ROMA (politica) Passa proposta Pd, Marchini, Misto, Roma Torna Roma e Sinistra

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L’Assemblea capitolina ha approvato una mozione ex articolo 58 a firma dei consiglieri Pd Tempesta, Pelonzi, Giachetti, Baglio, Di Biase, Celli, Bordoni, Palumbo,nFassina, Corsetti, Onorato per la Lista Marchini e Grancio per il Gruppo Misto, recante “Intitolazione di una strada o piazza di valore altamente simbolico al giudice Vittorio Occorsio”.

Il consigliere M5S Francesco Ardu ha annunciato voto favorevole spiegando che la maggioranza capitolina si era già adoperata per la dedicazione, che era in attesa di risposta da parte degli uffici capitolini.

Anche Fratelli d’Italia, con il capogruppo Andrea De Priamo, ha motivato il suo voto favorevole ricordando l’impegno del giudice nelle indagini sulla P2, “perché tutte le vittime che hanno pagato con la vita, nello Stato e fuori, una stagione segnata dalla mancanza di giustizia nell’accertamento della verità sia nei confronti dei servitori dello Stato sia di tanti attivisti”. “Vittorio Occorsio ha servito la Repubblica in una fase in cui era complicato e rischioso ha sostenuto il consigliere di Sinistra per Roma Stefano Fassina -. A Tor Bella Monaca abbiamo ricordato altri magistrati che hanno pagato il loro impegno con la vita. La nostra democrazia deve a queste persone la forza che ha saputo esprimere in momenti tanto difficili”.

Vittorio Occorsio, sostituto procuratore, fu ucciso da Pierluigi Concutelli la mattina del 10 luglio 1976, colpito da colpi di mitra mentre si recava in ufficio con la sua auto, una Fiat special, all'incrocio tra via Mogadiscio e via Giuba, nel quartiere Trieste, a poche decine di metri da casa sua. I terroristi fuggirono portando via la borsa del magistrato e sul posto lasciarono alcuni volantini con i quali il movimento politico di estrema destra Ordine nuovo rivendicava l'omicidio, sostenendo di aver condannato a morte il magistrato perché colpevole di aver «servito la dittatura democratica perseguitando i militanti» del movimento.

Dopo aver accertato, durante le indagini condotte nel 1972, il carattere eversivo e neofascista del gruppo, Occorsio aveva ottenuto, facendo applicare per la prima volta la cosidetta legge Scelba del 1952 sul divieto di riorganizzazione del partito fascista, la condanna di alcuni dei suoi principali esponenti e lo scioglimento di Ordine nuovo, decretato poi dal ministro dell'Interno Paolo Emilio Taviani.

Malgrado le minacce subite, in una successiva inchiesta - sorta a seguito della rilevata sopravvivenza del gruppo e dell'adesione di nuovi militanti - Occorsio aveva aperto un'altra istruttoria contro gli esponenti di Ordine nuovo, che lo portò a scoprire connessioni con altri movimenti eversivi operanti in quegli anni. 

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FRASCATI (politica) - I due esponenti di minoranza intervengono dopo l'articolo de ilmamilio.it di questa mattina

ilmamilio.it - nota stampa

"Era dicembre 2017 quando chiedemmo la convocazione di una commissione per discutere la proposta del “controllo di vicinato”, sollecitata da diverse associazioni di quartiere. La questione della sicurezza, soprattutto in periferia, è fortemente sentita e i cittadini, purtroppo, hanno spesso la sensazione di essere lasciati da soli ad affrontare il problema. Le forze dell’ordine, con tutte le difficoltà del caso, sono presenti con pattugliamenti ma la zona da sorvegliare è talmente vasta che non sempre si riesce ad essere efficienti e tempestivi. Per questo abbiamo ritenuto che la proposta fatta dalle associazioni di creare dei quartieri social potesse essere un aiuto per garantire sicurezza. È giusto però che queste iniziative di gruppi cittadini non siano lasciate al caso, ma siano coordinate anche con l’amministrazione e gli organi preposti", dicono in una nota i consiglieri comunali Francesca Sbardella (Pd) e Gianluca Travaglini (E ora Frascati).

