STORIE & METALLO - Pio VIII, l'ultimo vescovo di Frascati diventato Papa. Il guercio sdentato sbeffeggiato dal Belli
Pubblicato: Sabato, 15 Ottobre 2022 - Marco CaroniROMA (storie & metallo) - Francesco Saverio Castiglioni da Cingoli, allievo di Ercole Consalvi, fu pastore tuscolano dal 1821 al 1829. Prima di lui 6 erano stati i vescovi di Frascati poi saliti al Soglio di San Pietro
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Papa di transizione doveva essere e Papa di transizione alla fine sarebbe stato perché, eletto al Soglio di San Pietro già anziano e malconcio, di tempo per lasciare il segno non ne ebbe davvero molto.
Al secolo Francesco Saverio Maria Felice Castiglioni, Papa Pio VIII era succeduto nel 1829 (il 31 marzo) a quel Leone XII che, governando appena 6 anni, aveva a sua volta raggiunto il pontificato dopo Pio VII, Papa al quale il futuro Pio VIII doveva tutte le sue fortune clericali.
Formato alla scuola del segretario di Stato di Pio VII, Ercole Consalvi, anche Papa Castiglioni da Cingoli a Frascati è legato a doppia mandata.
Nominato prima vescovo nel 1800 e poi cardinale nel 1816 proprio da Pio VII (il Papa che aveva dovuto sottostare alla messinscena dell'incoronazione di Napoleone a Notre Dame il 2 dicembre 1802), Pio VIII aveva ottenuto i favori del suo pre-predecessore proprio ad un atteggiamento considerato intransigente nei confronti dello stesso Napoleone.
Per quanto a Frascati di questo passaggio non resti sostanzialmente traccia documentata da iscrizioni o monumenti, il 13 agosto del 1821 Papa Pio VII aveva nominato Francesco Saverio Castiglioni vescovo della diocesi Tuscolana. Un mandato, quello da pastore, che Castiglioni avrebbe poi conservato fino al 31 marzo 1829 quando, come detto, nel conclave successivo alla morte di Leone XII aveva conquistato - anche grazie alla benevolenza della Francia - lo scranno di San Pietro.
Un titolo, quello di vescovo di Frascati, che fino al 1803 era stato di Enrico Benedetto Stuart (LEGGI STORIE & METALLO - Il re d'Inghilterra che fu cardinale e vescovo di Frascati, Ostia e Velletri: l'incredibile vicenda di Enrico Benedetto Stuart, Duca di York).
Francesco Saverio Castiglioni è ad oggi l'ultimo vescovo di Frascati poi eletto Papa.
Prima di lui questo onore era toccato, andando a ritroso nel tempo, a Lorenzo Corsini (vescovo dal 1730 al 1734, poi Papa Clemente XII fino al 1740), Vincenzo Maria Orsini (pugliese, vescovo di Frascati dal 1701 al 1715 e poi di Porto e Santa Rufina e Papa Benedetto XIII dal 1724 al 1730), Pietro Vito Ottoboni (veneto, vescovo di Frascati dal 1683 al 1687 e poi vescovo di Porto e Santa Rufina e quindi Papa Alessandro VIII dal 1689 al 1691), Gian Piero Carafa (irpino, vescovo di Frascati dal 1550 al 1554, poi vescovo di Porto e Santa Rufina e quindi Papa Paolo IV dal 1555 al 1559), Alessandro Farnese. Quest'ultimo, originario di Canino (Vt), fu vescovo tuscolano dal 1519 al 1523 e poi vescovo di Palestrina prima di essere eletto come Papa Paolo III dal 1534 al 1549: ricordato con una delle piazze più antiche di Frascati, a Paolo III si deve l'elezione del castello frascatano al rango di città.
Prima di Papa Farnese, questo percorso era toccato a Pedro Julião Rebolo, vescovo di Frascati tra il 1273 ed il 1276 e finora unico Papa portoghese come Giovanni XXI (morto nel 1277). Questi è stato nella storia della diocesi tuscolana con sede a Frascati, il primo Papa ad esserne stato in precedenza vescovo. Prima di lui, o meglio, prima del 1050-1100 la diocesi di riferimento era la diocesi Labicana. Con la distruzione di Tuscolo nel 1191, le cose cambiarono.
Il 1° aprile 1829, il poeta romanesco Giuseppe Gioacchino Belli dedica al neo eletto Pio Ottavo un sonetto destinato a passare alla storia:
Pio Ottavo
Che ffior de Papa creeno! Accidenti!
Co rrispetto de lui pare er Cacamme.
Bbella galanteria da tate e mmamme
pe ffà bbobo a li fijji impertinenti!
Ha un erpeto pe ttutto, nun tiè ddenti,
è gguercio, je strascineno le gamme,
spènnola da una parte, e bbuggiaramme
si arriva a ffà la pacchia a li parenti.
Guarda llí cche ffigura da vienicce
a ffà da Crist’in terra! Cazzo matto
imbottito de carne de sarcicce!
Disse bbene la serva de l’Orefisce
quanno lo vedde in chiesa: «Uhm! cianno fatto
un gran brutto strucchione de Pontefisce».
Anche se in alcuni passaggi la traduzione dal romanesco può aiutare, è sufficientemente chiaro cosa Belli pensasse del nuovo Cristo in terra.
Papa VIII, dopo non essere riuscito a lasciare una grande eredità nella storia della Chiesa, moriva il 30 novembre 1830 per acciacchi vari e gotta. Sul suo corpo i medici eseguirono una delle rare autopsie mai effettuate sulle salme pontificie: l'esito non rivelò nulla di particolare e questo servì quantomeno a cacciare le teorie di un avvelenamento.
A Pio VIII sarebbe succeduto Gregorio XVI.
LA MEDAGLIA - La medaglia qui riprodotta è una delle poche (al pari delle monete) coniate durante il breve pontificato di Pio VIII.
Prodotta in bronzo ed argento, è qui proposta proprio nella versione meno nobile.
Con un diametro, tipico per i moduli papali, di 43,2 millimetri, la medaglia pesa circa 40 grammi.
Al dritto è riprodotto il pontefice, rivolto a sinistra, con berretto, mozzetta e stola: l'iscrizione evidenzia proprio il primo anno di pontificato.
Al rovescio l'iscrizione: Academiis archigymnasii romani. Questa medaglia veniva realizzata come premio per i docenti dell'Università di Roma. La cerimonia di consegna avvenne l'8 settembre 1829.
Di questa medaglia premio esistono 2 versioni, che differiscono per piccoli particolari nello specifico al rovescio.
Una medaglia simile era stata realizzata (anche questa in bronzo ed in argento) anche per gli alunni meritevoli ed a loro consegnata.
Tutte le medaglie sopra citate, in tirature varie, sono considerate da R a R4.
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A conclusione, si vuole riportare anche la medaglia uniface prodotta - presumibilmente nel 1830 - a ricordo del pontefice con busto rivolto a destra e con identico abbigliamento della precedente.
Di modulo 62 millimetri e peso 125 grammi, la medaglia è "uniface", ovvero dotata di solo dritto. Il rovescio è non coniato.