostante l’abbazia di S. Nilo.

Spostandosi verso Frascati, in Via J. F. Kennedy, presso il bivio con Viale Dusmet, la presenza di una cisterna in località Bivio di Grottaferrata, divisa in tre navate larghe, separate da muri di spina, sui quali si aprivano numerose porte, è stata ripetutamente menzionata in passato dagli studiosi.  Agli inizi del secolo essa venne parzialmente coinvolta dai lavori di costruzione della linea tranviaria per Frascati. La sua esatta posizione è riportata su 'Notizie Scavi' del 1904, ma tale indicazione si riferisce ad una collocazione non più rintracciabile perché relativa alla numerazione della vecchia strada per Frascati passante per Villa Grazioli. Una pianta di Thomas Ashby riporta la cisterna in esame ad est di Viale Dusmet, interessando marginalmente l’area in cui oggi si sviluppa Viale Kennedy. Pertanto è  possibile ipotizzare che la cisterna si trovi (quasi per intero) all’interno della proprietà ubicata all’angolo tra Via Kennedy e Viale Dusmet, dal momento che nel muro di sostegno del terrapieno (il quale ingloba tra l’altro alcuni basoli della Via Latina), appaiono alcuni ambienti riconoscibili solo attraverso la tamponatura moderna che li occlude, la cui forma potrebbe ricondurre alle tre navate della cisterna stessa.

Le altre puntate:

1 - Grottaferrata, alla scoperta della Carta Archeolgica. Via delle Vascarelle e l'area limitrofa: l’acquedotto Julia e una necropoli

2 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: la straordinaria scoperta dell’"Ipogeo delle Ghirlande" nel 2000

3 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: Via Quattrucci e ‘Colle delle Streghe’. I mausolei, le antiche strade

4 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: da Valle Marciana a Campovecchio tra tombe, tracciati e cisterne

5 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: le pendici del Tuscolo tra mausolei, strade e conserve d’acqua 

6 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: da Villa Senni al Tuscolo con la Via Latina. La distruzione dei contemporanei

7 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: l’antichissima via Cavona (Via Valeria)

8 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: i mausolei presso catacombe ‘Ad Decimum’. Le sepolture meno conosciute

9 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: la Villa di Rufino Vinicio Opimiano

10 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: una grande villa tra Via Anagnina e Via Sant’Andrea

11 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: 'Quarto Montioni', tra ville romane reali e presunte

12 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: Valle Marciana e La Torretta. Ville, strade e sentieri antichi

13 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: Villa Senni e Via Sant’Andrea, le antiche strade di collegamento

14 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: l’importante patrimonio di Borghetto. Mausolei, ville romane, tracciati

15 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: dal ‘Litta’ fino alla Cipiriana e Valle Marciana. Antiche piscine, vie ed edifici nascosti

16 -Grottaferrata e la Carta Archeologica: la grande villa romana verso 'Capo d'Arco'. Le evidenze di Bagnara, il ‘tempietto’ a Valle Marciana

17 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: la villa romana alle suore francescane. Il mausoleo e le sepolture perdute all’ex Casale Santangeli

Info:

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