Crisi maggioranza Frascati: quelli di "Insieme per Mastrosanti" ce l'hanno più lungo, ma la coalizione non ha collante

Pubblicato: Domenica, 10 Giugno 2018 - Marco Caroni

duro frascatiFRASCATI (politica) - Uno scenario non semplice da risolvere: il sindaco stretto tra almeno 4 fuochi

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Ieri sera, all'improvviso, abbiamo compreso a fondo due cose importanti. La prima è che quelli della lista "Insieme per Mastrosanti" (la fazione dei fedelissimi, per intenderci, quelli che con Roberto stanno da sempre) ce l'hanno più lungo. Più lungo degli altri, più lungo di tutti. La seconda cosa che abbiamo compreso è che, presumibilmente, c'è anche ilmamilio.it tra coloro, i "commentatori", che - testualmente - hanno atteggiamenti "provinciali e distruttivi".

Insomma: qui si vola alto, signori, mica frittelle.

LEGGI Insieme per Mastrosanti: "Stop alle chiacchiere, parliamo di fatti concreti. #frascatiebasta"

La crisi di maggioranza che però Roberto Mastrosanti si trova a dover affrontare non è uno scherzo. Sì, d'accordo, Peppe Privitera è arrivato a dar man forte (e vuole portarsi anche un Sandro D'Orazio che però non è così ben visto in casa della maggioranza) ma ci sono altre due cose da dire:

- Le posizioni dei 4 dissidenti portano alla luce del sole un malcontento che c'è da mesi e che non è proprio un bel segno dopo manco un anno di consiliatura.

- Per i 5 stelle, visto il regolamento del Movimento (bypassato a livello nazionale dal "contratto di Governo" stipulato con la Lega), è sostanzialmente impossibile sostenere l'Amministrazione oltre una "opposizione costruttiva" non distruttiva.

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Alla luce di queste due semplici considerazioni e detto che Mastrosanti in questi giorni sta quantomeno cercando di recuperare Marco Lonzi, la questione politica c'è eccome.

Il problema di fondo è, difficoltà economiche a parte (che poi è la vera natura di ogni crisi) è che la coalizione di Mastrosanti manca di un collante. Ognuno va per conto suo. Il "Noi ce l'abbiamo più lungo" gridato ieri sera, confermando il "Noi voliamo alto", ne è la dimostrazione così come ne è la dimostrazione la breve nota della lista "Progetto Frascati" (LEGGI). Ognuno va per conto suo, senza un collante politico o programmatico che vada oltre l'odio per #quellicheceranoprima (ma qui si sarebbe molto, molto da dire) e poco più.

Troppe liste, troppi galli a cantare.

LE TESTE CHE BALLANO - Gli incontri di questi giorni sono stati tutti da fumata nera. Roberto Mastrosanti sta seriamente pensando di scrollarsi di dosso gli scomodi Franco Posa (leggi Roberto Gherardi De Candei) e Roberto Eroli (leggi Damiano Cimmino) e detto di un Mattia Ambrosio (leggi Alessandro Adotti e lista "Progetto Frascati", ma non solo) che non sarebbe così disposto a tornare gratis sui propri passi, la questione è seria. Martedì un nuovo, probabilmente definitivo, incontro.

C'è comunque aria di rimpasto, di Giunta e non solo. Tutti gli indicatori vedono in Giancarlo Giombetti, assessore all'Ambiente (depauperato dai Rifiuti) il primo a saltare ma si allarga - nonostante le dichiarazioni - anche il fronte di coloro che vorrebbero veder fuori dalla Giunta Claudio Gori. Proprio la componente dei Gori (Claudio vicesindaco, Arianna consigliere comunale e Mario portavoce di maggioranza) appare al momento abbastanza isolata rispetto al resto ed il latente dualismo che vede sindaco e vicesindaco quasi in gara per quello che potrebbe accadere in futuro, potrebbe convincere Mastrosanti ad accontentare in questo proprio i 4 dissidenti. Che però sul tavolo avrebbero messo anche la rotazione dei dirigenti comunali, prima fra tutte - pare - la comandante della polizia locale Barbara Luciani che avrebbe, al momento, l'appoggio incondizionato solo dell'amico presidente del Consiglio Franco D'Uffizi (che ha anche per l'appunto - altro motivo di frizioni - la delega alla Sicurezza) ed ovviamente di Paola Gizzi. Ma sono equilibri mutevoli, soggetti a cambiamenti.

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Di fatto nonostante il tentativo di Mastrosanti e della sua lista di fare la voce grossa e di mostrarlo molto lungo, quasi a fare "muro" contro i 4 dissidenti (ma s'è sopra visto che la questione non è lineare), proprio il sacrificio di Claudio Gori potrebbe rappresentare un modo per stemperare gli attriti con Cimmino, Ambrosio, Gherardi De Candei e Lonzi e tutti coloro che dietro di loro si agitano.

Insomma, qui ce l'hanno lungo ma senza un reale cambio di passo (anche a livello di vertici dirigenziali) difficilmente Mastrosanti ne esce vivo. Anche perché, giova ripeterlo, una crisi con ben 4 dissidenti dopo neanche un anno di governo crea un pericolisissimo precedente che mette chiunque nella condizione di riprovarci tra un mese. Dire che il sindaco è stretto tra almeno 4 fuochi appare sin troppo banale.