Se Carlo non ce la fa, toccherà a William V: il precedente nel 1830 fu lo zio di Vittoria, figlio del Re pazzo

Pubblicato: Mercoledì, 07 Febbraio 2024 - redazione attualità

willam iv v ilmamilioROMA (attualità) - La malattia del sovrano apre allo scenario della reggenza ed oltre. Ecco cosa accadde più di due secoli fa

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E' uno scenario che in queste frenetiche ore e tristi settimane per la Royal family in Gran Bretagna si sta valutando.

L'annuncio, giunto proprio da Buckingham Palace, del cancro (non meglio dettagliato) che ha colpito re Carlo III è giunto come un tuono, il più forte, in un cielo da piovoso. Prima la misteriosa operazione all'addome per la principessa di Galles Kate Middleton, quindi quella alla prostata per lo stesso sovrano.

Adesso la notizia che preoccupa di più e che getta un velo di terribile umanità e soprattutto vulnerabilità per una famiglia reale che con la sua rigidissima condotta e con il suo carisma la regina Elisabetta aveva saputo sempre avvolgere in un alone di mistero e di distanza.

Se la parola abdicazione circola tra i comuni mortali, a Palazzo - da Buckingham a Windsor a Balmoral - si tratta di una parolà tabù. Nonostante siano passati la bellezza di 88 anni dalla rinuncia al trono di Edoardo VIII (il re che non fu mai incoronato e che scelse l'amore per Wallis Simpson), appare incontemplabile l'ipotesi che re Carlo III possa rinunciare alla corona. Lo è tanto più nella considerazione, soprattutto umana, che per salire al trono Carlo ha dovuto attendere la bellezza di 64 anni per "colpa" di una madre sostanzialmente immortale, scomparsa l'8 settembre 2022 a 96 anni.

Insomma, che Carlo coscientemente molli, non è nelle previsioni. Piuttosto, si ventila la possibilità che - nel caso di malattia grave per il sovrano - si possa passare per un periodo di reggenza, con reggente l'erede William, principe di Galles.

La Gran Bretagna ha già vissuto qualcosa di simile e neanche troppi secoli fa. Nel 1811 re Giorgio III, il "pazzo", fu costretto ad accettare l'atto col quale gli si impone la reggenza del figlio, Giorgio IV. Affetto da gravi disturbi psichici da molti anni, l'ormai anziano Giorgio III subì il definitivo colpo alla sua  salute mentale per la scomparsa della sua ultimogenita, la principessa Amelia, morta a 27 anni. In realtà la sua salute psichica era precaria da decenni e giò nel 1789 subì un grave crollo che portò il Parlamento inglese a considerare già in quell'occasione la reggenza.

La vicenda di re Giorgio III e della regina Carlotta è stata di recente raccontanta, seppur romanzata, su Netflix in una stagione della serie "Bridgeton" (LEGGI Giorgio III il folle. Su Netflix la bella storia (con licenza) della regina Carlotta).

Anche l'Italia, pur nel suo breve cammino monarchico unitario, ha vissuto una fase di reggenza, che dalle nostre parti si chiamava (dai tempi dei regni Savoia) Luogotenenza. Il 5 giugno 1944 fuggendo da una  Roma liberata e ritirandosi in Egitto, re Vittorio Emanuele III nominò luogotenente il figlio Umberto. La luogotenenza durò fino al 9 maggio 1946 quando Vittorio Emanuele sperando di salvare la monarchia in vista del referendum abdicò e Umberto II divenne il "re di maggio".

Tornando oltre Manica, sempre all'inizio dell'800 risale l'ultima volta che un re inglese ha portato il nome di William. Infatti, alla morte di re Giorgio IV nel 1830, dal momento che questi non aveva avuto figli, sul trono sale suo fratello William, terzogenito di Giorgio III. William IV, soprannominato il re marinaio per aver servito in gioventù la Royal Navy, regna tra il 1830 ed il 1837. Un regno non lungo ma caratterizzato da alcuni passaggi qualificanti come quello, decisamente rilevante, dell'abolizione della schiavitù in tutto l'Impero britannico. Quando sale al trono ha 65 anni, ne ha 72 quando passa a miglior vita: in quel momento le due figlie legittime Carlotta ed Elisabetta sono però già morte e l'erede è Alexandrina Victoria, unica figlia del quartogenito di Giorgio III, Edoardo Augusto duca di Kent, a sua volta morto nel 1820.

Dopo William IV, quasi due secoli fa, si aprì l'era della regina Vittoria.

LEGGI La regina dal volto triste e severo: Vittoria, che seppe segnare un'epoca

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Quello che dunque in questi giorni sta succedendo a Londra rimanda a vicende lontane ma non troppo. Il nome William (che in italiano si rende con un forse meno affascinante Guglielmo) per un sovrano manca dunque da 196 anni. Dopo William IV sul trono salirono Vittoria (1837-1901), Edoardo VIII (1901-1910), Giorgio V (1910-1936, il sovrano che fu costretto a cambiare nome alla casa reale ricorrendo a Windsor, LEGGI), Edoardo VIII (1936), Giorgio VI (1936-1958) ed Elisabetta II (1958-2022).

Per chiudere, l'attuale linea dinastica britannica vede per l'appunto William in pole position: dietro di lui i figli Giorgio (che sarebbe dunque Giorgio VII), Carlotta e Louis. Quinto in linea è il principe Harry (secondogenito di Carlo e Diana), i suoi figli Archie e Lillibet e quindi il principe Andrea (fratello di Carlo) e sua figlia Beatrice.

E a seguire.