aNicchia sergio molinari frascatiFRASCATI (attualità) - 86 anni e decine e decine di gare e maratone nelle gambe. "Stavolta l'ho fatto per far cessare la guerra"

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86 anni di cui oltre trenta dedicati alla corsa. E ancora oggi protagonista nella edizione numero 47 della mezza maratona Roma- Ostia che si è corsa proprio ieri.

È il miracolo sportivo di Sergio Molinari, il mitico 'A Nicchia, barbiere per professione, da sempre punto di riferimento per clienti e runners tuscolani nel suo storico salone di piazza San Pietro.

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Decine di gare e di maratone corse in tutto il mondo, con ben 26 partecipazioni alla Roma - Ostia, competizione della quale è ormai diventato un vero testimonial. In strada, 'A Nicchia, verso il mare di Ostia è stato anche domenica scorsa. Sergio Molinari è una figura storica dello sport frascatano, tanto da essere stato negli anni Ottanta anche il presidente della gloriosa società calcistica Lupa Frascati. Storie d'altri tempi.

"Ho corso per la pace in Ucraina", dice con la sua voce roca. "Ho corso perché correre è la mia vita", ribadisce. E per lui che deve il suo nome ai bombardamenti di Frascati, la guerra è sempre una cosa terribilmente viva.

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La sua passione per la corsa lo ha visto partecipare alla fondazione della Atletica Tusculum, associazione sportiva della quale indossa ancora oggi i colori e che vanta oltre 160 iscritti.

'A "Nicchia" può essere considerato a tutti gli effetti un vero e proprio esempio per le giovani generazioni di sportivi frascatani.

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    VELLETRI (attualità) - La settimana prossima riprende il processo al Tribunale triestino
     
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    La settimana prossima riprende il processo al Tribunale di Trieste per il duplice omicidio dei due poliziotti uccisi all'interno della questura da un cittadino domenicano arrestato dopo un furto di motorino che gli aveva rubato la pistola dalla fondina ad uno dei due agenti. Uno di loro poco più che trentenne, era di Velletri: l'assistente capo Matteo De Menego.

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    Il padre Fabio in questi giorni, sempre con il suo solito self control, la sua grande dignità, ha espresso alcune parole pubbliche sulla sua pagina sociale : " Sono passati 2 anni e mezzo dal 4 ottobre 2019 data in cui hanno ucciso mio figlio Matteo . Sono 2 anni e mezzo che leggo perizie , dove si spiega quanto stia male  il suo assassino, colui che ha ucciso mio figlio e il suo collega. Leggo nelle carte pubbliche del processo, che sto seguendo ad ogni udienza a Trieste, dei suoi problemi , di stress post traumatico , incompatibilità del regime carcerario, scatti d'ira e tanto di più. Forse si sono dimenticati che il soggetto, ha ucciso due ragazzi di 30 anni e tentato di ucciderne altri 4 distruggendo letteralmente le loro famiglie.

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    Nessuno si è mai interessato allo stress post traumatico delle persone che amavano questi ragazzi ai quali l'assassino ha distrutto la vita, genitori, fratelli, sorelle, compagne, mogli ?  Alla vita ed ai sogni di mio figlio che aveva iniziato a formarsi una famiglia . Da padre e da cittadino davo per scontato che l'assassino di due agenti di polizia venisse processato e condannato . Confido ancora nella decisione dei giudici di processare e condannare questo malvagio soggetto, senza ricorrere all'infermità mentale, che lo renderebbe non processabile, una ipotesi che spero non sia attuata il 14 marzo prossimo dopo la perizia del consulente del Tribunale ". 
     

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FRASCATI (attualità) – Dopo Colonna arriva anche nella città tuscolana la Quarto Savona 15. La sindaca Sbardella ha tenuto un discorso in ricordo delle vittime di mafia. Domani l’iniziativa con le scuole.

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È arrivata anche a Frascati la Quarto Savona 15, l’auto della scorta del giudice Giovanni Falcone distrutta nella strage di Capaci del 23 maggio 1992. A quasi trent’anni dal tragico avvenimento, i resti dell’auto contenuti in una teca sono divenuti un simbolo contro le atrocità commesse dalla mafia, e sono stati esposti questo pomeriggio a piazza San Pietro in occasione del Festival della Legalità che continuerà anche nella giornata di domani coinvolgendo gli alunni delle scuole medie e superiori.

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Alle 16 e 30, dalla casa comunale di Palazzo Marconi è partito un silenzioso corteo delle forze dell’ordine insieme all’amministrazione comunale e alla signora Tina Montinaro, vedova del capo scorta di Giovanni Falcone Antonio Montinaro, rimasto ucciso in quel giorno ricordato come uno dei più bui della storia italiana recente.

“L’auto presa in pieno dai 500 kili di tritolo – ha detto Tina Montinaro – quella dove stava anche mio marito Antonio. Da quella strage tutti i siciliani hanno alzato la testa, ma quei poliziotti non erano solo siciliani, erano italiani. La strage di Capaci appartiene a tutta l’Italia, quel maledetto 23 maggio non ci hanno fermati, e con questa teca dimostriamo che non ci hanno fatto niente, abbiamo vinto noi. Non ci hanno tolto il sorriso e la voglia di andare avanti”.

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Un momento di riflessione e di coinvolgimento con la cittadinanza, che ha assistito numerosa all’iniziativa. La commozione della sindaca Francesca Sbardella nel ricordare l’avvenimento, queste le sue parole durante l’iniziativa: “Se siamo qui oggi non è soltanto per ricordare le vite spezzate di quel momento. Ma è anche per dire a tutti noi e ricordare che comunque lo Stato ha vinto, non ha vinto la mafia. Se siamo qui oggi è perché le istituzioni sono più forti di qualsiasi sopruso”.

Presenti all’evento anche alcuni responsabili della guardia di finanza e dei carabinieri, oltre alla protezione civile e alla polizia municipale frascatana. A nome delle forze dell’ordine è intervenuta il commissario capo della polizia Emanuela Sorace, seguita dall’assessore Paola Gizzi che ha invitato la cittadinanza a partecipare alle iniziative che seguiranno l’esposizione della teca.

Una giornata all’insegna del ricordo, che è continuata nella sala consiliare Falcone Borsellino con il convegno “Le donne contro la Mafia”. Domani mattina alle 10:00 la messa del Vescovo Martinelli nella cattedrale frascatana, che sarà seguita da un’interpretazione dell’inno di Mameli cantato dalla soprano Graciela Dorbessan e dall’intervento degli alunni delle scuole medie, che leggeranno i nomi di 1100 vittime di mafia, e delle superiori, che leggeranno i loro pensieri sul “percorso della legalità”.

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Potrebbe essere un'immagine raffigurante strada e stradaCASTEL GANDOLFO (attualità) - Lavori in città

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A Castel Gandolfo l'amministrazione comunale, tramite l'assessore alla manutenzione stradale  Alberto De Angelis, rende noto che sono stati realizzati alcuni dossi rallentatori per attraversamento pedonale  in via Aldo Moro, zona densamente popolata dove vicino ci sono molte palazzine e anche una scuola.

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Lavori portati a termine  anche in previsione dell'arrivo della bella stagione sul lungolago e su via Spiaggia del Lago. Sono stati realizzati seguendo le normative vigenti in ambito di sicurezza stradale.

 

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