MARINO (politica) - Sabato 8 febbraio alle ore 17.00 a S. Maria delle Mole.

ilmamilio.it - nota stampa

Riceviamo e pubblichiamo:

L’esito del voto in Emilia-Romagna è inequivocabile. Ad esso ha concorso la grande affluenza alle urne, in gran parte riconducibile al carattere referendario impresso ad esso dal centrodestra, a trazione leghista, che ne esce sconfitto. La vittoria del centrosinistra è ampia e fa del PD il primo partito. L’arretramento del M5S ne conferma il declino a livello nazionale e porta con se la messa in discussione del terzo polo. La sinistra di alternativa, schiacciata dal voto utile,  dalle divisioni che la connotano, ne esce a pezzi ed è chiamata ad interrogarsi sul proprio futuro. Non è in discussione la necessaria  alternatività  al centrosinistra, quanto le forme e le modalità attraverso le quali proporsi di affermarla.”.

Questo è stato il primo commento del segretario nazionale del PCI, Mauro Alboresi, dopo l’esito elettorale in Emilia Romagna. Ora, ad una settimana di distanza, i compagni e le compagne, ed i cittadini che vorranno, potranno avere sugli scenari per i comunisti per la sinistra e soprattutto per le sorti del Paese, la possibilità di un raffronto ravvicinato. L’occasione è la presentazione del libro di Bruno Steri, “Itinerari Comunisti”, che i compagni di Marino, anche grazie ad una associazione culturale sensibile ai nostri temi, hanno organizzato per Sabato 8 febbraio alle ore 17.00 a S. Maria delle Mole. Per l’occasione saranno utilizzati dei locali sotto il supermercato Eurospin in largo Alessandro Manzoni. Pensiamo sia importante garantire una forte presenza dei compagni dei Castelli, di Roma e del Lazio a tale iniziativa pubblica. Ci aspettiamo dunque che oltre al lavoro locale dei compagni marinesi e dei cittadini che vorranno intervenire, ci sia anche un concreto impegno dei compagni dell’intera regione a fianco al segretario nazionale del nostro Partito. Così, in una nota, Oreste della Posta, segretario regionale del PCI.

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Marco Onofrio, lo scrittore che presenterà il lavoro di Bruno Steri così ha definito, in sintesi, il cuore dello scritto: " Il libro di Bruno Steri è uno strumento fondamentale di alfabetizzazione storica e politica, irrinunciabile per chiunque desideri conoscere o approfondire le strutture nascoste del mondo che ci è alle spalle, ma soprattutto di quello con cui dobbiamo e dovremo confrontarci".

GROTTAFERRATA (attualità) – La 24a puntata del viaggio nella documentazione che illustra le evidenze della città, redatta dall’archeologo Franco Arietti

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In questa puntata dentro la Carta Archeologica di Grottaferrata ci inoltreremo inizialmente in alcune zone per poi arrivare all'area di Sant'Anna, ove secondo gli studiosi dell’ottocento e del novecento erano presenti resti di antiche dimore romane.

All’imbocco di via di Salè, da via Kennedy, appena sulla sinistra per chi scende, si possono vedere alcuni basoli in giacitura secondaria riversi al margine della strada (a volte ricoperti da terra e vegetazione) in apparenza sottostanti la recinzione che delimita una proprietà privata. Altri potrebbero trovarsi all’interno dello stesso limite che delimita il parco della villa (ex Villa Dusmet). Forse il lastricato è da mettere in relazione alla confluenza di due (o forse anche tre) antichi tracciati stradali che convergevano in quel punto. Anche via di Salè viene intesa come ricalcante un antico tracciato, l’uno proveniente dalla Macchia di Grottaferrata, l’altro ricalcante viale Dusmet e di seguito la strada sterrata che segna il percorso della vecchia via per Frascati.

Arrivando nella zona del Vallone (presso convento delle suore Francescane), nei primi anni ’70 del secolo scorso, in occasione di alcune ricognizioni effettuate dal Gruppo Archeologico Latino, vennero rinvenuti i resti di una tomba alla cappuccina. Essa si trovava al margine del piccolo pianoro, nel punto in cui inizia lo strapiombo, ed era venuta alla luce in seguito al processo di erosione e dilavamento patito da quell’area. Rimanevano solo esili tracce dell’originale copertura (qualche minuto frammento di laterizio assai friabile) e parte del disco circolare di una lucerna con decorazione a grande rosetta.

