Frascati social: "giudei", scritte fasciste e anziani bestemmiatori puniti. Promozione territoriale e silenzio comunicativo

Pubblicato: Venerdì, 27 Aprile 2018 - Marco Caroni

centro anziani frascati3FRASCATI (attualità) - Tre casi che hanno portato in alto il nome della città del vino fino alle cronache nazionali nel silenzio assoluto degli amministratori

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C'è una mostra che inizia. C'è un evento che si presenta. C'è uno sportello che si apre.

A Frascati di normale c'è sempre meno e forse bisognerà avvedere l'avvistamento di un asino che vola per vedere la comunicazione istituzionale allinearsi a quello che succede in città. O forse no.

L'ultimo caso che ha portato la città del vino e della scienza alla ribalta nazionale conquistando le copertine di tutti i più importanti giornali e telegiornali italiani è stata quella, arcinota, degli anziani bestemmiatori e puniti al Centro sociale di via Matteotti. Ieri sera il sindaco Roberto Mastrosanti, insieme all'ex consigliere comunale ed oggi semplice iscritto del centro anziani, Alfredo Gulisano, sono intervenuti ai microfoni del Giornale radio di Rai 1 alle 23. Un cortese scambio di vedute, col sindaco che ha cercato di minimizzare una questione che, nonostante l'imbarazzato silenzio delle trombe della comunicazione dell'Amministrazione comunale, è diventata gigante.

In altri casi, ma solo perché sollecitati, ad intervenire su alcuni organi di stampa sono stati l'assessora delegata ai Centri anziani, Alessia De Carli ed il consigliere comunale Marco Lonzi, non si è capito bene a quale titolo se non quello di essere il figlio del presidente del Comitato di gestione del Centro anziani finito nell'occhio del ciclone, Carlo Lonzi.

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Nonostante questo, nonostante decine di articoli rimbalzati da Bergamo a Siracura, nonostante articoli, servizi radio, web e tv, dal Comune di Frascati non è uscita neanche mezza nota sul tema. Sembra che il sindaco Mastrosanti lancerà nelle prossime ore un "torneo di briscola della pace": si va per sentito dire, per chiacchiere. Perché sul tema nazionale del momento, che porta Frascati alla ribalta ancora una volta che certamente onore non le fa, da Palazzo Marconi non è uscita mezza riga. Nulla.

Stessa identica cosa era accaduto ad inizio mese per le scritte "Giudeo" disseminate, in almeno 6 casi, nel centro cittadino. Un altro caso che aveva sollecitato interventi di parlamentari e di esponenti sovracomunali sul quale l'Amministrazione era rimasta completamente silente.

Mentre dunque la comunicazione istituzionale si concentra evidentemente su altre ben più urgenti priorità, neanche una riga, un commento, una spiegazione, una condanna, era arrivata l'altro giorno sulla scritta fascista comparsa sul parapetto di viale Annibal Caro. Scritta peraltro rimasta in loco ben più a lungo di quanto buon senso avrebbe richiesto.

Un altro caso di promozione territoriale indiretta. Anche in questo caso l'eco extracittadina è stata forte, infatti.

Anche in questo caso, nonostante fior di professionalità e di esperti della comunicazione - dentro e soprattutto fuori da Palazzo Marconi (sui social manco a dirlo) - la tattica adottata è stata quella del silenzio.

Ed il silenzio, si sa, è d'oro.

 

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