VELLETRI (cronaca) - vasto incendio a pochi passi dal carcere

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Un vasto e pericoloso  incendio è scoppiato ieri pomeriggio nella ex cava di pozzolana sulla strada Cisterna-Campoleone nel territorio di Velletri, vicino al Carcere di contrada Lazzaria. Bruciati 20 ettari di vegetazione, con interessamento ad un rimorchio di camion, sempre all'interno della proprietà, e al casolare vicino, anch’esso di proprietà della cava. Le fiamme hanno anche interessato la linea ferroviaria Roma-Napoli, con alcune sterpaglie bruciate ai lati delle rotaie. Sul posto dalle 14 alle 19.30 la Protezione Civile Comunale di Velletri, la Polizia Locale e le associazioni di Protezione Civile: Gamma Velletri, ANVVFC di Cisterna di Latina e Alfa di Aprilia. Presenti anche i tecnici Rete Ferroviaria Italiana. Non è stato necessario grazie al pronto intervento dei volontari chiudere il transito dei treni.

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Immagine correlata"Una notizia dolorosissima"

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“Una notizia dolorosissima, per il Paese, per l’Autorità e per me personalmente perché perdo un amico”. Lo dichiara Antonello Soro, presidente, assieme al Collegio del Garante per la protezione dei dati personali, che esprimono il “più profondo cordoglio” per la morte di Giovanni Buttarelli, Garante europeo della protezione dei dati.

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“La prematura scomparsa di Giovanni Buttarelli - afferma - rappresenta una perdita inestimabile per la comunità italiana ed europea. A lui il nostro Paese deve enorme gratitudine per l’introduzione, lo sviluppo e la difesa di un diritto fondamentale per la democrazia e la libertà della persona, come il diritto alla privacy e alla protezione dei dati”.

Soffermandosi sul ruolo svolto da Buttarelli a livello nazionale ed internazionale, che è stato tra i fondatori dell’Autorità italiana prima e in Europa, poi, da Garante europeo, Soro afferma che “ha contribuito in maniera determinante alla crescita di una nuova cultura del diritto e a una visione della tecnologia più rispettosa dell’uomo”. “Ci lascia in eredità la sua esperienza, la sua passione, il suo grande impegno profuso fino all’ultimo a difesa dei valori più alti della persona”.

Leggi anche:  E' scomparso Giovanni Buttarelli, garante privacy dell'UE. Era di Frascati, aveva 62 anni

 

ROCCA DI PAPA (attualità) - Il pullo di sparviere, nonostante le cure in clinica, non è sopravvissuto

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Non ce l’ha fatta il piccolo rapace consegnato da un cittadino ai Guardiaparco nel giorno di ferragosto e portato nella giornata stessa al Centro di Recupero “Il Nostro Regno degli Animali”.

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Nonostante le cure tempestive, il veterinario dottor Umberto Cara ci ha dato la notizia, confermando che quello che, ad una prima rapida osservazione, era sembrato un pullo di Poiana in condizioni che non erano apparse gravi, era in realtà un pullo di Sparviere (Accipiter nisus). I giovani di questa specie solitamente restano a lungo con gli adulti abbandonando il nido dopo circa un mese; al povero pullo molto probabilmente la prova volo si è rivelata fatale.  

Lo Sparviere è un piccolo rapace diurno e efficiente cacciatore solitario, presente per tutto l’anno nei boschi del Parco. Ha un’apertura alare compresa tra i 55 e i 79 cm. Tra maschi e femmine, come del resto in quasi tutti i rapaci, vi è una notevole di¬fferenza nelle dimensioni. I maschi, lunghi fino a 28 centimetri, hanno un piumaggio grigio ardesia nelle parti superiori e barre rosso-arancio in quelle inferiori. Le femmine arrivano fino a 38 centimetri, presentano le parti superiori grigio-brunastre e quelle inferiori barrate di grigio. Le maggiori dimensioni della femmina le consentono di predare anche uccelli di media grandezza come merli, rigogoli o tordi. Le ali corte e arrotondate gli permettono un volo agile tra il folto del bosco. Può volare radente tra le piante per sorprendere le prede che insegue e cattura, generalmente piccoli uccelli come fringuelli e cince. Per distinguere lo Sparviere da altri piccoli falchi, bisogna fare attenzione, oltre che alle ali corte e arrotondate, allo stile di volo: poche e rapide battute intercalate da lunghe planate.

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VELLETRI (politica) - Elisabetta Trenta ha svolto il ruolo di ministro della Difesa durante il governo guidato da Giuseppe Conte

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Dopo la seduta al vetriolo nell’aula del Senato nel pomeriggio di ieri, dove di fatto il premier dimissionario Giuseppe Conte ha sancito la fine dell’esperienza di governo targata Movimento 5 Stelle – Lega, Elisabetta Trenta, ministro della Difesa nel governo Conte, ha voluto ringraziare il primo ministro dimissionario.

“Grazie Presidente Conte, per ciò che hai fatto e per l’esempio che ci hai dato dall’inizio, fino al giorno delle tue dimissioni – ha esordito la Trenta - Ieri, ascoltandoti in aula, mi sono emozionata e ti sono grata perché hai realmente garantito la trasparenza che avevi preannunciato. Le Istituzioni sono al servizio del Paese e meritano il massimo rispetto in quanto espressione dei cittadini. Rispetto che ieri, ancora una volta, hai dimostrato di considerare come una prerogativa imprescindibile dell’azione politica e di Governo, che deve andare ben oltre qualsiasi particolarismo. C’è chi guarda al consenso per la prossima elezione e chi guarda al futuro delle prossime generazioni noi abbiamo sempre guardato a questo e continueremo a farlo! Grazie!”.

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