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"Purtroppo sono passati mesi e non abbiamo più saputo nulla, nonostante la commissione si fosse mostrata interessata. Ed è notizia di oggi che ormai il controllo del territorio è sempre più spesso affidato ai gruppi whatsapp, (LEGGI Sicurezza Frascati: contro i furti in periferia il controllo di vicinato è social. Fioccano i gruppi Whatsapp) che operano anche in sinergia con le forze dell’ordine, offrendo un valido aiuto nell’individuazione di casi sospetti. Chiediamo di nuovo con forza che anche l’amministrazione si faccia parte attiva in questo presidio del territorio, non lasciando i cittadini da soli".

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"Oltre a portare avanti la proposta del controllo di vicinato, inizi con semplici azioni: intervenga sugli impianti di illuminazione non funzionanti, potenzi il pattugliamento notturno della nostra polizia locale in supporto alle forze dell’ordine, ordini la pulizia dei terreni anche per non fornire facili vie di fuga o nascondigli ai malintenzionati. Sono mesi che facciamo queste richieste, facendoci portavoce di un malessere diffuso tra i nostri concittadini. È ora di intervenire, scendete a terra che c’è bisogno di qualcuno che amministri come si deve questa città!".

sfaccendati nordio

MARINO (attualità) - Il residente segnala

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Beffa per i residenti di via Montecchi e Trincea, che denunciano da anni come all’altezza del civico numero 14 ci sia una curva davvero pericolosa che mette a repentaglio la vita dei passanti. Proprio qualche giorno fa un residente, in un’accorata lettera pubblicata sui social, dopo i vani tentativi di essere ricevuto dal sindaco, aveva richiesto l’installazione di un dosso per indurre gli automobilisti a limitare la velocità sull’insidioso tratto di strada. Passata oltre una settimana, di dossi neanche l’ombra. In compenso, però, sono state posizionate delle belle piante verdi sulla curva oggetto delle osservazioni dei residenti.

Gli ornamenti floreali sono stati piantati nei pressi del Crocefisso sulla curva “de La Trincera”. Sconsolato lo stesso residente autore della missiva al primo cittadino, che ha commentato: “Ecco: la croce c’era, le piante le hanno messe. Ora dobbiamo solo comprare le pale per seppellirci qualora ci prendesse qualche macchina che transita a tutta velocità. Gli operai hanno scaricato sui nostri parcheggi e non hanno neppure pulito. I residenti di zona hanno organizzato in segno di “protesta”, per stasera, una braciata a bordo strada alla quale è stato anche invitato il sindaco Carlo Colizza.

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ROMA (cronaca) - Le reazioni dopo l'azione a sorpresa presso il campo rom

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Sgombero del Camping River, il campo nomadi al centro di molte polemiche nei giorni scorsi. Le operazioni sono iniziate, a sorpresa, con un giorno di anticipo rispetto alla sospensiva della Corte Europea di Strasburgo che aveva deciso di sospendere lo sgombero previsto fino al venerdì 27 luglio 2018. L'iniziativa bollata dal presidente dell'Associazione 21 luglio Carlo Stasolla come uno "sgombero forzato", ha già sollevato diverse polemiche. Al momento una ventina di persone hanno accettato l'offerta di accoglienza presso altre strutture del sistema allestito dai servizi sociali di Roma Capitale.

Le operazioni al Camping River si sono svolte "in maniera del tutto pacifica" ha reso noto il comando del corpo di Polizia Locale di Roma Capitale, etichettando come "false le voci secondo le quali sarebbe stata usata violenza ai danni dei residenti e utilizzato lo spray al peperoncino". L'ingresso al campo, prosegue la Polizia locale, "è avvenuto, tra l'altro, con personale dei servizi sociali di Roma Capitale, che ha da subito offerto assistenza alloggiativa alternativa, accettata da alcuni nuclei familiari. L'intera attività è stata video registrata, a testimonianza della correttezza e del rispetto utilizzati verso donne, uomini e soprattutto bambini. Tutti i filmati - conclude la nota - saranno consegnati alla Procura della Repubblica".

Stando a quanto riferito qualche giorno fa dall'Associazione 21 luglio, la Corte Europea aveva chiesto al governo italiano "di indicare le misure alloggiative previste per i richiedenti, la data prevista per lo sgombero esecutivo e qualsiasi sviluppo significativo dello sgombero di Camping River".