In zona Castel de’ Paoli – Valle Marciana (ex Vigna Onorati) si trova una villa romana. Di essa in realtà non esiste alcuna documentazione nonostante compaia quasi sempre nelle carte archeologiche (Grossi Gondi 1908, Ashby 1910, Quilici 1984), anche se però talvolta viene ignorata (nella “bozza” del Lanciani ad esempio, redatta verso la fine dell’800). Anche se non esistono descrizioni in merito a strutture in elevato, in seguito ad alcune ricognizioni si è potuto appurare che l’area è cosparsa di reperti che si trovano quasi sempre in giacitura secondaria, a causa delle sistematiche lavorazioni agricole per lo più riguardanti impianti di vigneti, avvenute anche in tempi relativamente recenti.

Fatto questo breve volo pindarico in alcune zone non ancora dibattute dalle puntate fin qui realizzate, arriviamo in località S. Anna (ex villa Mattei – Galassini), ove vengono ubicate numerose presenze archeologiche, tra le quali figurano alcune ville. Purtroppo non sempre la descrizione degli studiosi è sufficientemente precisa sotto il profilo topografico, per cui si dispone di una cartografia difforme e recante alcune discordanze. Il Lanciani, nella sua bozza datata alla fine dell’800, ed anche Grossi Gondi, collocano una di queste ville antiche in coincidenza con villa Galassini, mentre Ashby pone una villa romana a Nord-ovest di essa; infine i Quilici, accanto all’edificio riconosciuto da Ashby, ne affiancano un altro ad oriente.


Un sopralluogo nell’area ha potuto chiarire che la pianta di T. Ashby riporta correttamente la serie di presenze archeologiche distribuite in quella zona. Non è dato sapere i motivi che hanno spinto il Grossi Gondi ad ubicare dei resti antichi sotto alla ex villa Galassini, la quale, a giudicare dalla sua posizione relativamente dominante, potrebbe essere stata costruita su una parte della villa romana, che quindi potrebbe disporsi, da est a ovest, su alcuni terrazzamenti che occupano un’area piuttosto vasta. L'immobile, al tempo della realizzazione della Carta Archeologica, era disabitata e non fu possibile effettuarvi un sopralluogo, in particolare negli scantinati.

Dell’antica villa non emerge in quest’area alcuna struttura. Il suo perimetro può essere identificato solo in base ai limiti del terrazzamento settentrionale, costituito dalla sola regolarizzazione delle scarpate alla quale non è seguita, come di solito è avvenuto per ciascuna 'basis villae' nota nel tuscolano, l’erezione delle poderose sostruzioni cementizie addossate alle tagliate artificiali. Ciò costituisce un unicum assai interessante, così come lo è l’unica opera sostruttiva presente, limitata allo spigolo nord occidentale del pianoro.

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Le altre puntate:

1 - Grottaferrata, alla scoperta della Carta Archeolgica. Via delle Vascarelle e l'area limitrofa: l’acquedotto Julia e una necropoli

2 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: la straordinaria scoperta dell’"Ipogeo delle Ghirlande" nel 2000

3 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: Via Quattrucci e ‘Colle delle Streghe’. I mausolei, le antiche strade

4 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: da Valle Marciana a Campovecchio tra tombe, tracciati e cisterne

5 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: le pendici del Tuscolo tra mausolei, strade e conserve d’acqua 

6 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: da Villa Senni al Tuscolo con la Via Latina. La distruzione dei contemporanei

7 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: l’antichissima via Cavona (Via Valeria)

8 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: i mausolei presso catacombe ‘Ad Decimum’. Le sepolture meno conosciute

9 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: la Villa di Rufino Vinicio Opimiano

10 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: una grande villa tra Via Anagnina e Via Sant’Andrea

11 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: 'Quarto Montioni', tra ville romane reali e presunte

12 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: Valle Marciana e La Torretta. Ville, strade e sentieri antichi

13 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: Villa Senni e Via Sant’Andrea, le antiche strade di collegamento

14 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: l’importante patrimonio di Borghetto. Mausolei, ville romane, tracciati

15 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: dal ‘Litta’ fino alla Cipiriana e Valle Marciana. Antiche piscine, vie ed edifici nascosti

16 -Grottaferrata e la Carta Archeologica: la grande villa romana verso 'Capo d'Arco'. Le evidenze di Bagnara, il ‘tempietto’ a Valle Marciana

17 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: la villa romana alle suore francescane. Il mausoleo e le sepolture perdute all’ex Casale Santangeli

18 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: tra l'Abbazia, Via del Grottino e Viale Kennedy alla ricerca di evidenze sconosciute

19 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: dalle opere antiche di Viale Kennedy fino ai tracciati delle ville Muti – Grazioli - Cavalletti

20 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: la grande villa romana tra Viale Dusmet, Via della Cipriana e Villa Grazioli

21 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: Villa Muti, Villa Grazioli e i resti di età imperiale

22 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: l’area di Via del Fico, un sito rilevante (e urbanizzato). Le ville, i sepolcreti

23 - Grottaferrata e la Carta Archeologica: la zona di Villa Cavalletti e il colle citato da Plinio. La necropoli, i reperti

Info:

Grottaferrata, quando si fa finta che la Carta Archeologica non esista...

