Emessa la moneta per il vino Frascati. In città l'occasione persa per non fare solo del mordi e fuggi

Pubblicato: Domenica, 19 Novembre 2023 - redazione attualità

FRASCATI (attualità) - Prodotta in 10mila esemplari costa in Zecca 30 euro. A marzo qualcuno storse la bocca per la "fojetta", ma le sterili polemiche non hanno portato a nulla

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Quando nello scorso marzo si sparse la notizia - pubblicata da ilmamilio.it - di una moneta dedicata al vino di Frascati, la bizzarra novità suscitò interesse, curiosità ma anche non poche polemiche. Tutte in sordina.

Ebbene da ieri 18 novembre 2023 la moneta della serie "Cultura enogastronomica italiana - Frascati e amatriciana" (in rappresentanza della regione Lazio) è disponibile in vendita diretta presso il negozio dell'Istituto poligrafico Zecca dello Stato di piazza Verdi, a Roma. Ma è possibile acquistare la moneta anche online (VAI al sito IPZS). La moneta, descritta nel nostro articolo dei marzo, è stata prodotta in 10mila esemplari (non pochi), è colorata al dritto, ha un valore facciale di 5 euro ed è in cupronichel. Il suo costo è di 30 euro.

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Si diceva delle polemiche. All'epoca qualcuno dei benpensanti della cultura vitivinicola frascatana (quelli che raramente però prestano attenzione a chi sul territorio fa informazione e pensano alle "dinamiche superiori") si era parecchio risentito perché offeso dalla rappresentazione popolana e popolare del vino Frascati (la prima doc nazionale per un bianco...) e che dunque il nettare tuscolana fosse stato rappresentato con la tipica "fojetta", la caraffa da vino servito in osteria e fraschetta.

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Qualcuno a marzo arrivò anche dichiarare - chiaramente non in pubblico - che l'offesa alla qualità del vino Frascati (doc e docg) odierno era talmente grave che era necessario chiedere all'IPZS di modificare il bozzetto. Sì, come no.

La moneta è stata invece regolarmente coniata, emessa e posta in vendita esattamente così come da bozzetto presentato e deliberato.

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Chiaramente, nel provincialismo tipico che questo genere di polemiche trascina con sé, l'emissione della moneta - la prima dedicata a Frascati (per quando il nome "Frascati" non compaia né al dritto né al rovescio del conio e sia presente solo nella descrizione dell'opera, vedi sotto) - è avvenuta nel completo silenzio delle istituzioni frascatane. Che invece avrebbero potuto cogliere la palla al balzo della comunque prestigiosa emissione organizzando un evento ed addirittura qualche mostra di approfondimento sul tema della numismatica e della medaglistica.

Che, pure, in chiave tuscolana avrebbe davvero parecchio da raccontare.

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Questo passa casa ed è evidente che, tranne rarissime eccezioni, la vocazione anche istituzionale di Frascati è quella del mordi e fuggi e del mangia e bevi. E così di amministratori che taglino il nastro di eventi gastronomici ne trovi quanti ne vuoi e di chi pensi ad qualcosa che si elevi dallo struscio in Passeggiata c'è penuria.

E pensare che, addirittura, anche a volerla intendere nell'ottica del "mangia e bevi" tanto di moda a Frascati (cui prodest?) la moneta in oggetto avrebbe fornito un palese assist che nessuno tra gli illuminati amministratori tuscolani e tra gli esimi rappresentanti di blasonate e ridondanti associazioni culturali ha saputo cogliere: l'accostamento tra vino Frascati ed amatriciana. Qualcosa sul quale forse sarebbe stato il caso di lavorare. 

Ma, chiedere questo, evidentemente sarebbe davvero stato troppo.

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LA DESCRIZIONE

Dritto - Composizione di elementi tipici della tradizione enogastronomica laziale: carciofo romanesco, piatto di amatriciana, grappolo d’uva Malvasia Puntinata e vino Frascati nella tipica caraffa in vetro, inserita all’interno di un ottagono, che richiama il simbolo della Regione Lazio, la cui cornice esterna, a echino ornato a ovuli e dardi, riprende le decorazioni dei soffitti a cassettoni delle cupole presenti nelle antiche Basiliche romane. Sullo sfondo, pianta della città di Roma. Nel giro, la scritta “REPUBBLICA ITALIANA”; in basso, la scritta “LAZIO” e la firma dell’autore “M. BONIFACIO”.

Rovescio - Raffigurazione di un Acquedotto romano su cui si stagliano dei pini marittimi, caratteristici del paesaggio laziale. In basso soggetti marini tratti dai mosaici delle Terme di Nettuno di Ostia Antica. Al centro, la scritta “SAPORI D’ITALIA”, che divide graficamente il campo; in alto, a sinistra, il valore “5 EURO”; in basso “R”, identificativo della Zecca di Roma, e “2023, anno di emissione della moneta.

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