REGIONE LAZIO (attualità) - L'annuncio ad Albano dell'assessore Simona Baldassarre

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Arriva dall'Assessorato alla Cultura regionale " un milione di euro per l'apertura del  Museo dell'Enogastronomia , stanziati a questo scopo dalla giunta della Regione Lazio ".

L'annuncio a questo proposito è stato fatto ad Albano dell'assessore alla cultura della giunta Rocca, Simona Baldassarre (nella foto sopra) durante la firma del Museo Grand Tour al Museo di Villa Ferrajoli due giorni fa.  " Il Lazio è una terra a forte vocazione enogastronomica e turistica, ed i Castelli Romani, come dimostra anche questa iniziativa del Museo Grand Tour, arrivata al ventesimo anno, dove aderiscono oltre 20 realtà, ne è una prova. I Castelli Romani, come dicevo, commenta Simona Baldassarre, sono un'area regionale che esprime questo settore geografico ai massimi livelli.

Sono convinta che l'enogastronomia sia una componente fondamentale della cultura e dell'identità di un territorio e di un popolo. Una componente capace di innescare virtuose dinamiche di sviluppo socioeconomico. Con questa consapevolezza, abbiamo promosso l'istituzione di un Museo della Cultura Enogastronomica del Lazio, che sarà un grande strumento per la promozione del brand Made in Latium. Sarà realizzato grazie a un finanziamento di un milione di euro che abbiamo deciso di stanziare, approvando il Piano Annuale 2023 degli interventi in materia di Servizi e Valorizzazione Culturale. E i Castelli, ribadisco con convinzione grazie alle loro eccellenze, dal pane, vino, alla porchetta, ai tanti prodotti tipici, saranno sicuramente protagonisti di questo Museo, indipendentemente da dove verrà ubicato e da chi vincerà il Bando approvato dalla Regione " .

L'iniziativa della Regione Lazio è aperta a tutti i comuni del Lazio, che potranno partecipare al Bando da poco approvato, i cui criteri saranno pubblicati a breve affinchè i comuni interessati possano aderire. 

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La rubrica dei Santi celebrati dalla Chiesa

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Proveniente dall'Africa, forse dalla Mauritania, dal 362 alla morte fu vescovo di Verona, dove fondò la prima chiesa. Dovette confrontarsi con il paganesimo e l'arianesimo, che confutò nei suoi discorsi.

I suoi iscritti ricordano quelli di più affermati scrittori africani e ci danno notizie importanti su di lui e sulla sua attività pastorale. Preoccupazione primaria di Zeno fu quella di confermare e rinforzare clero e popolo nella vita della fede, soprattutto con l'esempio della sua carità, dell'umiltà, della povertà e della generosità verso i bisognosi.


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MILANO (attualità) - In vendita ci sono tante diverse tipologie di carta per le pareti

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Le pareti di una stanza indicano un determinato ambiente che può essere piacevole, domestico, lavorativo, usato per rilassarsi oppure per altri motivi. Per arredare ci si concentra spesso su quali sono i mobili da avere, andando quindi a ricoprire le pareti. Solo che questo ci porta ad avere tanti arredi, spesso non utili, molte spese economiche e mobili che si debbono pulire. Senza contare che il loro “dolce peso”, danneggia spesso i pavimenti, li graffia o li spacca. Dunque non è esattamente un modo pratico e tantomeno consigliato.

Perfino gli interior designer, coloro che per professione arredano ambienti di ogni genere, dalle abitazioni ai negozi, usano modi diversi. Infatti è proprio sulle mura che ci si concentra, nel senso che essi sono punti di richiamo per gli occhi. Ecco che quindi diventano i protagonisti di ogni ambiente, ma come si possono arredare? Usando della Carta da parati.

In vendita ci sono tante diverse tipologie di carta per le pareti, si inizia con quella classica fino a dei fogli impermeabili e lavabili. In base a quale sia l’obiettivo che volete raggiungere è possibile scegliere quella adatta a voi.

Infatti è importante che si pensi all’uso. Negli ambienti di lavoro, dove non ci sono cottura di cibi oppure presenza di condensa, si può utilizzare la carta normale, di uno spessore adatto a resistere negli anni. Tuttavia essa non è lavabile, ma di certo è più economica. Mentre negli ambienti domestici si consiglia di valutare una tipologia impermeabile oppure antimuffa.

Le fantasie variano da motivi classici, come fiori oppure forme geometriche in cui potete spaziare con colorazioni varie. Ci sono le immagini in 3D, panorami mozzafiato, tramonti, foreste, viali e spiagge. Fino ad arrivare a fumetti oppure a immagini di tele ad olio.

PARETI: BASTA VERNICIARE

Di media si debbono tinteggiare le pareti almeno una volta ogni anno, al massimo, quando si presta attenzione alla pulizia, è possibile fare questo intervento una volta ogni 2 anni. C’è chi si ritrova a combattere con umidità e muffa quindi è costretto a tinteggiare tutte le pareti. Mentre altre volte si tratta di interventi mirati solo in alcune stanze.

