CIAMPINO (attualità) - Una nuova iniziativa dello scalo

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Dare visibilità alle bellezze di Genova e invogliare i potenziali turisti a visitare il capoluogo ligure: è questo l`obiettivo della campagna "#VolaaGenova/ #FlytoGenoa", promossa da Aeroporto di Genova e Assaeroporti, l`Associazione italiana delle società di gestione aeroportuale. All'iniziativa ha aderito anche Aeroporti di Roma, che gestisce gli scali di Ciampino e Fiumicino. “All`indomani della tragedia di Ponte Morandi ci siamo resi conto che era necessario dare visibilità positiva alla nostra bellissima cittàe fare in modo che al dramma del 14 agosto non seguisse anche un contraccolpo sul turismo, sempre più importante per l`economia del nostro territorio - spiega Paolo Odone, Presidente dell`Aeroporto di Genova, come riporta Askanews - per questo abbiamo chiesto ad Assaeroporti e alle compagnie aeree che volano su Genova di supportarci, pubblicando sui loro canali di comunicazione messaggi che invoglino a visitare Genova e a scoprire le sue bellezze.

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Abbiamo ricevuto tantissime adesioni, cosa di cui siamo profondamente grati ad Assaeroporti e a tutti gli aeroporti e compagnie aeree che hanno dimostrato la loro vicinanza e il loro supporto alla nostra città». Per promuovere il territorio Aeroporto di Genova ha realizzato post dedicati alla città, al Salone Nautico, all`Acquario di Genova e alla mostra di Palazzo Ducale dedicata a Niccolò Paganini. Il materiale sarà diffuso sui canali digitali (social network, newsletter e siti internet) dei partner che hanno aderito al progetto. Dunque anche quelli del Pastine di Ciampino che, lo ricordiamo, ogni giorno è tappa di migliaia di turisti provenienti dall'Italia e dall'Europa.

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ROCCA DI PAPA (attualità) - Il Comunicato dei circoli locali

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“Le sezioni ANPI dei Castelli esprimono la loro vicinanza e solidarietà ai circa cento migranti che si trovavano sulla nave Diciotti e che sono stati trasferiti nel CAS Mondo Migliore di Rocca di Papa per un breve periodo. Purtroppo la strumentalizzazione del trasferimento, da parte della destra, ha alimentato, nuovamente, un clima di disagio sociale che fa apparire gli abitanti della cittadina castellana, dove il CAS opera attivamente sin dal 2016, razzisti ed intolleranti. Un clima che ovviamente viene cavalcato dalla destra estrema dei Castelli Romani e del Governo stesso che, data l’incapacità evidente di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale, non fa altro che fomentare odio nei confronti degli ultimi e degli sfruttati. È innegabile che il disagio sociale di chi vive a stretto contatto con il CAS sia palpabile, nonostante lo stesso sia collocato in una zona a bassissima concentrazione abitativa, così come è innegabile che la gestione dell'immigrazione, sul suolo italiano, sia disastrosa e scellerata.

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Il nemico non sono certo i migranti che, dopo infinite torture e sofferenze nel loro paese di origine, vengono vergognosamente bloccati per 10 giorni su una nave, diventando i protagonisti di un braccio di ferro politico utilizzato mediaticamente da chi fa politica sulla pelle delle persone. I nemici non sono i migranti ma chi li ha confinati, su tutto il territorio nazionale, in strutture che non promuovono l'integrazione con i locali, ma se possibile li ghettizzano ancora di più. L’ANPI, coerente con i valori che hanno ispirato la Costituzione nata dalla Resistenza ,chiede dignità, lavoro e sicurezza sociale per tutte e tutti. Sollecitiamo la riqualificazione delle periferie degradate e, soprattutto ,modelli di accoglienza sostenibili che permettano una convivenza possibile e proficua come accade a Riace. L’ANPI sarà sempre presente ovunque sia necessario ribadire i valori fondanti della nostra Costituzione. No al razzismo e alle politiche discriminatorie di questo governo!”.

Così in una nota le sezioni ANPI di Albano Laziale - Castelgandolfo, Marino, Genzano di Roma, Lanuvio, Frascati – Grottaferrata.

