GROTTAFERRATA (attualità) – In città sono tornate le preoccupazioni per l’avvenire del sito religioso millenario

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Negli ultimi giorni l’Abbazia di San Nilo è tornata al centro del dibattito e delle riflessioni di Grottaferrata. L’ultimo appello dell’ex assessore Mauro Tomboletti è il segnale inequivocabile che le preoccupazioni sono tornate a riaffacciarsi nella comunità. La raccolta di firme che solo un anno e mezzo fa fu organizzata da un nutrito gruppo di cittadini all’indirizzo di Papa Francesco non ha avuto risposta. Nella missiva, inedita nella storia della comunità, si scriveva: ''Avvertiamo lo sfaldamento di parte della nostra comunità, perché da sempre percepiamo i monaci come parte integrante della nostra famiglia”. E ancora: ''Ci rivolgiamo a lei Santo Padre per tenere alimentata quella fiammella di speranza che ancora riesce a fare da collante alla nostra comunità. Abbiamo la consapevolezza delle difficoltà storiche del Monachesimo Basiliano, a causa delle crisi vocazionali e il Monastero di San Nilo, da qualche tempo paga pesantemente questa situazione. Una gestione esterna ai monaci sta determinando un processo di distacco, che provoca uno scollamento con il tessuto sociale e culturale del paese''.

L’iniziativa era stata percorsa a seguito del passaggio di consegne tra l’Egumeno Michel Van Parys e il Vescovo di Albano Marcello Semeraro. Un momento intermedio, si era pensato, che però dura da due anni in una comunità monastica ridotta a pochi monaci anziani e destinata, secondo molti, a cambiare identità in forme ancora allo studio del Vaticano. Questo almeno è ciò che si dice, visto che sostanzialmente oggi è una figura di rito latino a reggere un complesso religioso orientale. Sullo sfondo il mistero di come una realtà così importante sia potuta declinare senza interventi specifici da parte delle autorità superiori e anche, diciamola tutta, di Grottaferrata stessa, visto che la politica locale è letteralmente stata a guardare cosa accadeva, occupata molto a scontrarsi su altri temi di consenso e non sull'identità più profonda del territorio.

Oltre a Mauro Tomboletti, c’è un altro rappresentante criptense, Virgilio Avato, Presidente dell’Associazione ‘Amici dell’Abbazia Greca di San Nilo’, che da molto tempo lancia i suoi appelli a favore della tutela del riferimento monastico. Anche recentemente, incontrando Papa Francesco in occasione del 25° Anniversario della Fondazione Centesimus Annus ProPontefice, ha ricordato: “E’ stato un grande onore per me incontrarlo per la terza volta e per la terza volta gli ho ricordato che l’Abbazia Greca di Grottaferrata deve essere salvata” (leggi Grottaferrata, per Virgilio Avato incontro a sorpresa con Papa Francesco: “Gli ho ricordato di salvare l’Abbazia”).

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L’Abbazia da salvare e quella da valorizzare. Come ad esempio accade da qualche anno con i ‘5 Sabati in Abbazia’, manifestazione di successo organizzata dall’Associazione Culturale San Nilo del Presidente Franco Portelli e che vede la partecipazione di illustri personalità del mondo religioso per la spiegazione dell’altra Chiesa che non vediamo, quella meno conosciuta, in un messaggio di profondo ecumenismo di cui l’Abbazia, per natura, è portatrice.

Detto questo, c’è anche un discorso collaterale che non può essere sottaciuto. L’Abbazia ha fatto nascere Grottaferrata, le ha dato il nome, ma oggi è sostanzialmente decontestualizzata dalla vita sociale della città. Le varie amministrazioni hanno parlato del suo rilancio in chiave turistica solo a parole, ma con zero fatti concreti. Di recente ha riaperto finalmente (ma ci sono voluti venti anni) il Museo Archeologico, ma l’impegno reale per determinarne l’apertura è del Gruppo Archeologico Latino che svolge mirabilmente il suo compito con passione straordinaria e con un minimo sostegno attivo per promozione, visibilità e comunicazione, da parte dei ruoli istituzionali. Persino la Fiera, nata attorno alle mura roveriane con i pellegrinaggi mariani, non bada più alla sua madre culturale e spirituale, preoccupandosi più di infilare quelle 70-100mila persone dentro enormi capannoni di plastica senza badare troppo al rilancio, congiuntamente, di uno dei siti religiosi di fondamentale importanza per l’Italia e l’Europa.

