vigilidelfuoco cecchinaCECCHINA (cronaca) - E' accaduto stasera in via Francia protagonista una donna di origini marocchine. L'abitazione è andata a fuoco

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 liberi scrivere 10RPT - Follia a via Francia, nel quartiere Poggio Ameno della popolosa frazione albanense di Cecchina. Secondo le notizie che arrivano dal posto, una donna marocchina ha ucciso la propria figlia 18enne Yasmine tagliandole la gola con un coltello da cucina e lasciandola senza vita in una pozza di sangue in casa.

Quindi la donna, 43 anni, si sarebbe lanciata dall'ultimo piano mansardato di una palazzina di 4 piani cadendo nel giardino sottostante e perdendo la vita sul colpo.

Contemporaneamente, secondo quanto si apprende dalle frammentarie ricostruzioni, si sarebbe sviluppato anche un incendio nell'appartamento. Incerta l'origine delle fiamme anche se è possibile che ad appiccare l'incendio sia stata la stessa donna. Sul posto insieme al 118 i vigili del fuoco di Marino e i carabinieri di Cecchina - che sono stati i primi ad intervenire dal momento che erano in servizio durante la processione in corso nella frazione - e del Nucleo operativo di Castel Gandolfo. Sul posto anche il comandante della Compagnia carabinieri di Castel Gandolfo, capitano Emanuele Tamorri ed il colonnello Stefano Cotugno, comandante del Gruppo carabinieri di Frascati. Presenti anche la protezione civile e la polizia locale di Albano Laziale.

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casa omicidio cecchina1La tragedia, avvenuta verso le 19,30, si è verificata proprio mentre per le strade di Cecchina era in corso la partecipata processione in onore del santo patrono della frazione albanense, San Filippo Neri.

I carabinieri sono saliti verso l'appartamento dal quale fuoriuscivano le fiamme aiutando le 12 famiglie della palazzina ad uscire dallo stabile. Sono stati proprio i militari ad effettuare la macabra scoperta del corpo senza vita della giovane Jasmine.

IL VIDEO IN ESCLUSIVA DELLA CASA IN FIAMME --->>>

Sconosciute le ragioni del folle gesto: possibile che madre e figlia abbiano avuto una accesa discussione sfociata nell'omicidio-suicidio che ha sconvolto la famiglia nordafricana e l'intera frazione di Cecchina. La ragazza, nata a Biella frequentava il liceo Vailati di Genzano. Il papà, a quanto si apprende, lavorerebbe in Spagna come ambulante.

L'esatta dinamica di quanto accaduto è però ancora al vaglio dei carabinieri per quanto al momento risulti sufficientemente chiaro che si sia trattato di un omicidio-suicidio. Sul luogo della tragedia in serata è arrivato anche il sindaco di Albano Laziale Nicola Marini.

Da un sopralluogo effettuato dai vigili del fuoco sullo stabile non sarebbero emerse criticità strutturali e dunque le famiglie che erano state inizialmente fatte evacuare hanno potuto fare rientro nelle proprie abitazioni.

Le salme delle due donne sono state trasferite presso l'istituto di Medicina legale del Policlinico di Tor Vergata per l'autopsia disposta dal magistrato di turno.

 

Ultimo aggiornamento ore 9,03 del 28/05/17

  • petra febb2018

 

 

 

funerali federica menotti1APRILIA (cronaca) - Questo pomeriggio le esequie della nuotatrice di 35 anni scomparsa lunedì a causa di un malore mentre si stava allenanto in piscina a Genzano

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Si sono svolti questo pomeriggio nella chiesa di San Michele Arcangelo e Santa Maria Goretti, nel centro di Aprilia, i funerali di Federica Menotti, la nuotatrice 35enne scomparsa lunedì scorso a causa di un malore mentre si stava allenando nella piscina Meeting Club di Genzano.

LEGGI Genzano, tragedia in piscina: muore la 35enne Federica Menotti

Una folla commossa di oltre 800 persone ha assistito alle esequie celebrate dal parroco di San Pietro e Paolo, don Lorenzo amico di famiglia. Dopo i funerali la salma è partita alla volta di Civitavecchia dove sarà cremata per volere della famiglia.

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Presenti in chiesa moltissime associazione sportive di Aprilia, la Rari Nantes sua società d'origine (di cui il papà di Federica è stato anche dirigente) e dei Castelli romani. Presenti molte mamme e bambini della scuola media di Albano Laziale dove Federica Menotti era insegnante di educazione fisica.

