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Visse tra la fine del I secolo e gli inizi del II secolo
ilmamilio.it
Primo vescovo di Napoli, visse tra la fine del I secolo e gli inizi del II, epoca a cui si fanno risalire gli inizi della Chiesa partenopea. Vari antichi documenti, tra i quali il Calendario marmoreo di Napoli, fissano la durata del suo episcopato in 23 anni.
Secondo una leggenda si sarebbe convertito dopo essere stato guarito da san Pietro, che lo consacrò poi vescovo. Fece costruire l'oratorio di Santa Maria del Principio, su cui sarebbe poi sorta la basilica di Santa Restituta e la chiesa di San Pietro ad aram.
Dopo san Gennaro è il secondo dei 47 protettori di Napoli i cui busti sono custoditi nella Cappella del tesoro in Duomo, dove sarebbe anche conservato il bastone con cui san Pietro lo guarì. Nella città, in epoche diverse, furono elette due chiese in suo onore e una cappella gli è dedicata nell'antichissima basilica di Santa Restituta.
È invocato contro l'emicrania e la sua festa liturgica viene ricordata nel Martirologio romano.
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ROCCA PRIORA (politica) - Entrambi gli alberi, esemplari di farnia di notevoli dimensioni, si trovano nel sentiero di ingresso per il bosco del Cerquone
ilmamilio.it - nota stampa
Riceviamo dal consigliere comunale, Milco Rufini, e dalla vicesindaca, Carmen Zorani, e pubblichiamo.
“Sono stati istituiti due alberi monumentali nel nostro territorio, più precisamente all’interno del sito Natura 2000 Cerquone - Doganella.
Entrambi gli alberi, esemplari di farnia di notevoli dimensioni, si trovano nel sentiero di ingresso per il bosco del Cerquone (alla fine di Via dell'Incitore).
Il primo è situato all’inizio del sentiero ed è visibile dalla strada, mentre il secondo si trova vicino alla vecchia Farnia schiantata, che costituisce un habitat per innumerevoli organismi, indispensabili per il mantenimento e la valorizzazione della biodiversità forestale quali i muschi, i funghi, i licheni, gli insetti, i vertebrati oltre che il rifugio per gli uccelli.
Entrambi gli alberi hanno un importante valore ecologico, visto che ospitano un ricovero temporaneo e/o riproduttivo di piccoli mammiferi e varie specie animali che creano tane e rifugi all'interno delle cavità. Si può anche notare la presenza del picchio. Questi vanno ad aggiungersi ad un cedro del libano ad un olmo campestre e ad cerro, che erano già stati istituiti in passato.
Il nostro territorio possiede un ricchissimo patrimonio naturale, che deve essere tutelato a beneficio delle cittadine e dei cittadini di oggi e di domani.
Il nostro ringraziamento va al tesista Lorenzo Salvati e al funzionario regionale dott. Forestale Saverio Allegretti che ha curato l’istruttoria, il cui contributo è stato fondamentale”.
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