Grottaferrata, l'ex assessore Rocci: “La politica… e l’insostenibile leggerezza dell’essere”

Pubblicato: Lunedì, 18 Maggio 2020 - redazione politica

GROTTAFERRATA (attualità) – La riflessione dell’ex esponente della Giunta Andreotti sull’ultimo consiglio comunale

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Riceviamo e pubblichiamo:

“Ci voleva il Covid19 e tutte le conseguenze drammatiche che si sono succedute, per accorgersi che a Grottaferrata esiste la questione sociale. Il surreale Consiglio Comunale, svoltosi in streaming e in eurovisione, ha palesato che era necessario un shock, per scuotere le coscienze e accorgersi che nel nostro paese ci sono sacche di povertà, di disagio e di fragilità, che hanno bisogno di attenzione, ma soprattutto di soluzioni.

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Il Bilancio di previsione è il documento, con il quale un’Amministrazione presenta progetti e proposte, è la traduzione in fatti concreti, di ciò che un’amministrazione si propone di fare nel rispetto del suo mandato. La pandemia da coronavirus, una cosa ci ha insegnato, che tutto non sarà più come prima ma nonostante ciò, nell’ultima sessione di bilancio, è emersa la totale assenza di strategie per contrastare le difficoltà sociali, che percepiremo giorno dopo giorno sempre di più. Nemmeno un timido accenno a come poter affrontare il futuro, con quali idee e soprattutto con quale pensiero. Quale miglior consesso, se non questo primo consiglio comunale dopo sei mesi dall’ultimo e dopo due mesi e mezzo dal covid, per affrontare tematiche che troppo spesso sono rimaste in fondo alla lista, come se le politiche sociali fossero di esclusivo interesse di pochi. Quale migliore occasione per esprimere capacità organizzative e di azione efficaci per aiutare le vecchie povertà e soprattutto come affrontare quelle emergenti, delineando una nuova visione, stabilendo poi quali siano le priorità da affrontare.

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Ecco, credo che queste siano state le aspettative con le quali i cittadini, si sono messi all’ascolto dell’ultima diretta, speranzosi di poter ricevere risposte ai loro dubbi, su come affrontare il domani, di trovare barlumi di speranza e forza per ricominciare. Non credo che si stia facendo finta di niente, credo piuttosto a una scarsa consapevolezza nell’affrontare questi problemi, come se fossero lontani ma che in realtà fanno parte dell’immediato domani, perché di fatto, minuto per minuto il virus sta cambiando il mondo, con ripercussioni sulla vita di tutti, nessuno escluso.

Di fronte ad uno sconvolgimento globale, ci saremmo aspettati proposte capaci di intervenire la dove le sacche di marginalità, vivono con maggiore difficoltà, questo drammatico momento. Penso soprattutto ai giovani costretti a fare i conti con il tempo sospeso, tra le mura domestiche, senza la libertà di socializzazione reale. La dimensione virtuale non è sufficiente, i ragazzi hanno bisogno di altro, ma la politica queste risposte non le da. Prima di tutto occorre cambiare paradigma, il distanziamento deve essere fisico e non sociale. In questi determinati momenti anche l’uso dei termini andrebbe calibrato tant’è che parlare di distanziamento sociale, potrebbe generare e sviluppare la paura, in questo caso verso l’altro autoemarginandosi, riducendo il bisogno e l’istinto naturale dell’uomo alla socialità. I Grottaferratesi hanno bisogno ora più che mai, di ritrovarsi e recuperare quella giusta vicinanza sociale, persa in questi ultimi anni.

In questo consiglio comunale, ben due ore, sono state utilizzate a criticare inutilmente, le prese di posizione del consigliere Garavini, legittime nell’ambito delle sue funzioni. Così come la consigliera Pavani prima, anche il consigliere Garavini, oggi viene messo in discussione rispetto alla commissione da lui presieduta. Mai nessun malessere, è stato esternato dai consiglieri, rispetto alla gestione monotematica, del presidente della commissione politiche sociali Pepe, che per ben due anni ha tenuto in scacco una commissione esclusivamente sulla questione del centro sociale anziani.

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Finalmente però è stata data al nuovo assessore alle “Politiche sociali”, la possibilità di esporre il consuntivo di quanto è stato fatto, con una modalità diversa rispetto al passato, che ha senza dubbi una maggiore efficacia comunicativa e che facilita indubbiamente l’esposizione, ma che ci è stata negata, dal Sindaco e dal suo Vice negli anni precedenti a cui gli assessori, si sono attenuti nel rispetto delle linee indicate e di un agire unitario e meno individualista. Ne abbiamo avuta dimostrazione dal fatto che sia l’Ass.re alla cultura che l’Ass.re ai lavori pubblici, hanno mantenuto e adottato le stesse identiche modalità. Dispiace però, soprattutto ora, leggere un documento di programmazione, redatto come se nulla sia successo e cambiato, come se alla base dei progetti e dei propositi, non sia indispensabile partire dall’analisi dei bisogni e i bisogni, sono drammaticamente cambiati. Anche questo è indicativo di inconsapevolezza tanto che il DUP presentato, appare quasi un perfetto copia e incolla del precedente, tanto da ritenere quantomeno bizzarro, che alcuni consiglieri di maggioranza, di opposizione o di pseudo opposizione, non se ne siano nemmeno accorti.

Forse la mia uscita da questa amministrazione è servita a far conoscere attraverso effetti speciali, che gli uffici dei servizi sociali esistono e che da sempre svolgono con competenza e puntualità il loro lavoro, ma ora più che mai bisogna mettere in campo, energie capaci di tradurre in termini pratici le azioni necessarie ai bisogni dei cittadini. Ma da quanto è emerso in consiglio, mi sembra che al di la delle mascherine con l’emoticon da distribuire, per sensibilizzare i bambini, due parole per gli adolescenti credo siano poche, considerata l’importanza che rivestono per il futuro del paese, e l’idea espressa degli adolescenti è alquanto discutibile.

Concordo con il fatto che i giovani amano trasgredire sfidando i limiti, ma il ruolo dell’adulto e di chi ha la pretesa di fare politica, è pur sempre quello di saper catturare le energie canalizzandole verso una sana socializzazione. Per tutto il resto il nulla regna sovrano.

Francesca Rocci

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