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ROMA (politica) Fiom: 'Appalti a basso costo e inefficienze: azienda va al Nord'
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La Bosch Beit vuole lasciare Roma e domani la Fiom annuncia un presidio “per scongiurare la chiusura”: l’azienda – secondo quanto riferito dal sindacato – negli incontri con la Fiom ha lamentato inefficienze del “mercato romano”, con un sistema di appalti carente, affidamenti a basso costo e pagamenti ritardati, per questo vorrebbe trasferirsi al Nord.
Così “prosegue la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori della Bosch Energy and Building Solutions Italia” e “i lavoratori della Bosch di Roma dopo il blocco delle prestazioni straordinarie e quattro ore di sciopero fatte il 5 settembre, effettuano ulteriori quattro ore di sciopero con presidio presso la sede di Roma in via Cristoforo Colombo 115, domani, mercoledì 12 settembre, dalle ore 8.30 alle ore 12.30”, ha annunciato la Fiom sezione Roma Est.
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“Le lavoratrici e i lavoratori proseguono la loro lotta per contestare e contrastare il piano di riorganizzazione della Bosch Beit che nei fatti prevede la chiusura della sede di Roma”, ha dichiarato in una nota Fabrizio Maramieri Fiom Roma Est, spiegando: “La Bosch Beit, che fornisce servizi e soluzioni per l’efficienza energetica, ha nel corso degli incontri con i sindacati, più volte ribadito la volontà di abbandonare il ‘mercato’ romano a causa del prevalere sul territorio, di appalti pubblici fortemente contraddistinti da sistemi di affidamento concentrati sul basso costo, ritardo nei pagamenti, inefficienze e modelli di sostenibilità dell’appalto non rispondenti alle aspettative e ai modelli di gestione dell’azienda”.
Quindi “durante gli incontri l’azienda ha quindi valutato necessario orientare la sua azione commerciale e industriale al Nord del Paese a partire da Milano.
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CIAMPINO (attualità) - La premiazione nei giorni scorsi a Liverpool
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La cittadina aeroportuale, considerata città dormitorio ai margini di Roma, continua a sfornare talenti. Stavolta si tratta di scienza e ricerca ad alti livelli, lo European Young Chemists Awards 2018 arriva a Ciampino grazie ad Alessandro Porchetta, giovane ricercatore italiano di chimica, noto alle cronache locali per il suo impegno politico (nel 2014 fu anche candidato sindaco), che stavolta fa parlare di sé per il suo genio da chimico.
Gli European Young Chemist Awards (EYCA), sponsorizzati anche dalla Società Chimica Italiana e dal Consiglio Nazionale dei Chimici, vengono assegnati ogni due anni durante il Congresso di Chimica EuChemS e hanno lo scopo di mostrare e riconoscere l'eccellente ricerca condotta da giovani scienziati e sono stati consegnati quest’anno a Liverpool.
Condividendo stima ed entusiasmo abbiamo fatto due chiacchiere con Alessandro Porchetta.
- Da studente del liceo scientifico Volterra di Ciampino a vincitore di un premio prestigioso come lo European Young Chemist Awards. Come ci si sente?
Felice sicuramente! Un premio importante ma pur sempre nella categoria giovani per cui c’è molta altra strada da fare. Sicuramente parte del merito è anche del Liceo e dei suoi insegnanti che mi hanno fornito ottime basi scientifiche e metodo di studio.
- Quali sono gli argomenti di ricerca per i quali hai vinto questo meritato premio?
Nel nostro gruppo ci occupiamo principalmente dello sviluppo di sensori e nanomacchine basate su DNA. Sostanzialmente ci piace definirci bioingegneri: utilizziamo il DNA come un vero e proprio materiale, lo ingegnerizziamo scegliendo delle sequenze ad hoc in modo che possano rispondere alla presenza di specifiche molecole di interesse clinico, diagnostico e ambientale. Recentemente abbiamo sviluppato delle piattaforme basate su DNA e RNA per la misura rapida di anticorpi per applicazioni nel campo dei vaccini e dell’immunoterapia oncologica.
- Sei il classico esempio di ragazzo normale, proveniente dalla provincia, che raggiunge obiettivi altissimi e dà un contributo alla società. Cosa vuoi dire ai tanti giovani che iniziano l’Università oggi, con la convinzione di avere poche prospettive?
