STORIE & METALLO - Frascati e Velletri, diocesi unite: ecco quei 21 vescovi che, nella storia, sono poi diventati Papi

Pubblicato: Domenica, 17 Settembre 2023 - Marco Caroni

PioVIII bendettoxvi ilmamilioFRASCATI (storie & metallo) - L'elenco è lungo proprio per il rango subirbicario dei due distretti castellani: gli ultimi in ordini di tempo sono stati Pio VIII per Frascati e Benedetto XVI per Velletri

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Che cosa hanno in comune Pio VIII e Benedetto XVI? Sulla carta nulla, per epoca, per estrazione, per impatto, per storia e per indole personale.

Molto, però, in comune hanno Pio VIII, marchigiano di nascita, al secolo Francesco Saverio Castiglioni, e Benedetto XVI, tedesco bavarese di nascita, al secolo Joseph Ratzinger. Pio VIII e Benedetto XVI sono stati difatti, rispettivamente per le diocesi suburbicarie di Frascati e di Velletri, gli ultimi vescovi ed essere stati poi eletti al Soglio Pontificio.

Ora che, dal 12 settembre scorso, le diocesi di Frascati e Velletri sono unite sotto lo stesso vescovo Stefano Russo pur mantenendo si è detto la propria autonomia territoriale (particolare che pare più vezzo che sostanza) vale la pena ripercorrere nella parte di interesse la storia delle due realtà castellane. Per entrambe certamente a favorire il lungo elenco di vescovi poi entrati dalla porta principale di San Pietro è proprio il rango di diocesi suburbicarie, dunque rette da vescovi-cardinali.

Due sedi cardinalizie-vescovili (in particolare quella di Velletri), particolarmente in vista e prestigiose che per molti di coloro che sono passati ai Castelli romani sono valse la tiara.

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Trasferita a Tuscolo poche decine di anni prima della distruzione della città fortificata nel 1191 (proveniente, secondo alcuni, dalla sede di Labico, attiva tra il III ed il XII secolo), la diocesi di Frascati sino ad oggi porta con sé il suo nome originario.

Per trovare il proprio vescovo di Frascati (che ancora non era la città come l'avrebbe resa Paolo III) diventato papa, bisogna attendere il 1276 con l'elezione di Giovanni XXI, eletto a Viterbo nel settembre di quell'anno e morto però nel maggio 1277. Giovanni XXI, il portoghese Pedro Julião, era stato vescovo a Frascati per appena 3 anni.

Il 15 giugno 1519 il cardinale Alessandro Farnese viene nominato vescovo di Frascati: il suo incarico dura sino al 1523 quando passa a Palestrina e quindi alla diocesi di Ostia-Velletri. Nel 1534 il conclave (aveva già partecipato ad altri 6...) lo elesse come Papa Paolo III. Il suo segno sulla Chiesa passa per l'indizione del Concilio di Trento ma a lui anche Frascati deve molto per essere stata, come detto, elevata al rango di città.

Pochi anni dopo percorso simile spetta a Gian Pietro Carafa (irpino di nascita), vescovo di Frascati tra il 1550 ed il 1553 e poi, dopo essere passato per Porto Santa Rufina ed Ostia nel 1555 dicenuto Papa Paolo IV. In quei secoli, la carriera cardinalizia di vescovo prima a Frascati e poi di Porto Santa Rufina spetta a moltissimi prelati.

Oltre un secolo dopo il cardinale Pietro Vito Ottoboni, veneziano di nascita, è vescovo di Frascati tra il 1683 ed il 1687 e quindi, dopo il solito passaggio per Porto, viene eletto come Papa Alessandro VIII.

Nel 1701 il pugliese di Gravina Pietro Francesco Orsini, dopo le esperienze di Manfredonia, Cesena e Benevento, è il nuovo vescovo cardinale di Frascati. La sua è un'esperienza lunga, che dura sino al 1715 e che dopo la parentesi di Porto nel 1724 lo porta a diventare Papa Benedetto XIII.

Più "rapida" la carriera del fiorentino cardinal Lorenzo Corsini, che a Frascati arriva nel 1725 quando ha già 73 anni e che nel 1730 sale al Soglio di San Pietro col nome di Clemente XII. Un Papa che ha saputo lasciare un segno.

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L'ultimo in ordine di tempo, vescovo a Frascati tra il 1821 ed il 1829 quando eletto Papa è il cingolano Francesco Saverio Maria Felice Castiglioni che nel conclave della primavera 1829 viene eletto e sceglie il nome di Pio VIII. Il suo è però un regno breve (malato e malconcio muore il 30 novembre 1830) e non particolarmente fortunato. A darne descrizione è il molto non politicamente corretto sonetto di Gioacchino Belli.

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 Sette dunque sono stati, nella storia (e il ciclo è evidentemente per il momento esaurito), i Papi che prima del Vaticano sono passati per Frascati come vescovi.

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 Ancor più lungo l'elenco dei cardinali vescovi di Velletri che hanno poi avuto l'onore di diventare Pontefici. Ben 14. Una diocesi, quella veliterna, che alla fine dell'XI si era fusa con quella di Ostia (poi separare nel 1914 da Pio XI) e che dopo il 1975 ha unito a sé quella di Segni. La diocesi di Velletri ha dato alla Chiesa ben 14 Papi.

