STORIE & METALLO - La regina dal volto triste e severo: Vittoria, che seppe segnare un'epoca

Pubblicato: Martedì, 02 Febbraio 2021 - redazione attualità

reginaVittoria sessantesimo ilmamilioROMA (storie&metallo) - Ascesa al trono per un'incredibile concatenazione di casualità, diede vita ad un lunghissimo e fortunato regno britannico. Diventato Impero

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C'è un lungo, sottilissimo ma robustissimo filo che lega indissolubilmente le due regine che, dai lunghissimi regni (tanto lunghi da meritare l'appellativo di "epoche"), hanno segnato gli ultimi 200 anni della storia britannica.

E conseguentemente, a vario titolo, della storia europea e mondiale.

E' un filo a plurima mandata quello che tiene strette tra loro la Regina Vittoria e la Regina Elisabetta II, ben oltre la particolarità di essere state, tra tanti regnanti britannici uomini, le uniche donne.

 

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A caratterizzarle, separate da 4 generazioni, non solo la particolarità della loro ascesa al trono di una delle monarchie più affascinanti ed antiche del mondo, ma anche la clamorosa durata delle rispettive corone. Fino all'arrivo di Elisabetta II, Vittoria è stata la più longeva regnante con ben 63 anni di trono.

Da 5 anni a questa parte, il titolo spetta ora - con scettro ancora saldamente in mano - all'attuale regina Windsor.

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Andiamo con ordine.

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L'incredibile causalità di eventi che porta la regina Vittoria al trono, ad appena 18 anni, è clamorosa.

Quando viene al mondo, Alessandrina Vittoria nel 1819 (papà Edoardo Augusto l'avrebbe volentieri chiamata Elisabetta, ma a Palazzo viene appellata col nomignolo di Drina), è appena quinta in linea di successione.

Nessuno può pensare che la corona finirà invece proprio nelle sue mani.

 

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Negli anni precedenti era accaduto che alla morte di Giorgio III (che aveva avuto ben 15 figli) si verificasse una quasi impossibile concatenazione di eventi o meglio di scarsissima fertilità che aveva visto la corona rimbalzare sulle teste reali seguendo una linea di successione a dir poco insolita.

Alla morte di re Giorgio III, nel 1820, a salire al trono è di questi il primogenito, Giorgio IV: quando questi però, dieci anni dopo, muore, non ha discendenti dal momento che l'unica figlia Carlotta Augusta era scomparsa nel 1817 ad appena 19 anni. Nel frattempo, nel 1827, era morto anche il secondo genito di Giorgio III, Federico Augusto e così la corona finisce sul capo di Guglielmo IV, terzo genito di Giorgio III e fratello di Giorgio IV.

La beffa della carenza di eredi si ripete 7 anni dopo: nel 1837 alla morte di Guglielmo IV, che aveva avuto una sola figlia morta in fasce, la sorella Carlotta è già da tempo regina del Wutternberg, sposa di Federico I ed il fratello, Edoardo Augusto (quinto genito di Giorgio III...) è scomparso da ben 17 anni.

L'unica erede vivente è dunque proprio Vittoria (Alexandrina Victoria di Kent), unica ed ultima espressione di una dinastia, la Hannover, poi destinata a sparire.colline201023 ilmamilioIl 20 giugno 1837 (incoronata poi un anno dopo), la 18enne Vittoria dopo oltre due secoli diventa una regnante donna di uno dei Paesi più importanti del mondo.

Vittoria ebbe la fortuna di ascendere al trono e la capacità di restarvi, godendo di enorme popolarità e cavalcando - spesso da protagonista - i decenni del grande sviluppo britannico. Vittoria, che per evitare "scherzi" dinastici mise al mondo ben nove figli insieme al marito Alberto di Sassonia (morto nel 1861), seppe segnare davvero un'epoca contraddistinta dal veloce sviluppo industriale della Gran Bretagna accompagnato dalla creazione dell'Impero.

 Quella rappresentata in alto in una bellissima medaglia (56mm per 83 grammi di argento) è la Vittoria dell'epoca dell'ascesa al trono: un profilo reso celeberrimo non solo dalla produzione numismatica ma anche dal famosissimo "Penny black", il primo francobollo del mondo (emesso il 1 maggio 1840).reginaVittoria sessantesimo1 ilmamilio

Quella che invece compare al rovescio della medaglia (emessa anche in formato minore) è la regina Vittoria del 1897, in occasione dei 60 anni del suo lunghissimo regno.

Una Vittoria dal volto austero e mai ritratta col sorriso. Un'austerità segno senz'altro dei tempi ma anche di un lutto - quello della scomparsa del marito Alberto nel 1861 - che la regina mantenne fino all'ultimo dei suoi giorni, tanto da meritare l'appellativo di "Widow of Windsor" (vedova di Windsor).

Quando il 22 gennaio 1901 la regina muore, con la primogenita Vittoria già da anni moglie di Federico III di Germania (imperatore per appena 99 giorni), la corona finisce sulla testa del secondo genito, Edoardo VII (1901-1910).

Di lì a Giorgio V (1910-1936), ad Edoardo VIII (re mai incoronato, nel 1936, e portato all'abdicazione dall'amore per Wally Simpson), a Giorgio VI (fratello di Edoardo VIII, re fino al 1952) e quindi ad Elisabetta II.

Ma questa, davvero, è un'altra storia.

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