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ciccarelli ivano la7 ilmamilioMARINO (attualità) - Il suo intervento di due giorni fa fuori al Mondo Migliore è diventata una delle clip simbolo dell'arrivo dei migranti della Diciotti a Rocca di Papa

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se la sai ilmamilio

Avete presente quell'omaccione che, davanti al centro di accoglienza “Un Mondo Migliore” che ospita i reduci della “Diciotti”, intervistato da La7, aveva urlato: “«Sti poracci, oltre a tutta la navigata, la sosta e dieci ore de pullman, quando arrivano qua se devono pure godé sta rottura de cojoni dei fascisti»?

Lui è Ivano Ciccarelli, esponente conosciutissimo nel mondo politico di Marino e dei Castelli Romani: ambientalista nell'anima, esperienza nei Verdi, di sinistra, con ruoli istituzionali nella giunta dell'ex sindaco di Marino Ugo Onorati, Ciccarelli è diventato quasi una icona nazionale nel giro di 10 secondi: il tempo di pronunciare quelle parole e fare il giro dei social network e delle trasmissioni televisive più importanti.

Un uragano mediatico a cui Ivano non si è sottratto, anzi, pur ribadendo il concetto espresso in maniera colorita la notte dell'arrivo dei migranti a Rocca di Papa, ha sottolineato con amara realtà come in Italia si diventa famosi per una battuta, mentre per gli approfondimenti seri le persone si annoiano.

Addirittura oggi Gramellini gli ha dedicato righe importanti sul Corriere della Sera: “Ivano incarna anche fisicamente una sinistra «vintage»: la barba da assemblea, la maglietta sformata, l’eloquio rude e il cuore tenero. È figlio di un operaio e di una contadina dei Castelli Romani che gli hanno insegnato - dice - il rispetto per i più deboli. Il contrasto con i liderini democratici di ultima generazione - camicia immacolata, cravattina scura, smania di riconoscimento sociale e linguaggio raffreddato dagli scrupoli del politicamente corretto - non potrebbe essere più schiacciante. Mentre i politici di destra parlano come i loro elettori, quelli di sinistra non parlano più come Ivano né soprattutto a Ivano. Per questo parlano invano”, scrive Gramellini, con immenso realismo e sagace intuizione sul Corriere.

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Risultati immagini per salviniROCCA DI PAPA (politica) - La replica della Conferenza Episcopale: "Offerta nostra, ma l'importante era risolvere l'emergenza"

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Affidare i 100 migranti della Diciotti alla struttura “Mondo Migliore” di Rocca di Papa e poi alle Diocesi italiane “è stato come costruire un ponte: non è questione di chi ha fatto cosa e non entrerei nei dettagli”, dai vescovi italiani è arrivata “un’offerta” che poi ha portato a “un accordo, all’incontro di due istituzioni, Ministero dell’Interno e Chiesa, per risolvere una situazione di stallo oggettivo che non poteva più prorogarsi”. Lo spiega all’agenzia Askanews il portavoce della CEI don Ivan Maffeis, commentando le parole del ministro Matteo Salvini che ha raccontato di aver contattato lui per primo la CEI per chiedere di farsi carico dell’accoglienza dei migranti.

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La Cei l’ho chiamata io, non è che si siano chiamati da soli”, ha detto infatti Salvini intervenendo a Radio Padova: “Irlanda, Albania e vescovi sono stati contattati da noi. L’Europa per l’ennesima volta si è girata dall’altra parte ed ha fatto finta di niente. Ci siamo rivolti fuori dall’Europa, con l’Albania, ed abbiamo chiamato anche altri Paesi che potranno essere utili nei prossimi eventuali, spero di no, sbarchi. Abbiamo chiamato la Chiesa cattolica perché a parole proclama accoglienza e generosità e si è fatta anche economicamente carico di queste persone”.

L’obiettivo della CEI, però, era e resta l’assistenza ai migranti sbarcati a Catania, senza alimentare inutili polemiche: “C’è stata un’offerta della CEI per l’accoglienza e la piena diponsiblità del ministro. Il resto non è importante, non farei questioni di lana caprina”, precisa don Maffeis.

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