Risarcimento danni per infortunio, un diritto da esercitare

Pubblicato: Martedì, 09 Aprile 2024 - Redazione attualità

MILANO (attualità) - Quando si tratta di situazioni in cui è palese che l’incidente avuto è a causa di terze persone o per luoghi non consoni al lavoro, abbiamo il diritto di richiedere un risarcimento danni

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Un infortunio è una vera disgrazia perché, sia su strada o sul lavoro, indica che abbiamo ferite, più o meno gravi, che non ci consentono di guidare o lavorare. Quando si tratta di situazioni in cui è palese che l’incidente avuto è a causa di terze persone o per luoghi non consoni al lavoro, abbiamo il diritto di richiedere un risarcimento danni.

La somma economica che andremo a percepire compre, in parte, il danno fisico e psicologico (se c’è anche tale conseguenza) avuto.

Purtroppo le polizze assicurative sono riluttanti a dare dei risarcimenti, nel senso che spesso ci si ritrova a dover avere il supporto da parte di un avvocato. Anzi è consigliabile informarsi immediatamente da un avvocato in modo da poter presentare qualsiasi tipologia di documento per essere liquidati il prima possibile.

Precisiamo che se il danno fisico è grave, la legge e le polizze assicurative, di qualsiasi genere, richiedono una completa guarigione o una perizia medica definitiva in modo da quantificare il danno reale o permanente. Solo dopo qualche mese è possibile avere finalmente il risarcimento.

La somma di denaro che viene proposta dalla polizza assicurativa potrebbe essere molto più bassa di quella che in realtà è il danno percepito. Questo capita in circa il 92% dei casi ed è qui che è necessario fare contestazione e intraprendere una causa che dura da un minimo di 3 mesi fino a 12 mesi. Cosa importante: le spese legali del vostro avvocato verranno richieste direttamente all’assicurazione. Ciò consente a tutti di poter avere una valida difesa di legge.

INFORTUNIO SUL LAVORO

L’infortunio sul lavoro avviene quando ci incidenti sul lavoro che accadono per colpa di terzi, per l’ambiente non consono al lavoro eseguito oppure per motivi diretti al datore di lavoro o suo responsabile.

Le aziende debbono proporre luoghi che siano a rischio zero e questo per la tutela degli operi. Nel momento in cui ci sono modifiche strutturali, macchinari che non sono noti agli operai (come uso) oppure non si effettuano manutenzioni periodiche, se avviene un infortunio il dipendente può richiedere il risarcimento. Ciò capita persino se un dipendente, con il suo comportamento, compromette l’integrità fisica di un collega. Questo perché è sempre il datore di lavoro che non ha vigilato su tutti i dipendenti.

Risarcimento infortunio come averlo

In base alla gravità fisica e psicologica (se presente) dell’operario o lavorante ci sono delle schede che permettono di capire la somma massima che la vittima deve avere. Occorre prestare attenzione perché dal 2010 i risarcimenti sono molto bassi. Lo Stato consente di avere un’indennità per tutti i giorni di lavoro in cui la vittima non può lavorare. Però trascorsi 90 giorni, cioè 9 mesi circa, il dipendente deve essere guarito. Cosa alquanto assurda perché ci sono fratture ossee oppure altri incidenti in cui non solo è necessario fare più operazioni a distanza di mesi e mesi, ma dove la guarigione è lenta.

Ad ogni modo occorre, anche in questo caso, rivolgersi all’avvocato. Come mai? Perché molte aziende, invece di risarcire economicamente il dipendente, gli propongono altre soluzioni. Per esempio un contratto a tempo indeterminato oppure un lavoro demansionante, meno stancante, con retribuzione diminuita rispetto alla prima. Tutto per non affrontare il processo e quindi dare il Risarcimento danni per infortunio reale.