Rocca di Papa | Equi Diritti: "Il Comune decide di fare cassa facendo  pagare affitto a chi ha costruito per necessità"ROCCA DI PAPA (politica) - Le reazioni politiche dopo la caduta della Giunta
 
ilmamilio.it - nota stampa
 
"Grazie al lavoro dei nostri consiglieri e al senso civico di tutta l'opposizione e di parte della maggioranza, finisce una delle pagine più tristi della storia di Rocca di Papa. Veronica Cimino non è più sindaco. Ci avviamo al commissariamento e, in tempi brevi, a nuove elezioni.

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Da subito, il Partito Democratico lavorerà per un governo serio, attento e capace della nostra Rocca. Dobbiamo ricostruire la comunità, i servizi, le infrastrutture, il senso di orgoglio e appartenenza che ci caratterizzano da sempre. Lo faremo insieme a Voi e a tutte le rocchigiane e i rocchigiani di buona volontà. Un futuro migliore e radioso ci attende.
 
PD Rocca di Papa"

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ACCADDE OGGI – Il 29 Novembre del 2010 muore a Roma un regista straordinario

ilmamilio.it 

Mario Monicelli non amava le smancerie, i racconti costruiti sulle favole o sulla speranza. Lo dimostrò anche scegliendo il momento in cui andarsene, il 29 Novembre del 2010.

Guardie e ladri, I soliti ignoti, La grande guerra, L'armata Brancaleone, Amici miei, Il marchese del Grillo. Questi film, tra i tanti, bastano a raccontare la statura del grande regista. Sono stati momenti straordinari per questa nazione. Tanto da farci dire che Mario Monicelli, in fondo, è ancora vivo tra noi, tra le nostre intelligenze, davanti ai nostri occhi ogni volta che i suoi film vanno in onda. Come succede solo ai grandi artisti.

Ha raccontato l’Italia del ‘900. Le sue sono sempre state storie di miserabili davanti ad imprese più grandi di loro. E man mano che l’Italia è cambiata, Monicelli seppe cambiare il suo cinema. Dalla ‘Grande Guerra’ a un ‘Borghese piccolo piccolo’, tanto per spiegare. In questo lasso di tempo la nazione era cambiata. Culturalmente e antropologicamente. Lui riuscì a condividere e intrappolare questa mutazione. Dalla vivacità e la felicità di vivere del dopoguerra e della rinascita fino alla società individualista e consumista.

Monicelli sapeva fare il cinema e probabilmente solo quello. Ci era cresciuto dentro. A trent’anni sceneggiatore, poi dietro la macchina da presa. Quando il cinema penso di passare ai temi sociali iniziarono i guai. La censura colpiva. Ferocemente. Scientificamente. ‘Umberto D’ di Vittorio De Sica, per queste ragioni, fu preso di mira, ma anche alla commedia che ostentava i molti vizi e le poche virtù della società non andava meglio. Quella cultura del lavare i panni sporchi in famiglia, un po' bacchettona, si metteva di mezzo alla voglia di raccontare. Un altro mondo, ma di grandi talenti che riuscivano e superare e raggirare questa 'tenaglia' con la creatività e il genio.

L’Italia che veniva dalla guerra o della gente bisognosa non andava vista. Il cinema, quel cinema, invece, la raccontò con successo. Ricorderà Totò: “Se a un comico tolgono la possibilità di fare la satira che gli resta? Al film migliore che ho interpretato, ‘Totò e Carolina’, hanno fatto 82 tagli. Hanno persino voluto la soppressione del nome del mio personaggio che si presentava dicendo: "Caccavallo, agente dell'Urbe". La pellicola fu soggetta a numerose censure per via del fatto che l'interpretazione di Totò, secondo la visione dei censori dell'epoca, avrebbe sminuito e ridicolizzato il ruolo degli agenti di Polizia. Tali furono le modifiche che degli originali 2600 metri di pellicola si arrivò ad una versione di soli 2386, dopo ben tre bocciature da parte della commissione di censura.

Il cinema di Monicelli aveva un filo conduttore: raccontava storie di gruppi di persone, soprattutto, le quali potevano fornire un grande cantiere di psicologie da indagare e sviscerare per mettere in fila tipologie di uomini e di donne diverse tra loro, ma tutte esistenti nel mondo reale. Il regista vedeva nell’amicizia, quella vera, un valore forte, ma stava bene anche da solo. Non è un caso che molti dei suoi eroi o dei suoi antieroi lo siano. Come quel Brancaleone che vaga  nel deserto, o i protagonisti de ‘I Soliti ignoti’ che dopo il colpo fallito se ne vanno per la loro strada. Isolatamente.

