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MARINO (attualità) - Il partito interviene sulla vicenda
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“In questa che si è incarnata come “emergenza” per il Liceo Artistico Paolo Mercuri, va detto chiaramente – ha detto intervenendo in apposita riunione convocata sul problema da Stefano Enderle, segretario del PCI di Marino – che la vera bella prestazione la stanno mostrando gli studenti, i docenti e il personale ata. La brutta figura è degli altri. Ciò detto, anche noi comunisti riteniamo che indire la lotta e la protesta nel nome della cultura è l’esatto cuore del problema. Per questo riteniamo che sono due le soluzioni a breve e lungo termine che bisogna mettere in campo per non morire d’inedia e di emergenza. La prima è sull’emergenza stessa.
Qual è la soluzione tecnica? Quali i ritardi colpevoli di mesi e mesi di non intervento? Dal nostro punto di vista non importa nulla della campagna elettorale continua tra destra e M5S. Sembra che tale disputa abbia dato come risultato attuale lo sfacelo a cui assistiamo: quindi è l’ora delle bocche chiuse su questo versante! Al contrario, per le soluzioni di risposta immediata: non siamo tecnici all’impronta e tuttologi.
Gli Enti locali sanno come poter intervenire in tal senso con i numerosi professionisti dipendenti pubblici a disposizione. Il punto è che la vera risposta è il metodo: occorre, con trasparenza e immediatezza sottoporre alla scuola – studenti docenti ata – le soluzioni di emergenza, e condividerne le valutazioni e scelte. Così si fa! Per quanto a lungo termine – continua Enderle – come avevamo indicato nel nostro programma incentrato sulla cultura e sulla difesa del “pubblico” rispetto al privato, va convocata in modo permanente una consulta comunale larga che consenta di dare risposte, non solo oggi, ma per le nuove generazioni e per il futuro della città. Confermiamo che la nostra idea di ampliare lo spettro delle scuole superiori e di attingere a presenze di sedi distaccate universitarie a Marino è possibile. Su questo si deve programmare, proprio partendo da oggi, dove la brutta figura, il disagio per studenti, famiglie e operatori scolastici, possono essere proprio la molla per fare quello che decenni di sano riformismo delle regioni rosse hanno dimostrato: la pianificazione è la sana risposta a potentati, baronie, e cattiva amministrazione. Del resto, - conclude il segretario comunista – le lotte studentesche e del personale scolastico di queste settimane contro il governo Draghi, hanno avuto temi contingenti come tracciamento, spazi, dispositivi di protezione, trasporti, organici, ma all’interno della più generale rivendicazione del mondo della scuola e della ricerca a non essere cenerentola nelle scelte basilari: a livello nazionale, regionale e locale.
Pci Marino”.
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GROTTAFERRATA (politica)- Dopo la Carta dei valori e il programma è arrivata la fase delicata attorno al nome del candidato sindaco: possibili fratture
ilmamilio.it
Nel centrosinistra, dopo la fase fluida che ha portato alla firma condivisa della Carta dei Valori e del programma tra le nove forze politiche che compongono l’abbozzo di coalizione, si è arrivati ad una fase interlocutoria che già era facilmente pronosticabile. Tutto ruota attorno ai nomi dei due candidati sindaco possibili: Mirko Di Bernardo e Rita Consoli. Sono due candidature profondamente diverse per identità e questo ha determinato, secondo i rumors, alcune frizioni.
Ad esempio c’è un nodo non facile da sciogliere: lo statuto del PD prevede che con più di un candidato si debba andare a primarie. Questa eventualità pare sia sostenuta da una minoranza delle forze che compongono il tavolo. Le altre sei sono invece per la concertazione su una candidatura unitaria che eviti questo passaggio e dia un segnale forte di compattezza.