Ora da Mauro Tomboletti è nata una nuova idea: costituire un Comitato per il Millenario della Consacrazione del 2024. Basterà, assieme al lavoro delle Associazioni, a far saltare di qualità l'impegno per l’Abbazia? Qual è il futuro del sito millenario? Domande ancora senza riposta certe. Forse è per questo che dentro alla comunità locale le perplessità e le preoccupazioni non hanno mai smesso di circolare. Come in questi giorni.

Leggi anche: Grottaferrata, Tomboletti: "Preoccupati per l'Abbazia, diamo vita al Comitato per il Millenario di Consacrazione del 2024"

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MARINO (attualità) - Impegno dell'amministrazione per due siti di importanza strategica per la città

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Nuove tecnologie e beni culturali, una combinazione che può configurarsi come volano di sviluppo turistico ed economico. Lo sanno bene in quel di Marino, dove il governo comunale ha deciso di aderire all’avviso pubblico per la “Attuazione degli interventi programmatici e dei nuovi interventi relativi al Distretto Tecnologico per le Nuove Tecnologie applicate ai Beni e alle Attività Culturali”, bandito recentemente dalla Regione Lazio. In pratica, l'ente istituzionale del presidente Zingaretti mette a disposizione dei comuni fondi da investire per la diffusione di tecnologie innovative per la valorizzazione, conservazione, recupero, fruizione e sostenibilità del patrimonio culturale del Lazio, al fine di renderlo un luogo attrattivo per gli operatori economici e del mondo della ricerca. Viceversa, gli enti comunali devono presentare progetti ambiziosi e credibili, che poi saranno vagliati dagli uffici regionali. In questo senso, da Palazzo Colonna avrebbero già in mente la ricetta: “Il Comune di Marino - si legge nella apposita delibera municipale -, oltre ad una serie interessante di beni culturali diffusi su tutto il territorio, possiede e gestisce il Museo Civico Archeologico U. Mastroianni”, il quale attualmente non presenta alcuna soluzione tecnologica che offra una “moderna e più accattivante fruizione dello spazio e dei beni esposti”.

E ancora: “Altresì si intende dare visibilità, attraverso la valorizzazione tecnologica del Museo Civico U. Mastroianni, anche al Mitreo attraverso soluzioni tecnologiche avanzate, mediante la ricostruzione virtuale del tempio mitraico di Marino, effettuando il rilievo 3D dell’intera galleria nonché dei tre dipinti murali (Tauromachia, Cautopates e Cautes) con l’utilizzo di diverse tecnologie di rilievo”. Insomma, richiedendo un finanziamento poco inferiore ai 90mila euro, Palazzo Colonna intende valorizzare questi due ricchezze storiche: “si potranno finalmente rendere pienamente fruibili i due maggiori attrattori turistici della città, sviluppando le loro potenzialità attualmente inespresse”. Il progetto vede la partecipazione della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per l'Area Metropolitana di Roma, della Provincia di Viterbo e l'Etruria Meridionale, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, del CNR - Istituto per la Conservazione e la Valorizzazione dei Beni Culturali, e dell'Archeoclub “Colli Albani”, incaricato della futura gestione delle visite al Mitreo. Vedremo cosa ne penserà la Regione Lazio.

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porte aperte incontro frascatiFRASCATI (politica) - Nata come una corrente del Partito democrartico, l'ala che sostenne Paolo Celentano segretario ora sembra davvero volare per conto proprio

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Si chiamano "Porte aperte", hanno da sempre assunto una posizione molto critica nei confronti della maggioranza del direttivo cittadino. Si chiamano "Porte aperte", in autunno sostennero la candidatura a segretario del Pd di Paolo Celentano, e da mesi strizzano l'occhio al sindaco Roberto Mastrosanti.

