Elezioni Frascati | Dal baratro dell’astensionismo chi emergerà?

Pubblicato: Giovedì, 02 Settembre 2021 - redazione politica

FRASCATI (politica) - Lo storico cattolico e studioso tuscolano Valentino Marcon traccia la sua visione dell'attuale campagna elettorale

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di Valentino Marcon

Sono l’incertezza e l’indifferenza a pesare sulle prossime elezioni amministrative a Frascati.

Le varie candidature a sindaco, con tutto rispetto, non presentano figure di grande rilievo, e le coalizioni che le sostengono perpetuano ormai la solita prassi di liste cosiddette ‘d’appoggio’, che non servono ad altro che a cercar di racimolare qualche preferenza in più, mentre l’inserimento di qualche giovane verrà utilizzato strumentalmente, come è prassi, per qualche altro votarello come è normalmente avvenuto nelle precedenti tornate elettorali, che non consentiranno a nessuno di essi di entrare in consiglio comunale (anche se poi qualcuno, già ammanicato, viene poi piazzato in qualche anfratto laterale!).

 

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Senza contare che più sono le liste cosiddette ‘d’appoggio’ del candidato sindaco, e più ci saranno - nell’eventualità di una vittoria, soprattutto quando ci fosse un ballottaggio - litigi, compromessi, spartizioni e cambi di casacca, come è ormai costume ben noto, in particolare in questi ultimi venti anni di tornate elettorali.

Alla fine la maggioranza cosiddetta ‘stabile’ è quella che sola può far cadere un sindaco come è avvenuto nelle due ultime Amministrazioni, segno evidente degli egoismi particolari e della incapacità di disegni ad ampio respiro.

freeTime giugno2021

Ma queste vicende non vanno disgiunte dal quadro generale della politica nazionale, nella quale la moltiplicazione di microscopiche ‘formazioni partitiche’ per lo più legate a personaggi spesso di limitate capacità intellettuali ma di illimitato egocentrismo, unitamente ai cambi di colore nel corso delle legislature, hanno perpetuato quella costante ingovernabilità del Paese riproducendosi anche alla base.

Esaminando le varie candidature alla poltrona di sindaco di Frascati, il primo dato che balza agli occhi è che nessuno (fino al dissesto finanziario) ha valutato nella giusta gravità lo spropositato deficit di bilancio che l’Amministrazione comunale ha accumulato nel tempo (negli ultimi venti anni, e non solo dieci!), per cui è evidente che non si potranno programmare grandi opere, ma nemmeno eventi ed iniziative di più calibrato buon senso; mentre per ripianare i conti non ci sarà altro modo che ricorrere all’aumento e all’estensione delle tasse - tante e alte - e questo per chissà quanti anni; ma sembra che nessuno voglia dirlo chiaramente.

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Qualcuno che, anche se in ritardo, ha valutato la realtà dei fatti, ha pensato bene di… dileguarsi. Senza contare che gli errori madornali (es. assunzioni clientelari del passato) non li pagano mai coloro che ne sono stati causa, e non c’è mai stato chi almeno abbia chiesto scusa alla popolazione.  In quanto al secondo problema politico nostrano, è quello delle molteplici liste cosiddette ‘civiche’ che anche nel recente passato non sono risultate altro che temporanei comitati elettorali del singolo aspirante sindaco, per poi scomparire nel nulla!

Ma quali contenuti di idee, quale afflato ‘europeo’, quale intelligenza di un futuro che va valutato partendo dalla precisa conoscenza storica e politica della città e che non si fermi alla melensa prassi dei soliti contrasti tra figure alquanto squallide che poi spesso ritornano dentro la telenovela dei precedenti amorazzi?

Quanti dei nostri aspiranti candidati (e anche ‘permanenti politici’) si studiano veramente la storia locale con i problemi connessi? Per lo più - quand’anche lo fanno - si approcciano solo ad alcuni di questi problemi in modo pragmatico e velleitario.

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Il partito una volta maggioritario (il PD) - che si è adagiato sulla rendita dei risultati di diversi anni fa - ha visto sempre più assottigliarsi i propri elettori, compresi gli ‘affezionati’, col risultato che nelle ultime due tornate questo partito abbia perso localmente centinaia di voti.

Dal che è evidente come la ‘supervisione’ (e chiamiamola così) astorriana sulla politica frascatana e di altri Paesi, dopo certi madornali errori, non riscuote più da tempo alcun feeling, anche se – fatta passare come grande innovazione! – presenta una donna candidata sindaco, ma sempre più dentro la ristretta consorteria astorriana. E certo non incanta gli elettori l’appoggio di piccole frange del ceppo sinistrorso (si fa per dire) dal quale a suo tempo sono state partorite, senza mai raggiungere la maggiore età.

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Mentre un altro ex-big della cosiddetta sinistra ha preferito evitare la diretta competizione elettorale per ritagliarsi un tranquillo angoletto con alcune manifestazioni di facciata (leggi: Ville Tuscolane e quant’altro, onde far credere che la cultura va…avanti (con i soldi della regione), ma senza chiedersi con quali ricadute e quanta vera partecipazione popolare. (E non si sa quale ruolo abbiano oggi enti-Parco e Comunità montane dentro quel panorama ormai diventato il reiterato rituale estivo di incendi e scorrazzamento di allegre famigliole di cinghiali).

In quanto all’area di ‘destra’ una piccola parte si è raccolta con non grande convincimento intorno ad un coerente ma cronico perdente, sostenendo anch’essa un’altra donna, ed è facile presumere che faccia la stessa fine delle precedenti tornate, riducendosi alla conta dei pochi ‘simpatizzanti’ ma sempre puntualmente e coerentemente litigiosi tra loro. E nella certosina suddivisione dei rivoli destrorsi, le ombre vaganti di FdI, della neonata Lega frascatana nonché di quella sorta di ectoplasmi dell’UDC e di ForzItalia, hanno (temporaneamente?) optato per un’altra candidata del genere femminino.