Monicelli aveva un pregio: era sempre coerente. Non aveva ipocrisie, risultava per questo burbero o antipatico. Era solo sincero. In Italia una dote poco apprezzata. Non si abbandonò mai alla disperazione, neanche nei suoi film. Disegnò l’Italia e gli italiani con un misto di eroico e di ridicolo (come in effetti è nella realtà). A lui devono tanto anche i migliori attori italiani del Novecento, a cui ha donato ruoli incredibili ed indimenticabili: Vittorio Gassman, Totò, Aldo Fabrizi, Mastroianni, Sordi, Tognazzi, Ornella Muti, Claudia Cardinale o Monica Vitti.

Le sue sono (e rimarranno) opere di immenso valore che esprimono intelligenza, disincanto, amore per i perdenti e per chi non riesce a stare nel mondo in cui l'unico desiderio è prevaricare l'altro. Per questo un ghigno un po' amaro ha sempre attraversato la sua filmografia. Uno spirito libero, in conclusione, che ha insegnato - con la sua arte, ad essere liberi. Soprattutto con il pensiero.

 

 

 

 

Tivoli (cronaca) – Le batterie rinvenute, del valore di oltre 90mila euro, sono state recuperate ed immediatamente restituite all’azienda proprietaria.

ilmamilio.it - nota stampa Comando dei Carabinieri

Si comunica, nel rispetto dei diritti degli indagati (da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell'attuale fase del procedimento - indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito che, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Tivoli hanno denunciato in stato di libertà cinque cittadini, tutti di nazionalità romena, gravemente indiziati di ricettazione.

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A seguito di un’attività info-investigativa, i Carabinieri hanno fatto irruzione all’interno dell’abitazione occupata dai cinque indagati, due uomini e tre donne, di età compresa tra i 23 e 34 anni, ed hanno rinvenuto ben 262 batterie a litio, asportate nella settimana precedente da vari monopattini elettrici di una nota azienda di sharing che opera nella Capitale.

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I cinque indagati non hanno saputo giustificare la provenienza dell’ingente quantitativo di batterie nella loro abitazione e, pertanto, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Tivoli per ricettazione.

Le batterie rinvenute, del valore di oltre 90mila euro, sono state recuperate ed immediatamente restituite all’azienda proprietaria.

 

 

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ROCCA DI PAPA (politica) - Con l'opposizione firmano anche Ida Acciari, Tania Fondi, Paola Trinca e Linda Serafini

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

Ieri pomeriggio 10 consiglieri comunali hanno depositato presso un notaio le proprie dimissioni dalla carica sancendo, di fatto, la fine immediata della consiliatura e dunque la caduta della sindaca Veronica Cimino. Questa mattina la lettera è stata protocollata in Comune ufficializzando la fine di questa esperienza amministrativa.freeTime1 ilmamilio

Termina dunque dopo appena 2 anni di mandato l'esperienza della sindaca di Rocca di Papa, eletta nel settembre 2020.

A firmare le dimissioni, insieme ai 6 consiglieri di opposizione Massimiliano Calcagni, Elisa Pucci, Tania Zitelli, Cinzia Botti, Gloria Silvestrini e Croce sono stati i seguenti 4 consiglieri di maggioranza: Ida Acciari, Tania Fondi, Paola Trinca e Linda Serafini.

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Quella di Veronica Cimino - che era stata vicesindaca reggente dopo la scomparsa di Emanuele Crestini - è la prima Amministrazione comunale che cade nel 2022: nel 2021, come si ricorderà, erano cadute ben 4 Amministrazioni, da Frascati a Monte Compatri, a Ciampino fino a Grottaferrata.

La maggioranza della sindaca Cimino era entrata in crisi soprattutto verso la componente degli assessori Paolo Gatta e Francesco De Santis: sul tavolo anche la presenza ritenuta eccessiva del comandante della polizia locale Di Bella, considerato da alcuni un vero e proprio sindaco ombra. Un vero e proprio "caso Di Bella".

Rocca di Papa tornerà dunque al voto, con 2 anni di anticipo sulla naturale scadenza, nella primavera 2023.

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