Grottaferrata, un’altra storica villa verso l’abbattimento per nuovi appartamenti? Polemiche: “Si preferisce sempre l’affare alla tutela”

GROTTAFERRATA (attualità) – La vicenda dei villini di pregio distrutti e abbattuti negli ultimi trent’anni: segno di una celta precisa della politica locale

ilmamilio.it

E’ polemica a Grottaferrata per il prossimo abbattimento di un'altra storica villa, ove sorgeva un convento, per lasciare il posto nuove palazzine ed altri appartamenti.

L’avanzata del cemento, in forma pubblica e privata, negli ultimi anni ha ripreso vigore, ingoia tutto e avanza inesorabilmente sulla città. L'ultimo caso non è stato evidenziato da un partito o da un consigliere comunale (quando mai…), ma da un semplice post sui social di un civile cittadino.

“Purtroppo – scrive - alla riqualifica si preferisce l'affare, in un quartiere, quello di Sacro Cuore, già considerevolmente deturpato. Cosa resterà di Grottaferrata?”

L’ennesimo esempio di un paese che ha consegnato le chiavi della città a questo tipo di interventi, stilisticamente anonimi, che hanno antropizzato un’intero territorio, senza peraltro supportare questa strategia servizi e senza infrastrutture.

Ma soprattutto senza che la politica locale abbia posto una riflessione seria. Perché è suo il primato della decisione, sempre. Se non lo fa, esiste un problema serio. 

Il risultato di un PRG vecchio di 50 anni sta esaurendo ormai il suo compito, a cui nessuno ha posto argine. E’ una storia che va avanti da quarant’anni, con interi settori politici menefreghisti, silenti o, peggio ancora, ‘compiacenti’ di questo metodo. Senza portare nulla alla città in termini di sviluppo e di ricchezza per la comunità. Anzi, in molti casi privandola di identità e rendendola come un residenziale quartiere romano trasformato in 'dormitorio'. Un posto in cui, proprio a causa di questa spinta, è peggiorato il carico antropico, il traffico veicolare, le risorse idriche. Vale la pena ricordare che la Giunta Andreotti, con il permesso di costruire convenzionato e la bocciatura della mozione sul PTPG, non ha contribuito a cambiare questa narrazione drammatica. Anzi.

Grottaferrata aveva nel dopoguerra un patrimonio di centinaia di villini d'epoca, di grande pregio architettonico. Un tesoro letteralmente dimezzato e cancellato da quella scelta folle di rincorsa al mattone che ora presenta il conto.

C’è chi adesso vorrebbe aprire un Comitato per evitare l'ennesimo intervento. Sarebbe ora, ma non per tutelare il caso specifico, bensì quel poco che è rimasto di buono e di valore su tutto il territorio. Sarebbe ora, davvero.

'Cementilandia' non può vincere sempre.

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