Grottaferrata, abbattuto il tiglio di Piazza Cavour. La poesia di un residente in sua memoria

Pubblicato: Venerdì, 20 Aprile 2018 - Fabrizio Giusti

GROTTAFERRATA – Sul gruppo ‘Sei di Grottaferrata se...’ i versi toccanti di un cittadino

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“Non era marcio, era semplicemente cavo come moltissimi alberi, aveva combattuto anni fa con una malattia, aveva vinto la sua lotta da solo”. Eppure è stato tagliato. Proseguono le polemiche a Grottaferrata dopo l’abbattimento del rigoglioso e storico tiglio di Piazza Cavour. L’albero rientrava nel programma nell'attuale bonifica di ben 107 esemplari di latifoglie e resinose radicati in aree pubbliche di proprietà Comunale, in ottemperanza alle risultanze delle indagini svolte da Dottore Agronomo Forestale incaricato e alle disposizioni verbalizzate trasmesse dalla Regione Carabinieri Forestale Lazio. Nel caso specifico del tiglio di Piazza Cavour, però, si erano anche mobilitati dei cittadini. Non solo per un valore affettivo, ma anche perché in molti consideravano l’albero recuperabile sul piano della conservazione. "Era l'albero più rigoglioso e verde della piazza, magari sarebbe stato meglio rifletterci sopra", scrive qualcun sui social. Nel merito, alcuni residenti avevano anche interpellato un tecnico che aveva sostanzialmente confermato la possibilità di salvare la pianta.

Ora in Piazza Cavour c’è un enorme vuoto. Secondo le normative, una nuova essenza arborea dovrà essere piantata nel medesimo posto in sostituzione. Ma i tempi, da quanto si è compreso, non potrebbero essere brevi. Il timore è che la situazione rimanga quella di Largo Gorizia, ove le piante sono state tagliate senza che sia avvenuta la sostituzione nei termini annunciati e previsti.

Sul Gruppo social ‘Sei di Grottaferrata se...’ un residente ha pensato di rendere onore ed omaggio al tiglio che ha fatto compagnia a tanti cittadini nel corso degli anni con una bella poesia dialettale, scritta prima dell’abbattimento, che qui di seguito riportiamo:

“E' vero so vecchiu, e nun so se sto bè, nun saccio si so malatu
è quissu u veru motivu perchè tengo da esse tajatu,
a vedemme na X sopra u troncu, me ricorda ca cosa du passatu
sicuramente o so pe certo tengo 'n destinu segnatu.
Si ripenso a quante chiacchiere me so fattu ca funtanella
specialmente de notte soli soli io, essa, l'acqua e ca vota 'na stella,
e la panchina, a sentì, i problemi da gente che me rattristevino, credetime me sentevo come 'n prete confessore
stevo sempre 'n rigorosu silenziu co rispettu,senza mai dacce l'assoluzione.
E li munelli che me facevino a pipì addosso,senza chiede u permessu
ma ero giovine e forte e sopportevo pure quesso...
Che volete,so anime 'nnocenti e nun me java de strillacce
e a dilla tutta de pisciasse sotto a chi va de provacce...?
Si vabbè a ripensacce,me tajino pe problemi de sicurezza
ma ne potete sta certi che sii me java de sdrajamme o sario fattu ae due de notte ca massima ccortezza..
Piano piano me sario piegatu vicino a funtenella co delicatezza
ce sario datu 'n bacettu pe salutalla e pure 'na carezza,
e a 'n orecchia ce sario bisbijatu co emozione e 'n filu de voce strozzata
"Grazie de tutto,te so volutu bè,sii stata 'na compagna de viaggiu de 'na vita tribbolata .."
Mo ve lascio,e a voi paesani che me sete conosciutu,