Grottaferrata, il 'fronte dei delusi' si è allargato. L'accusa di una ‘conversione Dem’ alla Giunta

GROTTAFERRATA (attualità) – Prima dell’outing a favore di Zingaretti l’unica nota stonata era Claudio Bracci. Improvvisamente è accaduto qualcosa…

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In principio fu Claudio Bracci, ex esponente della lista ‘La Tua Grottaferrata’. Per alcuni mesi una voce fuori dal coro. Subito dopo il voto, consumato quello che per lui era stato una sorta di tradimento (designato anticipatamente Assessore ai Lavori pubblici, fu scansato per far posto ad Annese), è stato il primo ad esprimere malumore e disappunto su quanto accaduto nei giorni seguenti la vittoria e la composizione della Giunta. Poi è accaduto un fatto nuovo, ovvero la firma del sindaco Andreotti al manifesto di proposta dei sindaci per la riconferma di Nicola Zingaretti e il sostegno del Faro alla lista ‘Insieme’, interna al centrosinistra. La prima aveva causato la furibonda reazione di Adriano Palozzi (via il sostegno di Forza Italia), la seconda non ha sortito in verità nulla di che, ma ha evidentemente acuito un atmosfera di mugugni che serpeggiava. Poi è scoppiata la prima ‘bomba’, quella su ‘Il Tuscolo’ di Umberto Crivellone, uno dei principali registi del progetto andreottiano a Giugno e ieri, ancor più duramente, ci si è messo anche Paolo Loria. Il fronte non appare ridotto a due nomi, ma conterrebbe altri personaggi della politica locale (leggi Grottaferrata, Crivellone su Andreotti: “Il suo è un tradimento”) che forse usciranno alla scoperto nei prossimi giorni. O forse no, in attesa di tempi ancor più appropriati. La foto dei festeggiamenti della sera delle elezioni (vedi sopra) è già parzialmente un ricordo.

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Il dado è tratto. Tutta una specifica ala moderata e di centrodestra si sta chiamando fuori dalle simpatie per l'attuale Giunta, accusata di essere ormai finita in orbita PD (tra assessori e consiglieri è nota la simpatia per i Dem, anche se mai in termini ufficiali). Questo il momento politico, arricchito da un paradosso: a Grottaferrata, in realtà, il PD vero, quello di Via Isonzo, quello ufficiale, è all’opposizione. Fabrizio Mari e Paola Franzoso, esponenti di punta, lo dimostrano spesso con critiche ed appunti all’amministrazione nell'aula di Piazzetta Eugenio Conti.

In questo corto circuito anomalo, al momento, non ci sono rischi di tenuta per la maggioranza. Anche perché le critiche sono ancora esterne al Consiglio. Si è alzato però quel venticello che anticipa sempre qualcosa di nuovo. La nascita di un laboratorio politico di dissociati con l’idea di intaccare qualche consigliere di maggioranza? Oppure un semplice movimento di ex che inizierà a spingere con richieste e denunce contro l’attuale governo? O ancora un richiamo urlato per riconsiderare un civismo che appare un pò deteriorato?

Nelle prossime settimane si comprenderanno meglio le dinamiche. Ad oggi annotiamo quello che c'è, si vede e che è scritto nero su bianco.

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