Firmato il “Contratto” per salvaguardare l’Almone, il fiume caro agli antichi e ai Castelli Romani

Pubblicato: Mercoledì, 09 Maggio 2018 - Fabrizio Giusti

CASTELLI ROMANI (attualità) - Un corso d'acqua ai più sconosciuto, ma con una storia antichissima

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L’Almone è antico un fiume posto a sud di Roma, oggi Marrana della Caffarella. Nelle sue acque gli antichi sacerdoti di Cibele usavano, il 27 marzo di ogni anno, procedere alla lavatura rituale del simulacro della dea. Già Ovidio, nelle Metamorfosi, parlava del corso d’acqua come di un “affluente del Tevere, a mezzogiorno di Roma”. La testimonianza più recente, è trasmessa dal codice Ottoboniano latino 251 della Biblioteca Apostolica Vaticana, databile al 1470 circa.

L’Almone, da qualche anno, è un fiume sofferente e inquinato, ma sul quale l'impegno dei cittadini ha determinato un passo nuovo, una speranza.  Per questi motivi sono state compiute manifestazioni e mobilitazioni, da parte dei comitati che lo volevano tutelare, giunte sino alle istituzioni del Lazio. Una lunga battaglia che ora sembra essere giunta ad un punto di svolta. Martedì 8 maggio 2018, presso il Parco regionale dell’Appia Antica, è stata indetta la prima assemblea sul Contratto di Fiume Almone. Il “contratto” rappresenta un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale, intervengono in modo prioritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale.

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All’incontro hanno partecipato il Parco Regionale dell’Appia Antica, il Parco Regionale dei Castelli Romani, l’ISPRA e l’Associazione di Volontariato Comitato per il Parco della Caffarella. Si è avuta la possibilità di approfondire le caratteristiche dell’ambiente geo-naturalistico relativo al corso d’acqua, oltre ad una analisi tecnico-conoscitiva del bacino idrografico. Per quanto riguarda il territorio dei Castelli Romani, lo ricordiamo, l’Almone scorre nella zona del “Fosso della Ruccia”, sotterraneamente supera Via delle Barozze a Rocca di Papa e Via delle Calcare fino alle Pantanelle di Marino. 

Il contratto di fiume, nel particolare, è uno strumento di governance basato sulla partecipazione pubblico-privato, che permetterà nei prossimi anni interventi mirati, attraverso politiche integrate, di riqualificazione ecologica, sicurezza idraulica, tutela paesaggistica e corretta fruizione del bacino fluviale.

La speranza è che ora trovi completa applicazione per valorizzare definitivamente, lungo il suo percorso, quello che veniva definito il ‘terzo fiume di Roma’.

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