I Veronica Giannone files 2.0, il silenzio dei colleghi, il caos. L'"etica" della politica si è fermata ai piedi di Rocca di Papa

Pubblicato: Giovedì, 19 Ottobre 2017 - redazione politica

giannone5ROCCA DI PAPA (politica) - La scena cittadina è completamente impazzita: un tutti contro tutti dal quale non si salva nessuno. Un'isteria generale che porta alla paralisi amministrativa ed alla evidente necessità di un lungo, inevitabile commissariamento

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tecnocasa2La politica, si sa, è per chi sa farla e per chi sa farla col pelo sullo stamaco. Pensare che, oggi più che mai, possa esistere un'etica della politica è esercizio complicatissimo: ma farlo a Rocca di Papa è attività impossibile.

A coronamento di una lunga serie di episodi politici puntualmente riportati dalla nostra testata, ieri pomeriggio la vicesindaca Veronica Giannone ha sparato nel mucchio denunciando "minacce e pressioni per farmi dimettere" (LEGGI l'articolo di ieri). Un comunicato pesantissimo, durissimo, allarmante: un comunicato che se fosse arrivato in un qualsiasi altro Comune, a qualsiasi latitudine, in qualsiasi momento, avrebbe raccolto la solidarietà - quantomeno formale - di molti.

Ed invece nulla. Il silenzio più assoluto. Nessuno si è schierato al fianco della Giannone. Nessuno.

Un comunicato certamente strano: la vicesindaca denuncia minacce e pressioni generiche, senza entrare minimamente nel dettaglio, accusando peraltro "consiglieri comunali" non meglio precisati (ma chissà che il silenzio della maggioranza non sia un indizio) e restando assolutamente vaga. Denunce però pesanti. La vicesindaca è da mesi, come noto, al centro di un caso relativo ad alcune proprietà del consorte e per il quale è stata oggetto di esposti da alcuni consiglieri di minoranza ed anche di gruppi politici extraconsiliari. Lei stessa, a quanto pare, avrebbe poi provveduto - non è dato poi a sapersi con quale effetto - a querelare "giornali" che hanno scritto al riguardo.

Non solo: la vicesindaca scrisse i primi "Veronica Giannone files" lo scorso 28 luglio quando, anche in quella occasione, lanciò strali ed accuse in Consiglio comunale tentanto di difendersi in merito al suo "caso" ed abbandonando stizzosamente l'Aula (LEGGI l'articolo del 30 luglio).

Se, dunque, ieri ha stupito e non di poco il suo comunicato, oggi stupisce l'assoluto silenzio nel quale le vaghe parole della Giannone sono cadute.

CAOS - Quello che la scena politica cittadina, ulteriormente avvelenata dai "Veronica Giannone files 2.0" è un panorama di caos completo. Un panorama da tutti contro tutti, un'aria di ampio condiviso "sciogliete le righe" che però non sarà breve a concretizzarsi. E' un completo isterico tutti contro tutti nel quale il sindaco Crestini (il primo a non aver rivolto neanche un telegramma alla sua vice) cerca un appiglio per restare a galla ben sapendo che però nulla accadrà prima di marzo (le Elezioni Regionali); dove un gruppo di dissidenti tentenna sullo staccare una spina che oggi nessuno di loro tre (Calcagni, Lorenzo Romei, Carnevali) vuole realmente staccare; dove #quellicheceranoprima stanno forsennatamente cercando, auspicando l'imminente caduta del sindaco, di rifare gruppo per tornare a galla. Un tornare a galla che passa per l'esperienza di Articolo1-Mdp ma anche per quella di ricostituzione della Margherita (LEGGI l'articolo di ieri).

Una scena nella quale il Pd è uno e plurimo: c'è un Pd consiliare (quello dell'ingessata consigliera Sciamplicotti), un Pd ufficiale (quello del segretario filocrestiniano Massimo Litta), un Pd parallelo (quello che non si riconosce in nessuna delle due precedenti ali) e un Pd esterno a Rocca di Papa ma operante proprio sugli equilibri locali (quello, con referente Paolo Toppi, che l'altra sera ha portato Crestini a cena con Vincenzi e Zingaretti, LEGGI l'articolo).

Un'isteria completa, un'etica politca che come si diceva si è letteralmente fermata ai piedi di Rocca di Papa e che non porta nulla ai cittadini se non l'assoluta ingovernabilità di una città che dopo tanti anni sembra aver bisogno solo di un lungo commissariamento. Per rimettere in ordine le sue cose.