disegno psicoCIAMPINO (psicologia) - "Sono una persona molesta e pesante. Ecco perché lei dopo un anno e mezzo se n'è andata"

ilmamilio.it

Apro la porta del mio studio e seduto, li in fondo alla sala d’attesa, nell’unica zona d’ombra della stanza vedo un ragazzo, testa bassa e piedi saltellanti.

“Buongiorno dottoressa”, “Salve, si accomodi pure, è stato difficile trovare lo studio?” , “No no conosco bene la zona”.

Si siede sulla punta della sedia e io pregavo non cadesse, era così in bilico che avevo paura scivolasse, la schiena era totalmente eretta e tesa e le braccia conserte al petto, soffrivo per lui, avrebbe voluto scappare, invece restava.

“Cosa la porta qui?”, chiedo in tono pacato a mezza voce per non svegliare la sua voglia di scappare. “Mi sono lasciato con la mia fidanzata, perché sono una persona molesta e pesante ed ora lei mi ha lasciato”.

Sembra così un dolce ragazzo pensavo tra me e me mentre guardavo la gamba accavallata muoversi l e n t a m e n t e.

Lei aveva gli esami e non aveva tempo per me e io le stavo addosso, la sentivo lontana non c’era spazio per me, così insistevo per vederla… lei ci ha pensato molto e alla fine mi ha chiesto di vederci per lasciarmi, dopo un anno e mezzo è finita così, perché sono pesante”.

Mi raccontava che lei era una persona evitante, che quando aveva esami o anche problemi personali non voleva persone attorno e si chiudeva; sorridevo malinconicamente dentro pensando come a volte, ma mai per caso, ci avviciniamo a persone che non possono proprio starci vicino.

Non lo faccio finire e bloccandolo in maniera sottomessa ma decisa dico: “Se lei fosse stato diverso stareste ancora assieme?”. “Credo di si” mi risponde guardandomi fissa negli occhi come non aveva ancora fatto prima.

“Quindi se lei fosse stato meno presente, meno pressante meno molesto secondo lei, lei la amerebbe ancora”. “Si”.

“Secondo lei due persone evitanti, che non vogliono avere persone attorno quando hanno problemi potrebbero vivere una sana relazione di coppia quindi?”. ”Forse”.

“Se lei fosse stato perfetto, ammettendo che la perfezione esista e lei non l’avesse più amato avrebbe continuato a stare con lei?”, “Non credo”.

“Quindi anche una persona non molesta e pesante può essere lasciato giusto?". “Bhe si certo”.

“Perché allora è così convinto che lei l’abbia lasciato per ‘colpa’ (faccio il segno delle virgolette con le mani per smorzare un pesante ed asettico silenzio corporeo e per sottolineare che non esiste colpa in una fine di una relazione, ma solo eventi e caratteristiche personali) sua? Forse anche se lei fosse stato perfetto lei si sarebbe stancata di lei, è giovane, forse si era accorta che era più facile vivere la sua giovinezza da persona libera come può essere legittimo pensare a 20 anni, la sua pesantezza potrebbe aver accellerato i tempi di rottura ma forse non era la persona che poteva comprendere la sua pesantezza e infine, forse per un’altra persona quella pesantezza sarebbe un pregio ”.

Lo guardo ed era seduto su tutta la sedia, la schiena appoggiata allo schienale, le spalle basse e rilassate, le braccia appoggiate alla gamba accavallata che ora era immobile. Ero entrata.

“Non ci avevo mai pensato, pensavo che la colpa fosse solo mia, che ero fatto male, invece può essere altre mille cose”. Era entrato.

Parlammo per altri venti minuti della sua vita e sugli obiettivi degli incontri futuri, aveva delle questioni irrisolte che avremmo chiarito nel corso della terapia, quando era il momento di salutarci, alla porta mi disse che la notte da circa 4 anni aveva della paralisi notturne, che vedeva delle ombre in camera, era sveglio e cosciente ma non riusciva a muoversi era paralizzato, non stava sognando, era sveglio, ma il suo corpo dormiva ancora… Ma questa è tutta un’altra storia.

 

A cura di: dottoressa Zucchini Giulia

 

 

Zucchini Giulia Psicologa & neuropsicologa

Contatti: 339 7256831

E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

fiasco priviteraFRASCATI (attualità) - I due consiglieri di minoranza interrogano il sindaco

ilmamilio.it

Dai consiglieri comunali Mirko Fiasco e Giuseppe Privitera riceviamo e pubblichiamo.

"La situazione di Lazio Ambiente, diviene ogni giorno sempre più preoccupante. La città di Frascati, deve affrontare la stabilità occupazionale dei dipendenti ed il sistema gestione rifiuti con grande responsabilità e maturità politica.

Da molti anni, stiamo assistendo a situazioni di instabilità aziendali, prima con il consorzio Gaia ed ora con l'attuale Lazio Ambiente.

I dipendenti, necessitano di tranquillità e di una sicurezza delle mensilità, mentre la città deve avere un sistema rifiuti efficiente.