Grottaferrata, la Carta Archeologica: uno strumento fondamentale (e poco considerato) per il futuro del territorio



FRASCATI - Tra una sosta e l’altra, i campionati giovanili provinciali hanno tutti fatto il “giro di boa”. Il direttore generale del Football Club Frascati Gianfranco Di Carlo traccia un bilancio sulle formazioni del club tuscolano: “Rispetto allo scorso anno, i nostri gruppi hanno sicuramente fatto cose migliori, ma sappiamo che ci sono notevoli margini per crescere. Al tempo stesso, non potevamo pensare di “spaccare il mondo” al secondo anno di gestione”.

L’ex allenatore (tra le altre) di Albalonga e Città di Ciampino entra nello specifico dei vari gruppi del club frascatano: “L’Under 19 di mister Fausto Di Marco l’ho seguita un po’ di meno, ma ha fatto delle cose buone e altre meno positive, navigando a metà classifica. L’Under 17 di mister Manuel Ricci era quella su cui nutrivamo le maggiori speranze: è una squadra dal tasso tecnico notevole e i ragazzi non hanno mai lesinato impegno e partecipazione, ma evidentemente nelle gare ufficiali le loro qualità non emergono in maniera prepotente.

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Ci aspettavamo che potessero essere più in alto in classifica, ma speriamo ancora che nel girone di ritorno possano dimostrare il loro valore reale. Poi c’è l’Under 16 di mister Alessandro Rodo, gruppo che ha cambiato poco rispetto alla scorsa stagione: i ragazzi hanno la caratteristica di non mollare mai e di provare a sopperire col carattere a qualche limite tecnico. Infine c’è l’Under 15 di mister Massimiliano Graziani che ha una rosa molto rinnovata e ha dovuto impiegare del tempo per riuscire a trovare la giusta alchimia, ma anche questi ragazzi sono a metà classifica e stanno facendo il possibile. Comunque sono felice di aver notato che con la scelta degli allenatori non ci siamo sbagliati: sono tutti estremamente competenti”. Intanto Di Carlo è sempre più calato nel suo nuovo ruolo “fuori dal campo”: “Un’esperienza che mi piace: ho un confronto continuo con i tecnici e offro il mio contributo alla società in varie occasioni. Il Football Club Frascati è una realtà in continua crescita e anche il rapporto di collaborazione che è nato (soprattutto in ottica Scuola calcio) con l’As Roma ha dato ulteriore impulso in tal senso”.

ROMA - La Seconda divisione della Polisportiva Borghesiana volley non vive un momento felicissimo. La prima squadra maschile del club capitolino ha ceduto per 3-0 sul campo della Sport Promotion (seconda forza del girone) nell’ultimo turno di campionato: “Purtroppo non siamo riusciti ad esprimere la nostra miglior pallavolo soprattutto per via delle dimensioni molto anguste della palestra che aveva un tetto molto basso.

Noi siamo abituati ad avere altri riferimenti, gli avversari conoscono ovviamente meglio il campo di casa e ne hanno approfittato. Inoltre l’assenza (che perdura da qualche settimana, ndr) del centrale Luca Masiero, vittima di un infortunio che lo terrà fuori ancora per un po’, ci ha tolto delle sicurezze e gli stessi martelli ne stanno risentendo. Ma sono assolutamente certo che la squadra supererà questo momento”. Alla Seconda divisione maschile della Polisportiva Borghesiana volley mancano due partite per chiudere il girone d’andata: “Sabato ospiteremo la Roman Volley, squadra che dovrebbe essere alla nostra portata, poi giovedì prossimo avremo il recupero sul campo del Castel Madama primo della classe. Dopo queste due sfide potremo tracciare un bilancio più completo, ma certamente mi aspettavo di essere in una posizione migliore rispetto all’attuale quinto posto”.

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Bennardelli, comunque, non sembra aver perso fiducia nei confronti dei suoi ragazzi: “La squadra si allena con tanto impegno ed è animata da una grande voglia di risalire la classifica: è d’obbligo arrivare nei primi tre posti e sono certo che ci riusciremo, vediamo se da prima o seconda (posizioni che varrebbero l’immediato salto di categoria in Prima divisione, ndr) oppure da terza (piazzamento che varrebbe la qualificazione ai play off, ndr). D’altronde nel girone di ritorno avremo tutti gli scontri diretti in casa e questo potrebbe essere un vantaggio in più per riuscire a concretizzare la nostra rimonta in classifica” conclude l’allenatore della Polisportiva Borghesiana volley.

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