La possibilità che si arrivi allo stallo non è così lontana e quindi, per fora di cose, il tavolo dovrà ragionare a questo punto su un nome alternativo ai due o a una sintesi che non metta in contrasto le varie anime e metta in risalto le sensibilità e peculiarità di una coalizione così eterogenea. Passaggio delicato, questo, dove i rischi sono dietro l’angolo.
L’eventualità infatti che alla fine la trattativa si rompa è comunque da tenere in conto. Tra sabato e domenica è prevista una nuova riunione unitaria per ragionare su questi e altri temi. Nonostante le difficoltà, comunque al momento nessuno ha abbandonato la fase di dialogo. E questo a suo modo può essere interpretato come un segnale di volontà a chiudere insieme. Tuttavia, se prevarranno alcune incompatibilità, non è escluso che ognuno prenda la sua strada con esiti al momento indecifrabili. Un capitolo ancora tutto da scrivere.
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CIAMPINO (politica) - Nel ragionamento dell'esponente di "Diritti in Comune" l'affidamento in housedel servizio rifiuti di Anzio alla AET di Ciampino grazie ad una piccolissima quota societaria
ilmamilio.it - nota stampa
Da Alessandro Porchetta (Diritti in Comune) riceviamo e pubblichiamo.
"E' di ieri il blitz dei carabinieri per eseguire 65 misure cautelari nella zona di Anzio e Nettuno disposte dal gip su richiesta dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia. Il prefetto Matteo Piantedosi sta valutando l’istituzione di una Commissione d’inchiesta per verificare l’operato del Comune di Anzio rispetto l’infiltrazione di organizzazioni mafiose e finiranno sotto la lente di ingrandimento gli appalti siglati in quel territorio negli ultimi anni, in particolare quelli collegati all'attività di smaltimento dei rifiuti".
E' singolare come la cosa ci potrebbe riguardare molto da vicino, grazie alle scelte della ultima giunta Ballico. La nostra azienda per la gestione dei rifiuti AET - Ciampino ha visto ricevere dal Comune di Anzio l'affidamento del servizio di raccolta rifiuti attraverso l'acquisto diretto del Comune di Anzio di circa l'1% delle quote azionarie della società AET - Ciampino (costo netto pari a circa 30 keuro), una procedura che abbiamo pubblicamente denunciato in quanto poco trasparente e, a nostro avviso, non rispettoso di alcune indicazioni di legge".
"L’affidamento in house, come ribadito recentemente dall’Anac, non può essere “uno strumento fittizio da parte di amministrazioni pubbliche e società controllate per evitare la gara”. La Corte di Giustizia Europea, sin dalla pronuncia del gennaio 2005, ha ritenuto legittimo l’affidamento diretto solo se l’amministrazione aggiudicante (in questo caso il comune di Anzio) ha un “assoluto potere di direzione, coordinamento e supervisione del soggetto aggiudicatario ” con la relativa compresenza della "dipendenza formale, della dipendenza economica, dipendenza amministrativa della stessa” (in questo caso Aet ciampino)".
"Come può essere soddisfatta questa condizione se il Comune di di Anzio possiede solo l'1% delle azioni di Aet? Cose ne pensano i cittadini di Ciampino del fatto che il rischio di impresa di un appalto di un servizio dal valore di circa 80 milioni ricada interamente sul Bilancio del nostro Comune che possiede il 98% delle azioni di Aet? La giunta Ballico che si è assunta la grave responsabilità di esporre la nostra azienda e i cittadini ad un così elevato rischio di impresa, cosa ha da dire rispetto alle ultime vicende di cronaca? E' accettabile un uso del genere delle nostre aziende partecipate?".
"E Le forze del centrosinistra, che pure negli anni hanno adottato questa modalità di agire rispetto alla gestione di molti servizi, cosa ne pensano? È il momento di dire basta e di sviluppare un modello di società partecipate profondamente diverso, in grado di garantire servizi di qualità alla città senza assecondare le trovate imprenditoriali di chi si crede il padrone di società che in realtà appartengono esclusivamente ai cittadini sovrani".
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