Si chiede, che il Sindaco riferisca in Consiglio Comunale le risposte avute dalla Regione Lazio e che la Commissione Ambiente possa confrontarsi sulla strada da intraprendere e che dia un sistema innovatore per l'intera comunità".

 

 

rapace pol pnVELLETRI (attualità) - E' accaduto nei giorni scorsi

ilmamilio.it

Gli uomini del Reparto di Polizia Penitenziaria di Velletri nelle scorse ore hanno recuperato un rapace ferito e successivamente lo hanno affidato ai Carabinieri Forestali per il successivo affidamento dell'animale ad una associazione per garantirgli le cure e la successiva reimmissione in libertà.

A darne notizia è la Fns Cisl Lazio che esprime un plauso per l'operato del personale penitenziario.

MONTE COMPATRI (attualità) - La replica (non sollecitata) diffamatoria nei confronti de ilmamilio.it è gratuita e segue un rodato cliché

ilmamilio.it

Al sindaco di Monte Compatri Fabio D'Acuti e per conoscenza e diretto interesse all'ex (?) sindaco Marco De Carolis ed all'ufficio propaganda del Comune di Monte Compatri.

"Caro sindaco,

si rilassi e segni i nostri riferimenti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  e 331.91 88 520 (per Whatsapp e voce). Potranno esserle utili, dal momento che da giorni non riceviamo comunicati stampa dal Comune che da qualche settimana lei sta guidando.

Si rilassi, sindaco, e faccia rilassare anche il suo efficiente ufficio propaganda del quale riconosciamo evidente lo stile diffamatorio già messo in bella mostra i questi ultimi anni. Noi, da par nostro, non ce curiamo: sarebbe sufficiente riportare, per riconoscere temi e toni, alcuni scambi di vedute tra il sottoscritto direttore de ilmamilio.it e il suddetto comunicatore. Educazione ci suggerisce di evitare di portare in piazza discussioni poco edificanti.

Come ha detto in questi mesi qualcuno caro al suo sindaco ombra: noi voliamo alto e non minacciamo, non invochiamo pene né tantomeno il ritorno della "buonanima".

Si rilassi, sindaco, e si goda il fresco del suo bel paese.

L'articolo in questione (LEGGI l'articolo), oggetto della sua attenzione (e della claque del suo sindaco ombra che, temiamo, sarà dura scrollarsi di dosso visto come la sta guidando in questi torridi primi giorni di governo), era volutamente leggero. Non solo: trattavasi di articolo registrativo, di un fatto oggettivo (lo sfregio alla targa) e di quanto era scoppiato sul social. E la vergognosa ridda di commenti che abbiamo letto ben si colloca nel contesto dell'afoso luglio che stiamo vivendo.

Difficile davvero comprendere il senso della sua replica diffamatoria che, come anticipato, non ci stupisce né ci addolora. Difficile comprendere il motivo del suo risentitissimo intervento a replica di un articolo in cui lei veniva molto marginalmente tirato in ballo. Era questo il problema? Tutto comunque già abbondantemente visto, una, due, cinque, dieci volte. Non stupisce parimenti il modo scelto per replicare. Già visto, già considerato, già conosciuto. Nessuna sorpresa. Parimenti conosciuta la claque che ha sostenuto in queste ore la sua veemente replica: tutto già visto.

Non sarebbe stato sufficiente considerare e comunicare (un consiglio: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) che la targa era stata già ripulita il che, comunque, non avrebbe di una virgola spostato il senso di un articolo che condannava il gesto infame e la coda di commenti e insulti? Certo che no: meglio diffamare. Tutto già visto, niente di nuovo.

E' stato un problema il non fare propaganda a soggetti - suoi concittadini - che nell'insultarsi a vicenda si sono commentati da soli? Sindaco ci illumini lei, ci dica la strada: ne prenderemo spunto per una prossima volta.

La colpa, dunque, è quella di essersi permessi di scrivere del SUO paese per una questione tanto faceta (da far scaldare animi già caldi però) ignorando eventi di cotanta portata (e a quanto vediamo di buona riuscita) dei quali avremmo dovuto apprendere dalla pagina del SUO ufficio propaganda? Dunque: cos'altra avremmo dovuto a suo riguardo fare, per compiacerla e magari non disturbarla? Quale altra notizia le piacerebbe vedere riportata? A chi possiamo o dobbiamo chiedere il permesso per scrivere di Monte Compatri? Ah, tornasse la "buonanima"...

Per il resto, caro sindaco, non si preoccupi di noi. Davvero. Faccia il suo lavoro: si occupi del suo bel paese, dei problemi idrici, dell'isola ecologica, delle opere pubbliche, del sociale, del commercio e di quanto è chiamato a compiere. Faccia il suo lavoro, noi facciamo il nostro.

Se poi è così interessato alla nostra linea editoriale, al nostro giornalismo, i nostri contatti sono sempre a sua disposizione. Siamo disposti ad ascoltare e valutare offerte, come tutti.

Anche senza tutor.

Sottocategorie