Rocca di Papa: Pasquale Boccia rientra in Città metropolitana. Chi fa cadere Crestini?

Pubblicato: Mercoledì, 04 Aprile 2018 - redazione politica

ROCCA DI PAPA (politica) - Le dimissioni di Califano e Alessandri riportano a Palazzo Valentini (tranne clamorose novità) l'ex sindaco. Un bell'intreccio anche in Consiglio comunale dove l'attuale primo cittadino per restare in piedi (Boccia a parte) conta sulla stampella di Danilo Romei

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Nella complessa partita a scacchi in corso a Rocca di Papa, dove oggi pià che mai il sindaco Emanuele Crestini è appeso ad un filo, e dove ieri solo "scappando" dall'Aula insieme alla sua maggioranza (esigua) è riuscito ad evitare di andare sotto sul Bilancio di previsione 2018, ci sono componenti che non possono essere trascurate.

Detto dei tre consiglieri di "Voi con noi" che da mesi tengono il sindaco per il collo, ovvero Massimiliano Calcagni (presidente del Consiglio), Lorenzo Romei e Roberta Carnevali e che ieri hanno espresso parere negativo sul Bilancio presupponendo un voto sfavorevole che avrebbe messo in enorme difficoltà il sindaco, c'è dell'altro.

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Il nome sul quale puntare l'attenzione, prima di una mera conta dei numeri a disposizione, è quello di Pasquale Boccia, ex sindaco, ed oggi uno dei due consiglieri del gruppo di "Articolo 1- Mdp", gruppo uscito malconcio dalle elezioni regionali (appena 237 voti portati a Daniele Ognibene, come gruppo roccheggiano, neanche decisivi alla prova dei fatti) ma comunque ancora autoreferenzialmente considerato "pesante" in città e comunque inserito in un contesto di alleanze ampie e trasversali che possono ritenerlo ad oggi uno dei possibili blocchi per le prossime elezioni Amministrative.

Ebbene, Pasquale Boccia, secondo dei non eletti esattamente un anno fa nelle votazioni per il Consiglio della Città metropolitana, è di fatto nuovamente nell'assemblea dell'ex Provincia di Roma.

Davanti a lui, infatti, hanno dovuto rinunciare al proprio scranno Michela Califano, decaduta da consigliere comunale di Fiumicino dopo l'elezione nel Consiglio regionale del Lazio (ma ancor prima già dimessasi dalla Città metropolitana) , ma anche il primo dei non eletti, quel Mauro Alessandri che nei giorni scorsi dopo essere stato nominato nella Giunta di Zingaretti, si è fatto votare dal Consiglio comunale di Monterotondo l'incompatibilità da sindaco della città eretina, decadendo di fatto e lasciando come reggente il fresco nominato vice sindaco Antonino Lupi. Ecco dunque che nel Consiglio metropolitano entra il secondo dei non eletti della lista "Le città della metropoli" (dov'era anche il Pd, partito di partenza di Boccia prima del cambio di casacca in Articolo 1), ovvero proprio l'ex sindaco di Rocca di Papa.

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Un gran bell'intreccio di poltrone che girano che, insomma, salvo riproietta a Palazzo Valentini, seppur in minoranza, Pasquale Boccia, già consigliere metropolitano con (e grazie) Ignazio Marino. Una carica senz'altro di prestigio che però decadrebbe nel momento in cui Boccia non dovesse più essere consigliere comunale a Rocca di Papa.

Proprio quel Boccia che, ad oggi, è uno dei 6+3 consiglieri di opposizione che hanno in mano il destino di Emanuele Crestini e, conseguentemente, del Consiglio comunale roccheggiano.

DUE CONTI - Ad oggi Crestini, dall'iniziale situazione di 10 consiglieri di maggioranza contro 6 di minoranza, può contare effettivamente sui 7 suoi consiglieri reduci, più il suo voto. Tanto non basterebbe per avere la maggioranza, trovandosi in una situazione di 8 contro 9 (Sciamplicotti, Pucci, Boccia, Atripaldi, Grasso, Danilo Romei, Calcagni, Lorenzo Romei, Carnevali).

A tenere in piedi il sindaco al momento potrebbe dunque essere il solito Danilo Romei, amico-nemico di Crestini e ad oggi vera stampella.

Un nome, quello di Danilo Romei, che è però anche un ottimo alibi al momento per Pasquale Boccia. Dovesse Romei alla fine decidere di staccare la spina, il cerino resterebbe proprio nelle mani dell'ex sindaco. Che dovrebbe scegliere: far cadere il Crestini o restare in Città metropolitana al sole di Roma.

Bel dilemma.