ponzo boccia queriniROCCA DI PAPA (politica) - Tre incarichi fiduciari per gli ex amministratori roccheggiani. E potrebbe non essere finita. Un rientro nella "casa" dem praticamente conclamato nonostante i 237 voti (di gruppo) portati a Mdp alle elezioni regionali del 4 marzo

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selasai 10anni

Con 237 voti raccolti, come gruppo, alle ultime elezioni Regionali del 4 marzo scorso, Articolo 1-Movimento democratico progressista di Rocca di Papa ha fatto letteralmente bingo. Con quello o con ventilato e di fatto quasi concretizzato rientro nel Partito democratico?

Ai lettori l'ardua sentenza.

Sta di fatto che sembra essere bastata la manciata di voti portati alla causa di Nicola Zingaretti (e al neo consigliere regionale Daniele Ognibene, eletto nella sostanza a Velletri) ai 3 promotori di Articolo 1 a Rocca di Papa per fare letteralmente bingo in Regione Lazio ed ottenere, stando a quanto riportato negli "Atti di organizzazione" proposti a fine marzo, 3 incarichi fiduciari in via Cristoforo Colombo.

Tre incarichi pesanti.

facchini

A Carlo Umberto Ponzo, ex sindaco di Rocca di Papa, ex consigliere regionale e sostanzialmente deus ex machina dell'associazione "Noi domani" e di Mdp a Rocca di Papa, con proposta n. 5742 del 30 marzo 2018, l'incarico fiduciario di Responsabile della segreteria dell'assessore allo Sviluppo economico, Artigianato e Start up della Regione Lazio, Gian Paolo Manzella.

A Pasquale Boccia, ex sindaco di Rocca di Papa ed attualmente consigliere comunale di minoranza in quota Mdp e consigliere in Città metropolitana, con proposta n. 5740 del 30 marzo 2018, l'incarico fiduciario di collaboratore dell'ufficio di Gabinetto del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

A Maurizio Querini, ex assessore ed ex vice sindaco di Rocca di Papa, da sempre legatissimo a Carlo Umberto Ponzo, altro uomo di punta dell'Mdp (o ex Mdp) roccheggiano, con proposta n. 5743 del 30 marzo 2018, l'incarico fiduciario di collaboratore dell'ufficio di Gabinetto del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Un incarico identico sostanzialmente a quello di Boccia.

Tre incarichi a tempo pieno e determinato. Tre atti di proposta di incarico per i quali non è stata richiesta pubblicazione sul Bollettino regionale.

A quanto si dice, l'onda lunga degli incarichi in Regione Lazio per soggetti provenienti da Rocca di Papa potrebbe non essere finito qui. Lungo un asse "dissidenti Mdp"-prossimi rientranti nel Pd, che deve ancora chiarirsi completamente e che, come detto, ha in serbo altri incarichi.

Intanto oggi pomeriggio, ore 18,30, nel Teatro civico, debutta l'associazione "Agorà civica", associazione vicinissima a Pasquale Boccia.

LEGGI Rocca di Papa: Agorà civica, il ticket di rientro nel Pd dei pentiti di Articolo 1, l'alta politica e il c'eravamo tanto amati

  • petra febb2018

dibella strisciaNEMI (attualità) - Il dirigente è anche sindacalista ed ha annunciato una interrogazione in Parlamento

ilmamilio.it

selasai 10anni

Continua la sua battaglia personale il commissario capo Gabriele Di Bella, comandante della Polizia Locale di Nemi e funzionario della Polizia Locale di Roma Capitale contro le multe illegali fatte nel comune di Roma nella zona di via Portonaccio.

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La troupe di Striscia la Notizia ha intervistato l'altra sera a lungo il funzionario, che è anche dirigente sindacalista della polizia locale, che ha annunciato che le sue segnalazioni sulle multe illegali, fatte con strumentazioni non regolari sono state accolte da alcuni deputati che porteranno in Parlamento un'interrogazione per far annullare le centinaia di multe fatte dal Comune di Roma.

  • petra febb2018

CIAMPINO (politica) - Ieri l'ennesima fumata nera in Consiglio comunale per l'approvazione del Bilancio preventivo

ilmamilio.it - comunicato stampa

selasai 10anni

Dal gruppo consiliare del Movimento 5 stelle, riceviamo e pubblichiamo.

"Ieri, 9 maggio 2018, per la terza volta il Consiglio Comunale di Ciampino si è riunito per discutere e votare lo stesso O.D.G., importantissimo, relativo all’adozione del Programma Triennale delle Opere Pubbliche, del Documento Unico di Programmazione (DUP) e soprattutto dello schema di Bilancio di Previsione 2018/2020 che avrebbe dovuto essere discusso e approvato entro lo scorso 31 marzo, come chiaramente indicato dal Decreto ministeriale del 9 febbraio 2018.

Secondo la normativa, il nostro ente tecnicamente sta entrando nella fase di “scioglimento o sospensione” sia perché i termini di legge sono ampiamente scaduti, sia perché anche l’ennesimo tentativo di rivisitazione dello schema di bilancio è stato severamente bocciato dall’organo di controllo facendo così tentennare i Consiglieri sul voto.

facchini

Il Consiglio, velocissimo, è iniziato col discorso del Sindaco Giovanni Terzulli che non ha risparmiato nessuno, tranne se stesso e la sua Giunta, criticando l’operato (con goffa diplomazia) dei Revisori Dei Conti a suo avviso poco collaborativi e comprensivi. Il Sindaco si difende sottolineando che una parte consistente dei debiti che costituiscono l’attuale bilancio deriva da gestioni passate, richiamando anche scelte sbagliate di amministrazioni di trent’anni orsono. Un atteggiamento spocchioso e irriverente, con palese intenzione di cercare lo scontro con l’opposizione. Il Sindaco ribadisce la sua intenzione di “non mollare di un centimetro”, dichiara di “volerle tentare tutte” pur di scongiurare il commissariamento che - a suo avviso - sarebbe una catastrofe per la città. La sua amata città.

