Velletri | Conclusa con grande successo la mostra dell'artista Franco Rossi che dona alcuni suoi quadri alla cittadina

Pubblicato: Lunedì, 28 Novembre 2022 - redazione eventi
Potrebbe essere un contenuto artistico raffigurante 4 persone e persone in piediVELLETRI (eventi) - Il quadro dal titolo "Terra di Lavoro" esposto alla mostra, e stato donato dall’artista alla città di Velletri 
 
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Si è chiusa ieri a Velletri alla Casa della Cultura e della Musica la mostra personale del Maestro Franco Rossi, pittore eclettico, con incontro e discussione su “Pasolini 100. Le Ceneri di Gramsci.” Due incontri di conversazione su Pier Paolo Pasolini, nel mese della sua morte, per celebrare i 100 anni dalla nascita.
 

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Il quadro dal titolo "Terra di Lavoro" esposto alla mostra, e stato donato dall’artista alla città di Velletri in segno di gratitudine per avere concesso dal 12 al 26 novembre gli spazi della Casa delle Culture e della Musica, ex Convento del Carmine per presentare le sue opere. A rappresentare il sindaco Orlando Pocci che ha aperto la mostra assistendo  alla presentazione dell’artista, è stato il vice sindaco Giulia Cianfrei.
 
Il quadro donato fa parte di un serie sul tema ispirato al poema "Terra di lavoro" di Pier Paolo Pasolini, scritto nel 1956, il quale descrive i passeggeri di un treno di terza classe con i sedili in legno, affollato di pendolari, soli, già stanchi per i disagi ma anche pittoreschi nel loro squallore, che hanno per nemici "il padrone che spera la loro resa", ma anche "il compagno che pretende / che lottino in una fede che ormai è negazione / della fede". Lavoratori in luoghi senza regole, sfruttati come novelli schiavi in campi di concentramento.
 
Il dipinto rappresenta un desolato paesaggio, visto dal finestrino del treno, con in primo piano due ciminiere i cui fumi che fuoriescono formano due insegne: una con la scritta “arbeit macht frei” che significa il lavoro rende liberi. Che campeggiava sull’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz; l’altra illeggibile, scritta con le stesse lettere disposte casualmente, a significare la perdita della conoscenza della storia senza la quale si compiranno le stesse azioni. Terra di lavoro, percepita come luogo di sfruttamento per lavoratori disposti a qualsiasi atto per la sopravvivenza.
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Quella di Franco Rossi è una pittura concettuale e di figura, allegorica e simbolica, di storia e di memoria, che va interpretata e ascoltata. Essa è supportata dalla ricerca etica ed estetica, la quale rappresentando gli eventi colti nel loro farsi, con fotogrammi decontestualizzati i quali modificando gli schemi compositivi, si fanno pensiero e pittura per narrarli quegli eventi, per “sublimare epicamente la contemporaneità storica” sui quali soffermarsi a riflettere con i tempi della mente, con i tempi della riflessione dell’uomo.
 
Con questa iniziativa Velletri si è fatta protagonista, appunto, della celebrazione che prevedeva oltre che la mostra di pittura, anche due incontri su Pasolini: Estetica e Forma dedicati al rapporto di Pasolini e la pittura, sul quale è intervenuto il professor Marco Brandizzi, ex Rettore dell’Accademia delle Belle Arti de L’ Aquila e docente all'Accademia di Belle Arti di Roma e a quello di Pasolini e la musica,  la quale è una delle prime iniziative a livello nazionale, in quanto questo aspetto è ancora poco esplorato. Hanno portato il contributo all’incontro Roberto Calabretto, professore associato di discipline musicali al D.A.M.S. e al Corso di laurea in Scienze e tecnologie multimediali dell’Università di Udine, sviluppando il tema: Pier Paolo Pasolini tra Johann Sebastian Bach, il canto popolare e la canzone d’autore; e il professor Giandomenico Curi, sul tema: Pasolini per la musica popolare e la relazione con la cantante folk Giovanna Marini, diplomata in recitazione e regia all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico. Collabora con l'Università Di Roma Tre dove tiene un corso di "Semiologia del Cinema e degli audiovisivi" e un laboratorio alfamediale su “Cinema e sottosviluppo”, che ha presentato il suo ultimo libro  "Il me pais al è colòur smarit - Pier Paolo Pasolini e Giovanna Marini";  (il mio paese ha perso il suo colore) nel quale viene raccontata, appunto, la passione di Pasolini per la musica popolare e la relazione con la cantante folk Giovanna Marini. Si è sostanzialmente trattato e parlato di grande Cultura.
 
Foto Giancarlo Boldacchini 

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