notte saldi frascati1FRASCATI (attualità) - Ieri sera il centro cittadino preso d'assalto da migliaia di visitatori

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L'obiettivo è centrato. La "Notte dei saldi", oltre le polemiche e le cose che non hanno funzionato alla perfezione, è stata un bel successo in termini di partecipazione.

Piazze e strade del centro prese d'assalto da migliaia di visitatori e cittadini che, ancor più degli altri sabato sera, hanno scelto la città tuscolana per trascorrere qualche ora fuori casa.

Qualche inevitabile problema per circolazione stradale e per la sosta - con auto lasciate parcheggiate in malo modo - ma la soddisfazione degli organizzatori è stata davvero grande.

notte saldi frascati mastrosantiA toccare con mano quanto organizzato e a dare il proprio ringraziamento anche il sindaco Roberto Mastrosanti accompagnato dai consiglieri comunali Mattia Ambrosio, Matteo Angelantoni ed altri: in particolare, il sindaco ha visitato l'area di Borgo San Rocco e del Matone, i luoghi della movida tuscolana.

Ad allietare la bella serata frascatana, che ha letteralmente riempito il centro della città, anche spettacoli di artisti di strada e piccole esibizioni musicali. Per essere stata una iniziativa nata in forma spontanea, davvero un'ottima riuscita.

Senz'altro da ripetere.

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padre pio frascati fuoco1FRASCATI (cronaca) - E' il quarto caso in due settimane: prima Marino, poi Castel Gandolfo, oggi tocca alla città tuscolana

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Ancora un episodio - tutto da indagare - di attacco ai simboli della cristianità ai Castelli romani.

Dopo i casi di Marino - dove a piazzale Europa qualche giorno fa era stato dato fuoco alla statua della Madonna - e di Castel Gandolfo (dove 3 giorni fa ignoti hanno dato fuoco al portone di una chiesa e abbattuto una grande croce in legno in strada), un altro caso si è verificato questa notte a Frascati.

Il basamento della statua in bronzo di San Pio da Pietralcina, installata pochi anni fa nel giardinetto attiguo alla stazione ferroviaria in largo Sandro Pertini, è stato incendiato da ignoti.

 

Ad accorgersi dell'accaduto sono stati alcuni fedeli che periodicamente si prendono cura del piccolo luogo di culto, racchiuso da una inferriata, e che hanno chiamato il 112.

Sul posto è giunta una volante della polizia del Commissariato di Frascati che ha eseguito un rilievo fotografico dell'accaduto.

Piuttosto limitati i danni: a prendere fuoco alcuni lumini ed altri oggetti che si trovavano sul basamento: anneriti i piedi della statua del santo. Difficile pensare ad un "corto circuito" (i lumini erano a batteria) o comunque al "colpo di vento" che può aver prodotto la fiammata.

Indaga la polizia.

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ROCCA DI PAPA (politica) - Non c'è solo il nome di Paolo Gatta per il piccolo rimpasto di Giunta

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Non solo Paolo Gatta per la successione in Giunta a Pier Paolo Montalto. Se il nome del consigliere comunale appare tuttora favorito per l'incarico di assessore al Sociale, il sindaco Crestini - che ha bisogno di un sostegno aggiuntivo in Consiglio per puntellare la propria maggioranza - potrebbe avere in serbo un bel piano B.

Il piano porterebbe in Giunta il fedelissimo (aggregato) Danilo Romei, eletto in Consiglio nelle file di "Ricostruiamo Rocca di Papa" che nel 2016 sostenne la candidatura a sindaco di Massimo Grasso, ma da subito si è dimostrato vicino alle posizioni amministrative.

Un rapporto politico, tra Crestini e Danilo Romei, lungo anni.

L'eventuale nomina in Giunta di Danilo Romei e che lo costringerà a lasciare il proprio posto in Consiglio, porterebbe in Aula Roberto Trinca, responsabile di Forza Italia su Rocca di Papa e primo dei non eletti con 119 voti nella medesima lista di Romei.