Non una parola di critica verso il proprio operato o quello della Giunta. La colpa di questa situazione va cercata altrove: lui, che da dieci anni orbita nei meandri dei bilanci del comune, prima come assessore ora come Sindaco, non ha alcuna responsabilità anzi sottolinea con fierezza che ha vinto le elezioni e che ha il diritto di mantenere il ruolo conquistato.“Io non mi dimetto” tuona nell’aula questa frase, ribadita tre volte. Lo stesso tono di sfida di quando in consiglio dichiarò” noi siamo la maggioranza, noi decidiamo”.

  • bellezza salute 9aprile18

Ma cosa comporterebbe l’approvazione di questo bilancio il Sindaco, però, non lo spiega; non menziona i tagli massicci ai servizi e tutto ciò che ne scaturirebbe dal punto di vista della qualità così come del pericolo occupazionale che ne deriverebbe.

Riportiamo un passaggio del parere dei revisori molto chiaro a riguardo:

a fronte dell’emendamento in oggetto (emendamento 1 prot. 19210) vengono proposte minori spese (...) senza la necessaria documentazione e motivazione che ne supporti l’attendibilità, la veridicità e la certezza. In particolare vengono effettuati tagli importanti sulla pulizia dei locali per euro 60.000, sull’appalto assistenza handicap euro 75.000,00, sull’appalto servizio scuolabus euro 100.000,00, sull’appalto gestione asili nido euro 70.000,00. Dai documenti trasmessi a questo OdC, non emerge se questi servizi saranno oggetto di gara, e in tal caso se tale intento sia conforme al piano industriale approvato dal C.C. in data 29/12/2016, oppure riassegnati alla partecipata ASP s.p.a. con una conseguente importante riduzione dei compensi riconosciuti alla stessa, nonostante l’ASP s.p.a, più volte ha lamentato di svolgere il servizio in condizioni di antieconomicità.”

La verità, Sindaco, è che le casse comunali sono devastate, che ci sono milioni di debiti non adeguatamente chiariti, che i dipendenti comunali sono stremati perché oberati di lavoro e in sottorganico a causa del blocco delle assunzioni determinato dalla mancata approvazione del bilancio consolidato. La verità è che si è gestito l’ente con incuria, pressapochismo e leggerezza per anni, durante i quali, Sindaco, i predecessori del Suo partito politico, hanno devastato il nostro comune.

La verità è sotto gli occhi di tutti ormai, è tangibile e innegabile perché il suo operato ha compromesso seriamente la qualità della vita di tutti noi cittadini. La verità è che Lei avrebbe dovuto sciogliere i nodi che oggi vengono al pettine fin dal primo giorno del Suo insediamento. La verità è che Lei non si dimette perché sarebbe una clamorosa ammissione del fallimento del Partito Democratico Ciampinese, un grave, solenne, inarrestabile fallimento di una forza politica alla deriva.

Questi giorni, come un fiume in piena, gli effetti dell’operato di questa Amministrazione travolgono la nostra città, che deve fare i conti con un presente ed un futuro duro, nel quale, però, sarebbe ora che oltre ai cittadini cominciassero a pagare le conseguenze anche tutti coloro che hanno - volenti o nolenti - contribuito a questo risultato indecoroso.

petra febb2018

FRASCATI (attualità) - I consiglieri di minoranza chiedono chiarimenti in merito alla posizione del nuovo liquidatore

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selasai 10anni

Il 5 aprile scorso Walter Bravetti, già amministratore unico della Marino Multiservizi dal 2016 e liquidatore della ASP Colline Romane dal 2017, è stato nominato liquidatore della STS Srl. Questa nomina, però, sembrerebbe in contrasto con l’art. 7 comma 2 del dlgs 39/2013 “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico”.

Questo almeno è quanto sostengono i consiglieri di opposizione che nei giorni scorsi hanno protocollato una lettera di diffida al Segretario comunale, responsabile dell’anticorruzione, affinché provveda a far rispettare le diposizioni sulla inconferibilità e l’incompatibilità degli incarichi.

facchini

“In diverse occasioni – si legge nella lettera – l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha evidenziato che il liquidatore, in ragione degli ampi poteri gestori – seppur funzionali allo scioglimento della società – deve essere assimilato all’amministratore delegato ed al Presidente con deleghe gestionali”. Da questo pronunciamento Gianluca Travaglini, Mirko Fiasco, Francesca Sbardella e Lello Pagnozzi sono partiti per approfondire la questione. A suffragare la loro ipotesi ci sarebbero inoltre due distinte delibere dell’Anac, la n.834 del 3/8/2016 e la n.1204 del 22/11/2017, in cui l’Autorità Nazionale Anti Corruzione (Anac) “si è univocamente pronunciata circa l’inconferibilità dell’incarico di amministratore unico di società partecipata da ente locale ad un soggetto titolare di analogo ruolo di vertice in società avente le medesime caratteristiche ricadente nella stessa regione”.

Questi sono i motivi che hanno indotto i consiglieri di opposizione a interessare del caso il responsabile dell’Anticorruzione del Comune di Frascati, che ora dovrà verificare se sussistono profili di inconferibilità dell’incarico da dover segnalare all’autorità competente.

  • bellezza salute 9aprile18

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