ALBANO LAZIALE (attualità) - Una dura nota alla luce degli ultimi avvenimenti

ilmamilio.it - comunicato stampa

Dal Partito comunista dei Castelli romani riceviamo e pubblichiamo.

"Siamo all’emergenza idrica a Roma e provincia, non a causa della siccità bensì delle politiche dissennate di Acea, che ha dato priorità ai profitti piuttosto che agli investimenti sulla rete idrica. Della possibile criticità dovuta alla siccità per tutta la provincia di Roma non c’è nessuna menzione nella relazione al bilancio consuntivo 2016, depositato ad aprile 2017.

Per la società ACEA i possibili rischi sono riferiti al tasso di interesse, al rischio di credito, al rischio di liquidità.

Sui Castelli Romani la relazione conferma le denunce che come Partito Comunista abbiamo effettuato in questi mesi: nei Castelli Romani c’è una bassa qualità dell’acqua emunta, causa la presenza di arsenico e fluoro, e c’è una grave crisi idrica.

I 14 Comuni del comprensorio dei Castelli Romani raccolgono oltre 270.000 abitanti. ACEA ritarda l’elaborazione e la realizzazione di adeguati piani di rientro, necessari per il rispetto dei parametri dettati dal D. Lgs. n.31/2001. Non c’è sostituzione delle fonti di approvvigionamento locali qualitativamente critiche con fonti connotate da migliori caratteristiche qualitative.

Ad ACEA conviene, per garantirsi enormi profitti, non rispettare la legge e procedere con la miscelazione delle fonti contaminate conarsenico e fluoro con altre acque.

Ad esempio, a Pavona di Castel Gandolfo ACEA continua a mischiare con altre acque l’acqua del pozzo locale di Madon di Coccio, che contiene alta presenza di arsenico, e, di conseguenza, molto spesso l’arsenico nell’acqua distribuita alla popolazione supera i limiti di legge.

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I pozzi dei Castelli Romani che contengono arsenico e fluoro vanno chiusi, altrimenti ACEA e i suoi dirigenti stanno palesemente violando la legge.

Nel 2016 i profitti di ACEA sono volati da 182 milioni di euro a 273 milioni di euro (+91 milioni di euro), ma in mancanza degli adeguati investimenti siamo in piena emergenza idrica con il rischio di razionamento nella fornitura dell’acqua. ACEA, però, ci avverte che i disagi per la popolazione potrebbero essere mitigati con l’invio delle autobotti (vedi l’esempio del Comune di Velletri).

Il Partito Comunista dei Castelli Romani chiede alle istituzioni interessate (Regione, Città Metropolitana di Roma, Comuni) il rispetto del referendum sull’acqua come bene pubblico cacciando i privati da ACEA, l’aumento degli investimenti di ACEA per il potenziamento della rete idrica, la chiusura dei pozzi inquinati da arsenico e fluoro dei Castelli Romani, la dismissione degli inceneritori di ACEA (San Vittore, Paliano, Terni, Orvieto).

giannone viaROCCA DI PAPA (politica) - L'arringa difensiva messa in atto dalla vicesindaca ha animato un Consiglio già ricco di spunti. Sollevando molti nuovi interrogativi

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Qualcuno dai banchi della maggioranza e da quelli della Giunta deve averlo pensato: "Ma cosa sta dicendo?". E' una supposizione, quasi un sillogismo. Niente più.

Sta di fatto che Veronica Giannone, vicesindaca ed assessore all'Urbanistica, da mesi sotto il fuoco incrociato delle opposizioni, consiliari ed extra consiliari, e dei giornali cattivi (quelli da minacciare e da querelare, quelli che non è mai il caso di rispondere alle legittime domande né tantomeno da rispettare nel proprio legittimo ruolo), in occasione dell'ultimo Consiglio comunale del 28 luglio ha scelto di togliersi dei "sassolini" dalle scarpe dando ancora più sale ad un Consiglio comunale che, portando in Aula conti non proprio da vacche grasse (ne parleremo), aveva già molti motivi di interesse.

Per quanto, ovviamente, per la maggioranza l'interesse oggettivo della seduta contasse ben poco dal momento che il Consiglio non era stato neanche annunciato con i manifesti ed inevitabilmente in Aula, oltre alla consueta rumorosa claque del sindaco, c'erano pochi altri cittadini.

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Si diceva della Giannone: sollecitata dal consigliere di opposizione Massimo Grasso, presa la parola, la delegata all'Urbanistica si è prodotta - alzatasi in piedi ("Come se fossi in Tribunale", ha detto con sarcasmo) - in un'arringa difensiva in merito all'ipotizzato conflitto di interessi tra il suo ruolo all'Urbanistica (ruolo dunque anche da controllore) ed alcuni abusi edilizi che sarebbero stati compiuti dal di lei consorte. Arringa difensiva, si diceva che è finita con qualche mezza ammissione ("Le responsabilità civili e penali sono questioni oggettivamente personali", ha detto) e con l'attacco a "quelli che c'erano prima". Un vecchio cliché, il pezzo forte dell'Amministrazione comunale, che ha tirato in ballo l'ex sindaco Pasquale Boccia, l'ex assessore Roberto Barbante e l'ingegner Ferrante per la vicenda delle lottizzazioni delle Calcare: dichiarazioni che, probabilmente, i soggetti citati saranno molto interessati ad acquisire. Mischiando le due vicende, insomma, la vicesindaca - vistosamente più nervosa del solito -, terminata l'arringa ha annunciato, tra le disapprovazioni dei consiglieri di minoranza che avrebbero voluto legittimamente replicare alle accuse ed alle difese, la propria uscita dal Consiglio. Per celebrare un matrimonio.

