La verità sul Ponte di Ariccia che nulla ha a che fare con l'allarme post crollo ponte Morandi

Pubblicato: Domenica, 19 Agosto 2018 - Marco Caroni

ponte ariccia medaglia3ARICCIA (attualità) - Anche se ora si mette tutto nel calderone dell'allarme cedimenti strutturali, le differenze sono numerose. Vediamole

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Serve un po' di lucidità e di onestà intellettuale in una vicenda che in questi giorni, alimentata dall'apocalittica tragedia del ponte Morandi di Genova, rischia di trascinare nel baratro del qualunquismo e dell'allarmismo indiscriminato qualsiasi cosa.

Era inevitabile, come accaduto, che i fatti di Genova accedessero o riaccendessero in tutta Italia l'attenzione sui ponti, i cavalcavia ed i viadotti. Ma è il momento di iniziare a fare dei distinguo.

Il Ponte di Ariccia, pensato da Gregorio XVI (già finanziatore del ponte di Galloro, LEGGI Ariccia: quei viadotti papali coniati nel metallo pregiato), realizzato e completato e inagurato da papa Pio IX nel 1854 (immortalato nella medaglia bronzea sopra riprodotta) lungo il tracciato della via Appia Nuova è da anni un osservato speciale. Già parzialmente distrutto durante i bombardamenti angloamericani nel 1944 e quindi ricostruito (anche dopo l'ultimo crollo "controllato" del 1967), il Ponte è oggetto di studi ed attenzioni. Ed il fatto di trovarsi in una zona sismica non aiuta.

Mentre il dibattito politico locale si rinfiamma (LEGGI Timore crollo Ponte di Ariccia, Di Felice: "Cianfanelli menagramo e diffamatore. Ci vediamo dal giudice"), è necessario porre la questione nella giusta dimensione.

L'allarme post crollo del ponte Morandi è concentrato sulle strutture realizzate nel secondo dopo guerra con calcestrutto e cemento, anche e soprattutto precompresso. Tutti i crolli che in questi 3 anni avevano caratterizzato i cedimenti strutturali di cavalcavia sulle autostrade (con diverse vittime) riguardano sempre strutture in cemento o calcestruzzo. Quando anche il Cnr, nei giorni scorsi, ha lanciato il suo allarme relativo ai "10mila ponti ormai oltre la loro vita utile" (LEGGI Il Cnr: "In Italia 10mila ponti oltre la loro vita utile di 50 anni. Serve un Piano Marshall delle infrastrutture") non faceva certo riferimento al Ponte di Ariccia.

doffizi

In questa lista, piuttosto, rientra il "ponte di Vermicino", sulla via Tuscolana, che peraltro è stato gravemente danneggiato 3 anni fa (LEGGI Cavalcavia Tuscolana, cittadini arrabbiati e preoccupati. Forlini scatenato: "Sicuro che riusciva sui social").

Evidenti sono difatti le differenze tra i viadotti e cavalcavia oggetto di tante attenzioni (sacrosante) in questi giorni ed il Ponte di Ariccia, completato ben 110 anni prima della realizzazione del Ponte Morandi e costruito con tecniche profondamente differenti, distanti anni luce, rispetto ai viadotti stradali ed autostradali degli anni '50-'60.

Serve, insomma, in tutti lucidità ed onestà intellettuale. Il Ponte di Ariccia, per il quale nessuno sembra conoscere la vera verità ed il reale stato di salute, è attenzionato da ben prima che iniziassero a cedere i cavalcavia autostradali italiani. Dal 2010, come noto e dunque da quasi 10 anni, sul Ponte è vietato il traffico pesante. Il che ne fa un caso a parte e, per certi versi, un caso che nulla ha a che fare con quanto sta accadendo in questi giorni.

Tanto più che, per chiudere, a gestire il ponte non sono le Autostrade ma l'Anas.

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