Direi proprio il classico ragazzo di periferia. Personalmente credo che se si decide di andare all’Università non bisogna lasciarsi abbattere dalle prospettive lavorative ma seguire le proprie inclinazioni e i propri sogni. Fate quello che più vi piace, divertitevi nel farlo e fatelo con convinzione! C’è sempre tempo per trovarsi un lavoro che non piace ma necessario per vivere, ci sono invece pochi momenti nella vita in cui si ha la possibilità di scegliere il meglio per se stessi.
- Il tuo impegno nella politica e nel sociale è noto a tutti. Come dovrebbe cambiare il sistema scolastico e accademico italiano secondo te?
Non basterebbe un capitolo di un libro per entrare nel merito. Posso solo dire che la formazione è un pilastro della democrazia e lo stanno smontando. Abbiamo adottato la Buona Scuola, i test Invalsi e ci approcciamo ad andare a valutare le “competenze” dei bambini delle elementari! Dovremmo cancellare e ricominciare da capo, su ROARS c’è un bellissimo articolo dal titolo “Contro la scuola della competenze”, lo consiglio a tutti. C’è bisogno di una scuola pubblica finalizzata all’acquisizione di un sapere critico, l’unico che rende gli esseri umani liberi, e non dello sviluppo di semplici competenze di tipo problem solving, funzionali alle logiche del mercato, utili a costruire lavoratori ultra-specializzati e cittadini acritici. Credo in un’Università pubblica, liberata da logiche corporative, in grado di realizzare un reale diritto allo studio per tutti; e infine vorrei che la ricerca nel nostro paese possa svilupparsi in autonomia, mettendosi al servizio della collettività, libera da ogni vincolo legato a ricadute immediate, sia in termini di applicabilità della ricerca che di impatto economico. Le grandi scoperte sono guidate dalla passione, necessitano anni di lavoro e tanti investimenti ma producono dei salti in avanti i cui effetti sono misurabili solo dopo molti anni; per questo la ricerca di base deve essere sostenuta maggiormente.
- Ci racconti qualche aneddoto di questi ultimi giorni dopo la premiazione?
Il primo aneddoto è la premiazione stessa, quando mi hanno proclamato vincitore non ero affatto pronto e mi sono sentito tantissimo in imbarazzo sul palco, cosa per me abbastanza strana. Poi arriva la rivista scientifica che mi chiede una foto decente a mezzo busto per un articolo e mi rendo conto di non averne neanche una, le foto mi mettono in crisi!
La cosa più bella e sorprendente è l’affetto e la gioia degli amici per questo premio, sono più contenti loro che io. Sembra la vittoria di un gruppo, come se avessimo vinto tutti insieme. E’ forse questo il bello della periferia, no?
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ROMA (attualità) – Carminati condannato a 14 anni e sei mesi, Buzzi a 18 e 4 mesi
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La terza corte di appello di Roma ha riconosciuto l'associazione mafiosa (articolo 416 bis) nell'ambito del processo al Mondo di Mezzo.
Ribaltato così quanto deciso in primo grado. In appello sono state ridotte le condanne per Massimo Carminati e Salvatore Buzzi nell'ambito del processo al Mondo di Mezzo.
Per l'ex Nar ridotta la pena da 20 anni del primo grado ai 14 anni e sei mesi. Per Buzzi dai 19 anni, ai 18 e 4 mesi.
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Tra gli altri imputati, aumentata di 4 mesi la pena per Riccardo Brugia: in primo grado era stato condannato a 11 anni. Mirko Coratti ha avuto 4 anni e 6 mesi, Figurelli 4 anni, Gramazio 8 anni e 8 mesi. Panzironi a 8 anni e 7 mesi.
"Questa sentenza conferma la gravità di come il sodalizio tra imprenditoria criminale e una parte della politica corrotta abbia devastato Roma. Conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che bisogna tenere la barra dritta sulla legalità. È quello che stiamo facendo e continueremo a fare per questa città e i cittadini». Così la sindaca di Roma Virginia Raggi a margine della lettura della sentenza di secondo grado sull’indagine Mondo di Mezzo.
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