La sicurezza del Ponte di Ariccia divide i cittadini. "Io non ci passo più"

Pubblicato: Domenica, 19 Agosto 2018 - redazione attualità

ARICCIA (attualità) - I residenti sono preoccupati per lo stato di salute del viadotto

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Il botta e risposta fra l’ex sindaco di Ariccia Emilio  Cianfanelli e l’attuale Roberto Di Felice sulle condizioni del Ponte di Ariccia dopo il crollo di Genova, non ha lasciato indifferente la comunità.

I cittadini non hanno lesinato di dire la loro anche attraverso i social fermo restando le profonde differenze strutturali fra il ponte Morandi di Genova e quello di Ariccia, che rendono le due situazioni assolutamente non sovrapponibili.

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Preoccupata Nadia: “Ero bambina quando crollò (1967 ndr), me lo ricordo bene ed è a rischio anche ora”. Più lucido Rio, che comunque auspica una puntuale attività di controllo: “Mi auguro e spero che il ponte di Ariccia non sia in un punto tale di pericolo di collasso. Tuttavia prevenire in modo sicuro è di fondamentale importanza. Spero si trovi il benestare comunque per una imminente soluzione che vada al di là dei colori politici e della campagne elettorali. Questo deve essere l’obiettivo del mandato popolare”.

doffizi

Tranchant il commento di Lucia: “Io non ci passo più”. Spegne gli allarmismi Bruno: “Debbo dire che ad Ariccia non c’è un traffico autostradale e che i mezzi pesanti sono stati deviati, sicuramente la messa in sicurezza deve essere prioritaria”. C’è chi poi se la prende con gli attuali amministratori: “Che cosa aspetta l’attuale sindaco? Deve crollare per far sì che si facciano questi lavori? Chi pagherà poi le eventuali vittime? Datevi una mossa. Vergogna”.

Sotto il mirino non solo il sindaco Roberto Di Felice, ma anche il suo predecessore Emilio Cianfanelli alla guida del Comune di Ariccia per venti anni. Ha le idee chiare Osvalda: “Se l’ex sindaco fosse stato meno megalomane, il ponte di Ariccia sarebbe rimasto proprietà dell’ANAS e gli ariccini non l’avrebbero a carico onerosamente e comunque per venti anni non ha fatto neanche pulire le caditoie causando allagamenti e conseguenti ristagni di acqua piovana con inevitabile ruggine nei ferri del cemento armato”.