Le cucine e i bagni sono quelle che occorre pitturare annualmente perché c’è una grande presenza di condensa e di batteri che macchiano le mura. Dunque è normale che ci sia un impegno costante.

Pensando ai costi di un imbianchino e alla scocciatura di spostare tutti i mobili oppure di pulire dopo che si è verniciato, non pensate che sia il momento di dire basta? Potete farlo con la carta per i parati.

Nuovi modi per arredare

La carta usata per le pareti riesce ad arredare in modo diversi. Essa propone un restyling semplice, pratico, economico e funzionale. Per anni ed anni non avrete più alcun problema di pensare alla tinteggiatura. Infatti questo è il metodo più comune, usato per allestire negozi e attività commerciali di vario genere. Grazie all’uso di una carta che sia impermeabile, quindi lavabile, con fantasie che richiamano quello che si vende, si ha può avere uno stile unico e perfetto per accogliere i clienti.

Foto da Pixabay.

ROMA (attualità) - La prima accensione è un passaggio importante perché indica quali sono i: tempi di accensione fiamma, qualità e colore della fiamma, tenuta di quest’ultima e forza di combustione

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Cosa pensate se diciamo: prima accensione caldaia? Sapete cos’è o quando avviene?

Una caldaia nuova deve essere installata e collaudata. Dopo che c’è il montaggio è compito del caldaista quello di fare una prova, nel senso che esso deve verificare che la caldaia sia funzionante. Qui c’è la prima accensione. Un passaggio importante perché indica quali sono i: tempi di accensione fiamma, qualità e colore della fiamma, tenuta di quest’ultima e forza di combustione.

Alla fine è proprio dalla fiamma che si ha poi tutto il resto del funzionamento. Senza di essa non c’è combustione e quindi non si sviluppa il calore che serve per riscalda l’acqua. Le caldaie ad aria, dove si ha un riscaldamento dell’aria interna agli ambienti chiusi, vengono bruciate in modo che essa esca calda, anzi bollente.

Dunque è un elemento fondamentale che si deve controllare in ogni suo aspetto. Il caldaista quindi effettua la prima accensione e di conseguenza trae le sue conclusioni. Quando essa si sviluppa immediatamente, al primo colpo, ha una forma lunga e controllata, ovale e una colorazione azzurra (nei modelli a gas) e rossa (nelle caldaie a pellet). Ecco che tutto funziona bene, ma non ottimamente. Infatti il tecnico controllerà la forza di combustione, nel senso che valuta il tempo di riscaldamento della caldaia. Questo permette di avere una classe energetica valida.

Tuttavia la prima accensione non avviene solo in fase di collaudo, ma anche quando ci sono lunghi spegnimenti o trasferimenti della caldaia. Dopo una riparazione oppure in seguito ad una revisione completa. In queste situazioni il tecnico deve fare tutti i passaggi necessari a convalidare il funzionamento della caldaia.

FALLIMENTO PRIMA ACCENSIONE CALDAIA

Cosa capita e come ci si deve comportare quando la caldaia, appena installata o dopo un lungo periodo di spegnimento, non si accende? Oppure la fiamma si sviluppa dopo diversi tentativi? In una Prima accensione Vaillant c’è un tecnico che controlla la tecnologia del marchio e quindi identifica eventuali problemi.

Purtroppo se già da principio, cioè dal collaudo, c’è un dispositivo che ha bisogno di un paio di tentativi prima di sviluppare la fiamma, è necessario che il tecnico intervenga. Sicuramente ci sono dei cavi o circuiti che non permettono la scintilla iniziale. Alle volte c’è il famoso “shock” elettrico. Essendo che la caldaia è la prima volta che viene accesa, quindi attraversata dall’elettricità, si rischia di avere dei cortocircuiti immediati. Quindi i componenti debbono essere sostituiti. Il caldaista deve assolutamente intervenire per evitare questi problemi.

Fiamma, come mai funziona male?

La fiamma si può sviluppare, ma alla fine non è detto che la sua forma oppure la sua colorazione indichi una buona combustione. Da alcuni elementi identificativi, cioè caratteristiche della fiamma, è possibile capire già quale sia la forza di combustione.

La sua forma non è perfettamente ovale o lunga? Allora ci sono problemi di areazione e questo indica che il combustile entra in modo troppo forte dentro la caldaia oppure che c’è troppa sporcizia nelle canne fumarie. Un problema comune è quello di avere delle canne fumarie che sono molto piccole riducendo il passaggio di aria. In caso di una colorazione non consona al combustibile utilizzato, è possibile che sia la valvola di aspirazione dei fumi o un’eccessiva presenza di fuliggine e ceneri interne che diminuiscono le prestazioni della caldaia stessa.

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