Il primo che si ricordi è però Giovanni dei Conti di Tuscolo (V), già vescovo di Labico (prima del trasferimento della Curia a Tuscolo), cardinale e vescovo di Velletri tra il 1050 ed il 1058 quando era stato eletto antipapa (perché disconosciuto da un cospicuo numero di cardinali) quale Benedetto X. Ci torneremo.

Nel 1078 diventa vescovo di Ostia e Velletri il monaco benedettino francese Eudes (Ottone) de Lagery che dieci anni dopo, nel 1088, diventa Papa col nome di Urbano II.

Una quarantina di anni dopo, nel 1117, l'agostiniano bolognese Lamberto detto Scannabecchi è vescovo di Ostia e Velletri e nel 1124 viene eletto Papa prendendo il nome di Onorio II. Sotto il suo pontificato vengono approvati i Cavalieri Templari. Siamo davvero nella notte dei tempi.

 Il cisternense lucchese Ubaldo Allucingoli è vescovo di Ostia e Velletri tra il 1158 ed il 1581 quando viene eletto Papa col nome di Lucio III, passato alla storia come tra i più feroci nemici dell'eresia. Tra il 1206 ed il 1227 vescovo è il cardinale Ugolino dei Conti di Segni, che in quell'anno diventa Papa Gregorio IX: nel suo pontificato la sesta crociata nel corso della quale nel 1229 il pontefice stipula col Sultano il trattato che concede Gerusalemme ed i Sacri luoghi al Sacro Romano Impero.

L'elenco si diceva è lungo e prosegue, nel 1231 con Rinaldo Di Jenne (o dei conti di Segni, ancora) che nel 1254 a Napoli viene eletto Papa Alessandro IV. Pochi anni ancora, a confermare il prestigio e il valore di evidenza della Curia veliterna, e tocca a Pierre de Tarentaise, domenicano della Savoia del quale nel 1898 si è ricordato, beatificandolo, Leone XIII, passare dal ruolo di vescovo a quello di Papa: nel 1273 è a Velletri, nel 1276 in Vaticano col nome di Innocenzo V.

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Ai tempi di Dante Alighieri il doppio onore spetta al frate francescano trevigiano Nicolò Boccasini che ormai già compiuti i 60 anni nel 1300 viene nominato vescovo cardinale a Velletri ed appena 3 anni dopo è Papa Benedetto XI. Il suo è un regno breve, appena pochi mesi: i tumulti scoppiati a Roma dopo una sua decisione lo costringono alla fuga a Perugia e lì (indigestione di... fichi o avvelenamento) trova morte e sepoltura.

Il 13 febbraio del 1352 Étienne Aubert, dottore in telogia francese, arriva a Velletri per un brevissimo vescovado: a dicembre viene già eletto Papa Innocenzo VI.

Serve poi il salto di un secolo abbondante per trovare il vescovo-Papa successivo. Ma si tratta di un personaggio di primaria rilevanza. Nel 1483 arriva a Velletri Giuliano Della Rovere, ligure di nascita, che è destinato a passare alla storia come il "Papa terribile". Famosa è la sua feroce rivalità con Rodrigo Borgia, prim'ancora che questi indossasse la veste bianca come Alessandro VI. Nel 1503, dopo il brevissimo regno di Pio III, il 1° novembre il Dela Rovere viene eletto Papa, prendendo il nome di Giulio II. A lui, tra le altre cose, si deve la formazione del corpo delle Guardie Svizzere a protezione del pontefice (e sì che erano tempi tumultuosi) ma anche, ai Castelli romani, alla fortificazione dell'Abbazia di San Nilo di Grottaferrata, da allora nota anche col nome di "Castello roveriano". Al mecenatismo di Giulio II si deve anche la decorazione della Cappella Sistina: è sotto il ponfificato, durato poche meno di 10 anni, che Michelangelo (che col pontefice guerriero aveva avuto un rapporto tumultuoso) inizia a decorare la volta.

E sempre per volere di Giulio II che Raffaello decora le Stanze Vaticane, insieme ad altri famosi artisti dell'epoca, dal Perugino al Bramante.

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Di Alessandro Farnese (Paolo III) e Gian Pietro Carafa (Paolo IV) si è detto già per il loro vescovado a Frascati.

 Nei lunghi secoli di quella che definiamo "Era Moderna" e poi a seguire, la sede veliterna perde il suo prestigio medievale-rinascimentale e bisogna arrivare addirittura sino al 5 aprile 1993 quando alla Basilica di San Clemente viene assegnato il cardinale vescovo titolare Joseph Ratzinger. Nell'aprile del 2005, dopo la scomparsa di Giovanni Paolo II, è proprio il teologo tedesco a salire al Soglio prendendo il nome di Benedetto XVI. Papa Ratzinger è scomparso il 31 dicembre 2022.

 LE MEDAGLIE - Come spesso, abbiamo voluto raccontare questa storia attraverso due coni.

La medaglia di Benedetto XVI, datata 2005, è dedicata alla Madonna di Loreto. In metallo bianco, la medaglia ha un diametro di 60mm ed un peso di 138 grammi.

Più interessante la medaglia dedicata a Pio VIII.

Si tratta di un conio uniface (ovvero coniata su una sola faccia), dedicato al pontificato di Saverio Castiglioni, con diametro di 62 millimetri ed un peso di 125 grammi.

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