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Un'ipotesi tutt'altro che inverosimile questa dal momento che Paolo Gatta resterebbe tra i banchi del Consiglio col suo potere di voto e con una delega alla Sanità magari rafforzata ed allo stesso tempo Crestini vedrebbe entrare in Aula un altro esponente che in questi anni si sarebbe dimostrato piuttosto vicino alle sue posizioni.

 

ITALIA (cultura) - Si è spento a 67 anni. Fratello di Enrico e figlio di Steno, ha fatto ridere una generazione di italiani

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Se n’è andato un pezzo del cinema italiano più amato e premiato dal pubblico. Il regista Carlo Vanzina si è spento a 67 anni. Con il fratello Enrico, ha saputo raccontare per tutti gli anni ottanta e novanta, talvolta con una puntualità straordinaria, le vacanze, i vizi, le mode e le manie di un popolo. Con lui alcuni attori hanno conosciuto la grande fama: Christian De Sica, Massimo Boldi, Jerry Calà. Solo per citarne alcuni.

La notizia del decesso è stata data dalla moglie Lisa e dal fratello Enrico. "Nella sua amata Roma, dov'era nato, ancora troppo giovane e nel pieno della maturità intellettuale, dopo una lotta lucida e coraggiosa contro la malattia - hanno scritto - ci ha lasciati il grande regista Carlo Vanzina amato da milioni di spettatori ai quali, con i suoi film, ha regalato allegria, umorismo e uno sguardo affettuoso per capire il nostro Paese".

Figlio del grande Stefano Vanzina, in arte Steno, ovvero uno dei padri fondatori della commedia all’italiana, Carlo ebbe tra i primi maestri un altro gigante, Mario Monicelli. Gli esordi sul set di film come 'L'armata Brancaleone' lo formano. Attraverso questa gavetta, apprende le piccole lezioni quotidiane, impara come dirigere gli attori. Il debutto arriva nel 1976 con 'Luna di miele in tre' con Renato Pozzetto e Stefania Casini. Ma il ‘botto’ irrompe con 'Sapore di mare', revival degli anni sessanta, dell'anno di grazia 1983. E’ l’inizio di una serie di pellicole sulle vacanze, all’interno delle quali è possibile realmente vedere come si trasformavano camaleonticamente gli italiani nel momento del rilassamento e del divertimento, lì dove erano e sono liberi di eccedere nei comportamenti.

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Dopo lo straordinario successo di 'Sapore di Sale' fu il turno di quello che è stato definito un ‘film perfetto’, probabilmente quello meglio riuscito sulla classificazione e l’indentificazione dell’italiano di quel periodo storico, 'Vacanze di Natale', le cui battute sono diventate un ‘cult’ di generazione in generazione. Un affresco preciso delle identità, delle fragilità, dei piccoli cinismi e delle finzioni degli anni ottanta. Una pellicola che inaugurò un genere che è arrivato fino a oggi, quello etichettato come "cinepanettoni" (impropriamente), premiato dai botteghini e testimone di una grande tradizione tutta italiana del saper narrare la collettività a metà tra bonarietà e spirito critico, così come nell’indimenticabile esperienza di ‘Yuppies’, dove un’intera generazione di nuovi comici prende la scena con ritmi e stili innovativi.

Il grande cinema ha ruotato attorno a Carlo Vanzina e a suo fratello: Gigi Proietti, Enrico Montesano, Vincenzo Salemme, Christian De Sica, Massimo Boldi, Enrico Brignano, Diego Abatantuono, Gian Maria Volonté, Sergio Castellitto, Vincenzo Salemme, Carlo Buccirosso, Renato Pozzeto, Paolo Villaggio, Michele Placido, Monica Bellucci e Virna Lisi. Nomi che bastano per testimoniare l’importanza e il merito dell’autore e sceneggiatore.

Prima sottovalutato e poi rivalutato, il suo cinema ha avuto il grande merito di un interrompere una tradizione, trasformarla, renderla moderna e codificarla agli spettatori nel corso del tempo, rimanendo sempre coerente nello stile e nella difficoltà di saper far ridere, un’arte raffinatissima e complicata. Vanzina, per almeno un ventennio, ha saputo maneggiare con cura questa arte con un graffio ed una straordinaria capacità. Un merito di grandissimo spessore.

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