STORIE & METALLO - Umberto II, l'ultimo monarca d'Italia. Da principe anti-Hitler a "re di maggio"

Pubblicato: Domenica, 03 Aprile 2022 - Marco Caroni

umbertoII medaglia 1 ilmamilioROMA (storie & metallo) - Breve storia dell'ultimo regnante sul trono italiano. Luogotenente ed anti-intreventista, partito per l'esilio a sua insaputa

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Figlio del re d'Italia più longevo, Vittorio Emanuele III (1900-1946), Umberto II è passato alla storia come il "Re di maggio". Ma non è esattamente così, non fu esattamente così.

Una figura storica poco conosciuta perché matura e maturata negli anni più difficili per il nostro Paese: quelli del regime fascista prima e quelli della Seconda guerra mondiale poi. Ma si tratta di una figura che, probabilmente, merita una maggiore centralità soprattutto nei difficili anni compresi tra il 1940 ed il 1946.

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Umberto vive all'ombra dell'inevitabilmente ingombrante padre, a sua volta costretto a fare i conti con una casa Savoia ritrovatasi ad essere la casa Reale, la sua scarsa altezza ed una educazione militare asfissiante. Ma soprattutto, negli anni della maturità di Umberto, con la figura del Duce.

Come se ne esce?

Male e a fatica. Umberto, nato nel 1904 quando Vittorio Emanuele è già sul trono da 4 anni dopo l'assassinio di Umberto I (fatto fuori dall'anarchico Bresci a Monza), subito proclamato "principe di Piemonte" (e non di Roma, per evitare lo sgarbo al Papa, ancora lontano il momento del Concordato) si distingue dal padre per le sue posizioni personali. Umberto ha anche la fortuna di sposare una donna bella ed intelligente, Maria Josè di Belgio, che ne sostiene le iniziative.

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Quando l'Italia, nel 1940, viene trascinata in guerra dalle follie di Mussolini,  Umberto - che non nutre grande simpatia per Hitler - è contrario ed è pienamente consapevole dell'inconsistenza dell'esercito italiano. Quando i nostri soldati vengono massacrati a El-Alamein, nell'autunno 1942, getta i ponti per cambiare la guida del Governo, ancora all'epoca solidamente nelle mani di Mussolini.

Quando il fascismo finisce e per l'Italia si aprono gli anni più difficili, il 5 giugno del 1944 Vittorio Emanuele III lo nomina Luogotenente del Regno d'Italia. E' di fatto un vero e proprio passaggio di consegne che permette a Umberto II - che tale diventerà dopo altri due anni - a prendere in mano la corona pur senza indossarla ancora. E' per questo che l'appellativo "Re di maggio" appare ingeneroso per quanto tecnicamente esatto.

Con decreto Luogotenenziale del 16 marzo 1946 era stato lo stesso Umberto II a sancire che sarebbe stato un referendum a decidere la forma istituzionale dell'Italia. Un atto che confermava quanto era stato già scritto nel 1944.

Il 9 maggio Vittorio Emanuele, nell'imminenza del referendum, abdica ufficialmente e lascia il trono al figlio sperando che la monarchia ne giovi.

Il 2 e 3 giugno 1946 con oltre 12 milioni di voti a suffragio universale gli italiani scelgono la Repubblica: i monarchici sono 10 milioni e mezzo. Nonostante tutto, nonostante la vana attesa della riconta della Corte di Cassazione, pur denunciando la non legittimità degli atti, Umberto II accetta il verdetto ed il 13 giugno parte da Ciampino alla volta del Portogallo.

Il 18 giugno 1946 è ufficialmente l'ultimo giorno del breve regno umbertino, come sancito dalla Gazzetta ufficiale.

Per Umberto II quello non sarebbe stato un esilio come invece la Costituzione repubblicana nel 1948 avrebbe sancito e fino alla sua morte, nel 1983, continua ad emanare atti e a conferire titoli nobiliari (tra quelli, nel 1980, anche quello al capo della P2 Licio Gelli), accampando sempre il suo diritto al trono d'Italia.

LA MEDAGLIA - Il tondo qui proposto, in alluminio, è una delle non molte disponibili. Si tratta delle poche medaglie che ne testimoniano il Regno. Probabilmente l'unica coeva.

Un tondello piccolo e leggero, di appena 36 millimetri di diametro ed appena 4 grammi di peso.umberoII medaglia 2 ilmamilio

Di Umberto II non esistono monete ufficiali. Resta invece la serie di 3 francobolli dedicata, nel 1930, alle nozze di Umberto con la sua Maria Josè, disponibile anche nelle varie versioni per le colonie italiane (Cirenaica etc).

Sempre per il matrimonio diverse sono state le medaglie emesse.


Commenti  

# Corrado Pecci 2022-04-05 03:10
Umberto II in Patria ed in esilio si comportò in maniera impeccabile. Per non pochi storici fu il miglior Capo di Stato italiano dal 1946 ad oggi. Altro che "Re di maggio"! Conferì un titolo nobiliare a Gelli. Ma quando lo fece,nessuno sapeva che Gelli fosse quello che poi venne fuori. Lo scandalo P2 scoppiò anni dopo! E poi la repubblica non nominò Gelli Commendatore negli anni 60? Senza scordare che questa repubblica nacque per un "parto pilotato". Lo disse Togliatti al suo segretario Caprara. E Andreotti lo confermò. La maggioranza degli Italiani votò Monarchia. Ad oggi,i monarchici in Italia non dono pochi. Nonostante il fango lanciato in questi decenni su Casa Savoia. Io stesso sono Monarchico. Questa repubblica non è per nulla solida. Non è entrata affatto nel cuore degli Italiani. Dopo quasi 76 anni,la cosa deve far riflettere parecchio. Monarchia è MEGLIO!
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# Cino Marcossi 2022-04-05 03:19
Casa Savoia nonostante l'ingiusto esilio non ha MAI abbandonato gli Italiani. Il Re Umberto II dal 1946 alla morte nel 1983 aiutò concretamente molti Connazionali che gli chiesero assistenza scrivendo a Cascais. Dal 1983 i Principi Vittorio Emanuele ed Emanuele Filiberto di Savoia con l'Ordine cavalleresco dei Santi Maurizio e Lazzaro (Ordine tra i più antichi e prestigiosi d'Europa) stanno proseguendo il lavoro del Re. In questi giorni stanno aiutando i profughi ucraini offrendo loro assistenza in concerto con la Comunità di S. Egidio. Queste cose andrebbero raccontate agli Italiani. Se tutta la stampa facesse il suo dovere,questo sarebbe certo. Purtroppo invece NON è così. Sembrano comportamenti da regime. W Casa Savoia tutta la vita!
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