Ciampino, il Pd rompe il silenzio. "Ecco il perché della fine della sindacatura Terzulli"

Pubblicato: Venerdì, 25 Maggio 2018 - redazione politica

pd bandiereCIAMPINO (politica) - Una lunga nota all'indomani del commissariamento del Comune

ilmamilio.it - comunicato stampa

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Dal Pd di Ciampino riceviamo e pubblichiamo.

"Il Partito Democratico di Ciampino si esprime sulle ultime vicende del commissariamento del Comune.

Dopo l’avvio della procedura di commissariamento del Comune, il Partito Democratico di Ciampino fa chiarezza sull’intera vicenda che fino ad oggi è stata teatro di innumerevoli interpretazioni, tutte molto distanti dai fatti reali.

Perché il Commissariamento?

Il commissariamento del Comune di Ciampino è avvenuto per la mancata approvazione del bilancio di previsione dell'Ente nei termini di legge che rappresenta l’anomalia più diffusa sotto il profilo politico-amministrativo (se si considera che in italia sono circa 200 i comuni commissariati per tale motivo) ed implica l’impossibilità dell’amministrazione locale di governare.

La ragione è ovvia: senza un bilancio di previsione, che è un documento contabile che contiene le previsioni di entrata e di spesa relative all'esercizio cui il bilancio si riferisce, il Comune non può procedere. Tutta l’amministrazione si blocca e, di conseguenza, per garantire la continuità dell’azione pubblica, sia per l’ordinaria che la straordinaria amministrazione, occorre una figura esterna, il commissario prefettizio.

Ma le responsabilità stanno, come si usa dire, a monte, poiché, negli ultimi anni, sulle amministrazioni locali si è abbattuto una sorta di ciclone normativo, insieme a pesanti tagli di risorse finanziarie, sulla base dei quali i Comuni hanno cominciato ad annaspare.

Elemento ulteriore di disagio per le amministrazioni locali l’obbligo di incrementare le somme da accantonare per passività potenziali e/o per crediti di dubbia esigibilità.

E sono proprio questi i motivi della mancata approvazione del bilancio da parte del Consiglio Comunale di Ciampino, un bilancio che è stato ripetutamente revisionato ed emendato, responsabilmente e con rinnovato spirito costruttivo, al fine di rispettare le prescrizioni imposte dai revisori dei conti.
Ogni nuovo emendamento, ogni nuovo taglio di spesa è stato destinato a tali accantonamenti ed ogni volta si è trovata la quadratura per gli equilibri di bilancio e senza variare il carico tributario in capo ai cittadini.

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Un’analisi fortemente restrittiva da parte dei revisori dei conti e il parere non favorevole della Dirigente responsabile del Servizio Finanziario, hanno fatto si che il Sindaco Giovanni Terzulli si presentasse il 21 maggio in Consiglio Comunale, ultima data utile per l’approvazione del bilancio di previsione, comunicando, con un atto di responsabilità verso il Consiglio Comunale, il ritiro dei punti all’ordine del giorno ed aprendo così la strada per la procedura di Commissariamento.

Una decisione dolorosa ma ponderata e condivisa con tutta la giunta e i consiglieri comunali di maggioranza che si erano immediatamente riuniti domenica 20 maggio all’arrivo dell’ennesimo e ultimo parere sfavorevole dei revisori dei conti.

A distanza di ormai 4 giorni da quel Consiglio Comunale il Partito Democratico di Ciampino, attraverso il segretario Salvatore Genovese, analizza quanto accaduto:
L’onesta, l’impegno e l’integrità morale con la quale si è governato in questi quattro anni è indiscussa e ci deve essere riconosciuto. Quello che sta mancando, invece, in queste ore è la dignità del tacere da parte di tanti che si vedono già proiettati per la prossima campagna elettorale. Il Partito Democratico di Ciampino ed in primis il Sindaco, la Giunta Comunale e la maggioranza di governo della città si sono assunti tutta la responsabilità di quanto accaduto, ma lasciano i loro incarichi con la consapevolezza di aver tentato in ogni modo di scongiurare il commissariamento reclamato a gran voce dalla minoranza.

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Durante il periodo di scioglimento, il commissario prefettizio infatti unisce in sé tutti i poteri degli organi del comune: Sindaco, giunta e consiglio comunale ed in virtù di tali poteri può compiere qualunque atto, sia di ordinaria che di straordinaria amministrazione, senza doverne rispondere ai cittadini-elettori (non essendo un organo elettivo) e senza assumere decisioni che si rifanno al programma votato dai cittadini, ma potrebbe ritenere utile effettuare ulteriori tagli al bilancio con il conseguente aumento della pressione tributaria in capo alla cittadinanza.

Non si può parlare di immobilismo o di scarsa competenza da parte di chi ha fin'ora governato questo paese, se, di anno in anno le nuove normative hanno costretto tutti i comuni a trovare somme sempre più ingenti da accantonare, togliendo risorse alla città, che hanno gravato sulla predisposizione dei bilanci o se le risorse economiche già scarse dell'Ente, sono state in larga misura accantonate, come nel nostro caso, a copertura di passività potenziali e a copertura di debiti fuori bilancio derivanti da contenziosi di vecchia data.

Dai dati dell’ANCI si evince che le spese di ben 800 comuni pesano solo per l'8,7% sui conti dello stato e che i tagli operati alla spesa pubblica gravano pesantemente sugli Enti Locali poiché la metà di tali tagli di questi ultimi anni, 12 miliardi su 25, sono stati a carico dei bilanci comunali cioè risparmiando sulla carne viva dei cittadini, su servizi effettivamente irrinunciabili per la comunità.

Ma l'occhio miope dei nostri avversari politici ha voluto vedere le responsabilità dell’Amministrazione Terzulli per essere giunti alla situazione attuale o addirittura il suo presunto discarico di responsabilità sulle amministrazioni precedenti.
In realtà questa è una responsabilità che non ci appartiene, perché ci siamo trovati a dover remunerare numerosi debiti fuori bilancio per contenziosi molto vecchi, addirittura ventennali che si sono conclusi
con i giudizi definitivi solo in questi ultimi anni e a cui l’Amministrazione Terzulli ha dovuto inevitabilmente far fronte.

E’ facile governare quando le casse comunali sono floride lo è molto meno quando le risorse scarseggiano e si ritiene importantissimo mantenere i servizi essenziali per la città senza gravare sulle tasche dei cittadini. Per tutti questi motivi siamo fieri del grande impegno morale profuso dai nostri amministratori in questi anni.

A testa alta quindi il Partito Democratico conclude la sua azione amministrativa, prima della fine del regolare mandato, e a testa alta lasciano l’incarico il Sindaco, gli Assessori e tutti i consiglieri di maggioranza, forti della loro serietà e del loro notevole impegno di questi anni, ai quali questo Partito pone i suoi doverosi ringraziamenti.”