A commentare le operazioni di sgombero è il ministro dell'Interno e vicepremier, Matteo Salvini. "Legalità, ordine e rispetto prima di tutto!" scrive sui social il titolare del Viminale, allegando un articolo de 'Il Tempo', che titola 'Schiaffo di Salvini all'Europa'. Alle parole di Salvini seguono quelle del presidente dell'Associazione 21 luglio, Carlo Stasolla che su Facebook replica: "Stiamo cercando di capire il significato dell'azione che si sta consumando in queste ore a Camping River. E' uno sgombero forzato, uno "schiaffo all'Europa" come ha affermato pochi minuti fa il ministro Salvini? Oppure un'azione sociale per l'inserimento abitativo delle famiglie come ha commentato il Comune di Roma? Oppure è un gioco delle parti tra un ministro "cattivo" ed una sindaca "buona"? Non potendo avere notizie di prima mano (la strada di accesso all'insediamento è bloccata dalle forze dell'ordine), non si hanno certezze".

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"Un dato nuovo è da aggiungere - denuncia Stasolla -. Ad alcune persone hanno proposto soluzioni abitative che non prevedono la separazione del nucleo. E' un fatto inedito che, prima del giudizio della Corte Europea, non era presente" . A intervenire sulla vicenda è anche il presidente del Pd, Matteo Orfini. "Stanno sgomberando il Camping River. Senza dire nulla alle famiglie sulle soluzioni alternative, senza un progetto - scrive su Twitter -. Senza nulla se non la voglia di prendere voti umiliando i deboli. Questo sono la Raggi e Salvini. Non vogliono risolvere i problemi, vogliono diffondere l'odio".

Il sindaco di Roma, Virginia Raggi intervenendo sulla vicenda, ha affermato: “La legalità e la tutela dei diritti delle persone. Con questi principi saldi prosegue la nostra azione per il superamento dei campi rom: da oggi, il Camping River chiude. Da questa mattina 180 agenti della Polizia Locale insieme ai colleghi della Polizia di Stato e ai Carabinieri sono a lavoro per liberare l’area del campo che, per problemi –igienico-sanitari, stava mettendo a rischio la salute degli stessi abitanti. Altri nuclei familiari, dopo quelli che hanno già accettato negli ultimi mesi, si stanno ora trasferendo presso le strutture di accoglienza di Roma Capitale: continuiamo a mettere a loro disposizione soluzioni che consentono alle famiglie di restare unite.Sempre più persone, inoltre, stanno chiedendo ai nostri operatori informazioni riguardo le misure di inclusione abitativa e lavorativa, e i rientri volontari assistiti nei Paesi di origine”.

“È inaccettabile continuare a finanziare luoghi come questi – afferma ancora Raggi - dove si favorisce la ghettizzazione e, soprattutto, dove le condizioni di vita non tutelano i diritti di bambini, donne e uomini. Una “terza via” basata su inclusione e rispetto della legalità, tutela dei diritti e rispetto dei doveri è possibile. Lo dimostrano i primi rientri volontari assistiti in Romania che abbiamo organizzato: le testimonianze delle famiglie già tornate a casa ci fanno capire che siamo sulla strada giusta. È per questo che proseguiamo con determinazione ad applicare il nostro modello: garantire l’inclusione e un rigoroso rispetto della legalità potrà mettere fine alla realtà ghettizzante dei campi e dare maggiori tutele ai più piccoli. Mettiamo fine ad un sistema che per decenni ha emarginato le persone, creato disagi ai cittadini, sperperato centinaia di milioni di euro che avrebbero potuto essere investiti diversamente. È un cambio di marcia rispetto al passato: stiamo unendo fermezza ed inclusione non appiattendoci sulle posizioni estremistiche di chi propone l’assistenzialismo ideologico senza regole o chi vorrebbe la chiusura dei campi senza proporre alternative di vita concrete alle persone”.

“Abbiamo scelto la strada più difficile ma più giusta: una “terza via” è possibile – conclude Raggi - In questo modo potremo gradualmente mettere fine ai roghi tossici e al traffico illecito di rifiuti; potremo tutelare maggiormente le persone in condizioni di fragilità, anche coloro che sono stati costretti a vivere in condizioni disumane nei campi. Passo dopo passo Roma sta cambiando”.



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