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Eppure ancora pochi giorni fa un ex consigliere provinciale forzitalico-berlusconiano aveva a sua volta proposto un’ennesima donna candidata sindaca (che già in precedenti tornate fin dal 1994 e con varie giravolte, non è mai arrivata al successo), ma l’ex consigliere aveva pure messo le mani avanti affermando che un nuovo sindaco “dovrà essere abile nel reperire finanze, soprattutto orizzontali e soprattutto capace di restare vicino ai suoi concittadini per spiegare loro che 5 anni non saranno sufficienti per risolvere almeno qualche problema”. Capito? In caso di successo della sua improbabile candidata, le tasse (questo significa l’eufemismo ‘finanze orizzontali’!) non sarebbero mancate, e i cittadini avrebbero dovuto pensare pure a rieleggerla, dal momento che cinque anni non sarebbero stati sufficienti se non a risolvere ‘qualche problema’!

Una flebile speranza l’aveva suscitata temporaneamente l’ipotesi di una lista – capeggiata dall’avvocato Rubini, senza altri ‘appoggi’, ma prevista con diverse persone non invischiate in giochi di potere – ma poiché, anche in questo caso, non si è avuto il coraggio di concorrere in solitudine e qualcuno ha voluto confidare su ‘alleanze di sostegno’ (come quella di voler imbarcare qualche vecchio ‘politicante’ compreso l’appena disarcionato ex sindaco), ha fatto naufragio prima ancora di prendere il largo, seppure in un mare di calma piatta. D’altronde fin dall’inizio il gruppo ‘promotore’, con prospettive alquanto velleitarie di qualche singolo, non ha trovato idee comuni, programmi semplici e obiettivi precisi, tanto che quasi subito qualcuno, anche tra i simpatizzanti più giovani, ha intelligentemente preferito staccarsene, seguito poi da molti altri. E così anche quella speranzella è svanita nel nulla, mentre addirittura alcuni si sono riciclati con gli … avversari.

   Cosìalla fine, dalle onde di un mare non proprio agitato (ma solo torbido), è riemerso ancora l’appena deposto sindaco (già assessore al bilancio nel 2011!) che, evidentemente confidando nel noto detto ‘ritentar non nuoce’, e pensando speranzoso nella sconfitta degli altri candidati, proverà a farsi rieleggere con la non tanto segreta intenzione di vendicarsi dei…traditori, che poi non si sa bene chi abbiano tradito, se non solo l’elettorato, cioè i cittadini.

D’altronde di questi ultimi (cioè dei cittadini) sembra che non se ne interessi propriamente nessuno al di là di generici proclami e sporadici tardivi incontri scarsamente frequentati; infatti le categorie che contano e che chiedono un occhio di riguardo all’Amministrazione che verrà, sono soprattutto, dopo i gruppi sportivi (forse?), commercianti e imprenditori.

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Anzi in una intervista al ‘Messaggero’ di qualche mese fa, qualcuno di questi ha ritenuto che si debba ripartire dalla…cultura, per una Frascati che, a suo dire, “è zona famosa già dai tempi di Catone e Cicerone quando c’erano solo capanne”! Certo se questa è la cultura da cui si dovrebbe ripartire, per lo meno è da consigliare a costoro di…ritornare a scuola, così come a tanti altri candidati. (Tra parentesi possiamo aggiungere anche l’ultima boutade di alcuni ristoratori richiedenti anch’essi qualche ulteriore vantaggio dall’amministrazione che verrà, riuniti in un piccolo gruppo, e appropriandosi - inconsapevolmente o ambiguamente? - del titolo di un mio libro di vent’anni fa: ‘Guarda Frascati’! Ma evidentemente anche costoro non amano leggere la storia).

E, tenendo conto dello stato comatoso di Frascati, di strade dissestate anche in centro, di segnaletiche completamente scomparse e tante altre piccole cose ma pur di ordinaria amministrazione che dai vari candidati non vengono nemmeno notate, chi se la sentirà, quando finirà la pandemia e il covid dovesse essere sconfitto, di far ‘tornare come prima’ e con maggiori ‘paletti’, anche tutte quelle concessioni ed estensioni di spazi pubblici e quant’altro (con annessi schiamazzi anche notturni), moltiplicatesi e non più tanto giustificate, dal momento che ora c’è anche il green pass?

Certo dalle urne un sindaco, bene o male, comunque ne sortirà fuori, ma con quanti voti? Perché oggi non si tratta tanto di prevedere chi vincerà, ma quanto ampia sarà l’astensione e il numero di schede bianche o nulle. Purtroppo questa è la prospettiva, con un elettorato sfiduciato e con una Frascati che da troppi anni non trova una amministrazione degna di tal nome.


Commenti  

# Oravla 2021-09-02 20:53
Finalmente un Signore che parla chiaro.
Frascatani ( Tuscolani) valutate.
Un abbraccio.
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# Franco 2021-09-03 09:58
saranno altri anni persi per ingovernabilità perchè i soliti 'vetrinisti' si sono rifatti avanti fidando sul loro aspetto passabile e basta. Meriterebbero che la popolazione tutta restasse a casa tanto di loro Frascati non se ne farà nulla e dopo una manciata di mesi si ritroverà commissariata, tanto varrebbe lasciarla commissariata ora. Non c'è più nulla da prendere, c'è solo da lavorare seriamente e questo è davvero difficile, ci vorrebbero dei politici di razza ma devono essere terminati.....
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