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Un'uscita dall'Aula, particolarmente teatrale e certo d'impatto, che ha mandato sulle furie le opposizioni ma che ha scaldato anche il presidente del Consiglio comunale Massimiliano Calcagni che si è prodotto in un lungo testa a testa col sindaco pro tempore. D'altra parte, lo stesso Calcagni fu al centro, come riportato da ilmamilio.it, di un tentativo di ammutinamento orchestrato proprio dal sindaco ma fallito (LEGGI l'articolo dell'8 luglio).

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Insomma, attaccata dalle malelingue e dai giornali cattivi, la Giannone ha preso borsa, cellulare e bagagli ed è andata a celebrare il matrimonio.

C'è un particolare in tutta questa storia che continua a sorprendere e che continua a fornire spunti interessanti: l'avversione degli attivisti 5 stelle nei confronti dell'attuale vicesindaca. Avversione evidente e ben manifestata il 12 maggio con l'esposto in Procura proprio per i fatti per cui venerdì scorso la vicesindaca si è prodotta nell'arringa (LEGGI l'articolo del 12 maggio) ma anche dalla relazione postata poche ore fa proprio relativamente ai lavori dell'ultimo Consiglio comunale (LEGGI l'articolo di oggi).

Perché mai tanta acredine? Quale il rapporto tra la Giannone e gli attivisti 5 stelle? C'entra forse qualcosa il fatto che la stessa Giannone prima di cadere tra le braccia politiche di Crestini e di "Insieme per Rocca di Papa" (accumulando in pochissimi mesi un credito elettorale e politico difficilmente spiegabile ma comunque buono per ottenere il prestigioso incarico di vicesindaca) pare avesse tentato invano di accreditarsi presso i 5 stelle stessi tentando, sembra, di ottenere addirittura la candidatura a sindaco?

Un rapporto, quello tra la Giannone e i 5 stelle roccheggiani (o almeno una parte del variegato gruppo), è un rapporto che merita un approfondimento.

missNemi2NEMI (eventi) - La nuova reginetta del paese delle fragole ha 27 anni

ilmamilio.it

Sono Benedetta Stocchi, 27enne di Nemi e Adriano Cirilli, di Velletri (foto in basso a destra), rispettivamente Miss e Mister Nemi 2017.

I due vincitori della bella serata di ieri, organizzata da Sabina Prati con la conduzione di Stefano Raucci - conduttore anche delle tappe regionali delle selezioni di Miss Italia - ed in collaborazione col Comune di Nemi, hanno ottenuto la vittoria dopo un attento e difficile lavoro della giuria.

"Ancora una volta Nemi al centro degli eventi dell'estate castellana", commenta il consigliere delegato alla Cultura Carlo Massa.

La bella serata all'insegna della bellezza e del divertimento si è svolta nella centralissima piazza Umberto I di fronte ad una platea folta e plaudente. Una iniziativa che sarà certamente ripetuta nei prossimi anni.

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turiste scrittaFRASCATI (attualità) - Osteggiata dall'attuale maggioranza, l'installazione è di fatto una delle attrazioni più in vista della città

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

Prima o poi, come ampiamente confermato anche nei giorni scorsi, la nuova Amministrazione comunale di Frascati targata Roberto Mastrosanti dovrà affrontare il tema. Non certo prioritario, ma tema sul quale è stata fatta tanta e tale demagogia in passato (su entrambi i fronti, favorevoli e contrari) che bisognerà occuparsene.

Il tema è quello della scritta verde di piazza Marconi, la famosa FrascatitacsarF sulla quale da anni un noto blogger, sempre ahinoi più autoreferenziale, continua a fare strumentalizzazione.

A pochi giorni dal suo insediamento il neo sindaco dichiarò che il problema non era solo quello della scritta (che era stata fortemente osteggiata quando l'attuale gruppo di maggioranza si trovava in opposizione) ma tutto il restyling di piazza Marconi. "Un intervento sul quale - disse il sindaco - bisognerà rimettere mano".

Assodato che sì, le pensiline in particolare sono davvero brutte, la domanda sull'effettiva necessità di delocalizzare la scritta verde va posta. Perché, volente o nolente, piaccia o non piaccia, in questi quasi due anni di "lavoro" l'installazione è diventata una delle "attrazioni" di Frascati più fotografate dai turisti e dai ragazzi.

Esattamente quello per cui era stata pensata.

Nella foto scattata questa mattina e pubblicata qui sopra, una ragazza (sulla sinistra) scatta una foto all'amica in maglia gialla che si è messa in posa al fianco della scritta con la sontuosa Villa Aldobrandini sullo sfondo.

Insomma: l'auspicio è che il buonsenso prevalga sulla demagogia.

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