Cancellazione protesto per evitare problemi economici e lavorativi

Pubblicato: Mercoledì, 06 Marzo 2024 - Redazione attualità

ROMA (attualità) - Per ottenere la Cancellazione protesto, in modo da non subire le conseguenze di pignoramento o sequestro, si deve pagare il proprio debito entro 12 mesi dalla “levata” del protesto

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A livello legale essere segnalato e condannato come soggetto protestato, rischia di portare problemi a livello: economico e lavorativo. Qualsiasi ente finanziario, banca a compagnia assicurativa, non eroga denaro proprio perché ha di fronte un cliente che non è affidabile.

Nel prestare del denaro, perfino una piccola somma, la banca ha bisogno di ritornarne in possesso in un periodo prestabilito. Sulla somma data ci saranno poi gli interessi e le commissioni che sono il vero guadagno della banca. Ciò non toglie che il denaro dato all’esterno non può certo essere regalato, ma ci deve essere una garanzia che consenta di poter contare su un rientro economico.

Tutti coloro che sono protestati sono appunto soggetti inaffidabili dove la somma prestata rischia di non tornare indietro e per recuperarla sarà necessario spendere denaro per processi risarcitori. Oggi è estremamente facile finire nei guai come protesto. Grazie all’uso di programmi e software si viene immediatamente classificati come cattivi pagatori e le pratiche di protesto sono state velocizzate.

OTTENERE CANCELLAZIONE DEL PROTESTO

Il protesto è la procedura che consente ad un ente creditore o a qualsiasi persona creditrice di poter rientrare in possesso della somma di denaro che ha prestato ad un’altra persona o soggetto giuridico. Quest’ultimo è obbligato a dover pagare il debito per non incorrere nelle conseguenze legali.

La procedura viene eseguita quando si parla di assegni o cambiali non pagate, ma perfino quando ci sono dei finanziamenti o prestiti che non sono stati saldati. Tramite la denuncia di mancato pagamento si iniziano le pratiche di sollecito per arrivare al protesto e pignoramento dei beni. Queste ultime pratiche sono necessarie poiché i beni che sono di proprietà del protestato verranno venduti o addirittura svenduti in modo che il denaro venga restituito al creditore.

Per ottenere la Cancellazione protesto, in modo da non subire le conseguenze di pignoramento o sequestro, si deve pagare il proprio debito entro 12 mesi dalla “levata” del protesto. Vale a dire entro la data in cui è stata consegnata la richiesta legale del risarcimento. Ovviamente si debbono pagare anche le spese amministrative e gli interessi maturati nel lasso di tempo che si sono sommati. Dopo sarà possibile richiede la cancellazione magari per vie legali in modo che ci sia una velocizzazione dell’aspetto burocratico. Se non richiedete la cancellazione dovrete aspettare 60 mesi, 5 anni, per avere l’eliminazione del protesto in automatico. Attenzione che l’eliminazione avviene sempre e solo dopo che è stato risarcito il debito.

Riabilitazione protesti

Nonostante abbiate saldato tutto il prestito avuto, rimarrete cattivi pagatori poiché protestati. Occorre quindi fare la cancellazione, come scritto in precedenza, con la richiesta di riabilitazione dai protesti. Si invia una istanza, quindi un documento redatto da un avvocato, meglio se specializzato in questo ramo, al Presidente del Tribunale. Ci sono dei moduli da compilare, ma è bene che ci sia una lettera di accompagnamento che sia redatta in modo da identificare il vostro caso e da sottolineare il pagamento del debito eseguito.

Occorre poi aspettare almeno 30 giorni per avere una risposta. Se avete bisogno di velocizzare la cancellazione, potete fare un paio di solleciti in un mese.