Gli agenti della polizia locale di Aprilia hanno chiuso la centralissima piazza Roma facendo anche il picchetto d'onore: in memoria di Federica Menotti, che viveva da qualche anno a Lanuvio, sono stati alzati al cielo molti palloncini colorati con le dediche.

menotti federica necrologio

  • petra febb2018

GROTTAFERRATA (politica) - Nuovo affondo del movimento di minoranza alla Giunta Andreotti

ilmamilio.it - comunicato stampa de La Città al Governo

Grottaferrata ha un Piano Regolatore vecchio, che risale al 1968. Quante volte abbiamo sentito o pronunciato questa frase? Un’infinità, eppure nel corso degli ultimi decenni nessuna Amministrazione è riuscita a modificarlo per adeguarlo alle reali esigenze attuali, anzi quelle che ci hanno provato sono naufragate proprio per le reazioni al tentativo, quasi fosse una maledizione.

“Chi tocca il Piano muore”, politicamente parlando, sia chiaro! Se domandassimo a qualunque cittadino grottaferratese che ne pensa dell’urbanistica locale, non esiterebbe a rispondere che si è costruito troppo, in alcuni casi anche male, che le costruzioni non sono state accompagnate da infrastrutture adeguate, che le opere di urbanizzazione e le risorse ambientali sono a malapena sufficienti a soddisfare l’edificato esistente.

Una realtà che tutti conoscono, ma che nessuno ha davvero il coraggio di affrontare.

Si sente parlare di piani attuativi, piani particolareggiati, delibere di indirizzo, decreti di enti vari, facendo intendere che tutto ciò possa rappresentare la soluzione. Invece le uniche cose che sembrano progredire, seppur lentamente, sono le lottizzazioni!

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La realtà è ben altra, è rimasto da pianificare quel poco territorio libero da costruzioni, che andrebbe protetto e salvaguardato. È per questo che continuiamo a batterci. Il Piano Regolatore attuale andrebbe soppresso perché è venuta meno la sua stessa ragione di esistere, ci sono tanti esempi virtuosi che ci dicono che si può fare!

Invece ci si ostina a portare ad esaurimento un Piano pensato, con criteri ormai obsoleti e superati, per una popolazione di 35.000 abitanti, cha ha superato l’80% di attuazione, nonostante la popolazione sia inferiore alle 21.000 persone.

L’unica soluzione possibile è quella che ormai da 5 anni la Città al Governo non si stanca di indicare, cioè la realizzazione di un nuovo Piano Regolatore, il cui studio preliminare non potrebbe sancire altro che lo stop al consumo di suolo.

Nessuno ha mai avuto la forza, il coraggio e soprattutto la libertà politica di attuare questa scelta; gli interessi economici dietro questa materia sono enormi, ma bisogna avere l’ardire di sfidarli, se vogliamo che Grottaferrata non soffochi con il suo vecchio Piano Regolatore e perda definitivamente la vivibilità e la gradevolezza del suo territorio.

Un impegno che è diventato una priorità ineludibile, soprattutto nel rispetto delle generazioni future.

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ROMA (attualità) - Un finale show, con una decisione clamorosa

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Un militare con la divisa che richiama la Maglia Rosa,  la bandiera d'Israele e, accanto, un quadro con il 'Girone 'Italià dove i corridori passano in mezzo al conflitto tra palestinesi e israeliani. È il murales apparso in via Antonio Canova questo pomeriggio a Roma, in occasione dell'ultima tappa del Giro. L'opera è firmata 'Sirante', lo stesso autore dei 'I Bari', il finto Caravaggio in cui Di Maio, Salvini e Berlusconi giocano a carte in abiti d'epoca. L'opera critica sia la scelta degli organizzatori di far partire la corsa rosa da Gerusalemme sia la politica di Israele. Sirante disegna un militare, in assetto antisommossa, con casco, fucile d'assalto e bandiera con la stella di David, accanto ad un quadro dove il logo e la scritta Giro d'italia sono sostituititi da Girone d'Italia e il simbolo dei dollari.

La scena è quella del X canto dell'Inferno di Dante: il poeta e Virgilio osservano il passaggio del Giro tra due colline. Su una ci sono fiamme, dense nubi e i palestinesi, dall'altra soltanto la bandiera la bandiera israeliana. "C'è chi l'inferno lo crea e chi lo subisce", scrive l'autore.

Incredibile quanto accaduto anche durante la gara. Radiocorsa ha informato che il tempo ufficiale della 21/a sarebbe stata presa dopo il terzo passaggio sui 10 previsti. Alla base di tutto la protesta dei corridori per le condizioni del tracciato.

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