Giornata mondiale contro l'omotransfobia: il messaggio di Mattarella e l'appello del Gay Center

Pubblicato: Domenica, 17 Maggio 2020 - redazione attualità
 
 

bandieraarcobaleno-mamilio.jpgROMA (attualità) – "Le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale costituiscono una violazione del principio di eguaglianza e ledono i diritti umani necessari a un pieno sviluppo della personalità umana che trovano, invece, specifica tutela nella nostra Costituzione e nell’ordinamento internazionale”.

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Giornata mondiale contro l’omotransfobia. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “La ricorrenza del 17 maggio è stata scelta, in ambito internazionale, per promuovere il contrasto alle discriminazioni, la lotta ai pregiudizi e la promozione della conoscenza riguardo a tutti quei fenomeni che, per mezzo dell’omofobia, della transfobia e della bifobia, perpetrano continue violazioni della dignità umana. Le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale costituiscono una violazione del principio di eguaglianza e ledono i diritti umani necessari a un pieno sviluppo della personalità umana che trovano, invece, specifica tutela nella nostra Costituzione e nell’ordinamento internazionale”.

Mattarella ricorda che “è compito dello Stato garantire la promozione dell’individuo non solo come singolo, ma anche nelle relazioni interpersonali e affettive. Perché ciò sia possibile, tutti devono essere messi nella condizione di esprimere la propria personalità e di avere garantite le basi per costruire il rispetto di sé. La capacità di emancipazione e di autonomia delle persone è strettamente connessa all’attenzione, al rispetto e alla parità di trattamento che si riceve dagli altri. Operare per una società libera e matura, basata sul rispetto dei diritti e sulla valorizzazione delle persone, significa non permettere che la propria identità o l’orientamento sessuale siano motivo di aggressione, stigmatizzazione, trattamenti pregiudizievoli, derisioni nonché di discriminazioni nel lavoro e nella vita sociale”.

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“Il messaggio del presidente Mattarella per la Giornata mondiale contro l’omotransfobia, ricorda l’importanza per la tutela della nostra Comunità Lgbt (Lesbica, Gay Bisex e Trans) – dichiara Fabrizio Marrazzo, portavoce Gay Center – ma siamo molto preoccupati per i testi di legge contro l’omotransfobia presentati alla Camera, che saranno votati a luglio, perchè, non danno supporti certi alle vittime, c’è il rischio che la legge diventi uno specchietto per le allodole. Le vittime devono essere rese libere di denunciare, serve che si attivino, con la legge, centri permanenti antiviolenza per Lgbt in tutte le regioni e case rifugio, non servirebbe un azione di 1 o 2 anni. Senza presidi fissi sui territori difficilmente le vittime riusciranno a denunciare”.

Continua Marrazzo: “Infatti, la situazione è allarmante come confermano i dati di Gay Help Line 800 713 713, numero verde contro l’omofobia, nell’ultimo anno, è il dato sulle violenze e gli abusi pari al 25% che registra un incremento del 9% rispetto all’anno precedente. Il dato durante l’emergenza Covid19 è cresciuto sino al 40% per gli adolescenti. Di questi casi meno di un adolescente su 60 pensa di denunciare. Inoltre, sono preoccupanti anche i dati della ricerca nelle scuole dove emerge che su un campione rappresentativo di oltre 1500 studenti (dati in video), oltre il 34% degli studenti pensa che l’omosessualità sia sbagliata ed il 10% pensa sia una malattia mentre il 27% degli studenti non vuole un compagno di banco gay.

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Analizzando, invece, gli altri dati di Gay Help Line dell’ultimo anno, su un campione di oltre 20 mila contatti rileviamo: “Incremento del 17% dei ricatti e minacce che raggiunge il 28%, un dato allarmante, che mostra quanto ancora per le persone Lgbt dichiararsi comporti forti rischi, come la perdita del lavoro, l’allontanamento dalla famiglia di origine, l’emarginazione e per questi motivi restano vittime di ricatti e minacce. Incremento del 3% del Mobbing sul lavoro che raggiunge il 15%, un dato dovuto alle inesistenti tutele per le vittime Lgbt, in quanto le norme antidiscriminatorie sul lavoro sono di fatto inapplicabili. Questo dato ci evidenzia anche che molte coppie lesbiche e gay unite civilmente decidono di non chiedere il permesso di ferie per l’unione per non dichiararsi ai propri datori di lavoro” (DIRE).