Si chiamano "Porte aperte" ma in realtà è un vero e proprio "Pd2" e la tavola rotonda organizzata per domani, mercoledì 18 luglio, conferma appieno quanto emerso in questi ultimi tempi.

L'occasione è quella di presentare al pubblico i risultati di un sondaggio condotto su Facebook da quello che è ormai definito il "Nando Pagnoncelli di Frascati", al secolo Pierluigi Carlà. Un sondaggio su quelle che sono "le priorità dei cittadini per gli Amministratori di Frascati".

Protagonista assolutto della tavola rotonda, fresco di rientro dalla missione in Cina (della quale non c'è ancora alcun riflesso ufficiale né fotografico né tantomeno filmato), è proprio il sindaco Roberto Mastrosanti. D'altra parte: quale miglior interlocutore?

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Una posizione decisamente originale da parte di una corrente che si è sempre definita interna al Partito democratico, forza politica che in Consiglio comunale è decisamente all'opposizione, ma che di fatto continua a dare la chiara impressione non solo di strizzare l'occhio al sindaco quanto da apparire pronta a fornire una vera e propria "stampella" al sindaco in caso di necessità.

Certo è che questa ennesima apertura - oggi più che mai conclamata rispetto alle chiacchiere di qualche settimana fa quando si erano fatti addirittura i nomi di Paolo Celentano e Chiara D'Orazio quali possibili assessori - smaschera definitivamente il reale posizionamento del gruppo al di là del contesto e del contenitore (il sondaggio di Carlà) nel quale è stato inserito il tutto.

Una vera e propria manna per un sindaco che appare in grandi difficoltà politiche (lo strappo dei dissidenti è tutt'altro che rientrato e l'affare presidenza della commissione speciale Sts lo dimostra) ma anche sostanziali: dalla stessa Sts alla grana, pesante anzichenò, degli Equilibri di Bilancio.

Passaggio stretto, quest'ultimo, per il quale i nuovi conclamati amici di "Porte aperte" una mano in Aula davvero non possono alzarla.

 

FRASCATI (politica) - L'Azienda speciale è in enormi difficoltà e la relazione della Kpmg mette ufficialmente a nudo tutte le criticità

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Fumata nera a valle dell'incontro di ieri mattina tra i rappresentanti dei sindacati dei lavoratori dell'Azienda speciale Sts e il Comune di Frascati, nella persona del dirigente Elpidio Bucci.

Dopo l'assemblea che ha sancito lo stato di agitazione dei dipendenti, che temono per il proprio futuro lavorativo, è iniziata la non facile fase di concertazione e di confronto tra le parti. A gettare ombre sul futuro dell'azienda è in particolare la relazione della società Kpmg cui il Comune di Frascati nei mesi scorsi aveva affidato l'incarico di analizzare lo stato economico-finanziario dell'Azienda speciale.

LEGGI Frascati, risanamento Sts: presentata la relazione della Kpmg. "Emerse non conformità"

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Secondo quanto indicato nella relazione, il quadro della Sts - e si sapeva - è piuttosto negativo e, non conformità a parte, i consulenti hanno indicato nell'esternalizzazione di alcuni servizi una delle strade da seguire per risanare l'azienda.

E il personale?

Qui il discorso si fa complicato ed è chiaro che proprio su questo punto ci sia la legittima preoccupazione dei lavoratori, in particolare - sembrerebbe - degli ultimi assunti.

Una gestione che, da sempre, per la Sts - già da srl ed anche oggi da Azienda speciale - ha seguito destino e dinamiche di tutte le altre partecipate comunali. Diventando non solo una società erogatrice di servizi (da srl col contratti di fornitura alcuni dei quali a dir poco apparentemente... allegri) ma anche un inevitabile serbatoio occupazionale.

Il quadro è oggettivamente molto complicato e non è da escludersi che, con la tensione in aumento e con uno scontro politico - durissimo - a tutto campo dietro l'angolo, la maestranze possano scendere in sciopero nelle prossime giornate.

 

 

 

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