Grottaferrata | Il traffico, il cemento e ora l’antennone 5G: un quartiere 'bullizzato' dalle amministrazioni

Pubblicato: Lunedì, 21 Agosto 2023 - redazione attualità

GROTTAFERRATA (attualità) - Analisi di un'area che convive con i problemi

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Nella Carta Archeologica del Comune di Grottaferrata, mai pubblicata sul sito istituzionale come promesso dagli animatori dell’attuale Giunta, si descrive, in area demaniale, la presenza di resti di un Ponte di età romana, tra l’altro ancora ancora visibili sul margine di via di Rocca di Papa, nel punto in cui la strada scavalca il fosso di Tuscolo, che in questo tratto prende il nome di Fosso dei Ladroni.

Quasi certamente esso è relativo alla Via Latina, il cui lastricato era peraltro visibile in parete all’atto del sopralluogo (1998), ma che è stato asportato dopo l’anno 2000 da mani ignote. Anche le parti relative al rivestimento non sono visibili. Si osservava, ai tempi della realizzazione della Carta, redatta dal Prof. Franco Arietti, solo la presenza a lato dei basoli e di alcuni grossi blocchi di tufo. Ciò ha fatto pensare ad una parte del pilone del ponte oppure ad un argine.

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Esistono numerosi resoconti, planimetrie ed anche foto di quest’area che nell’insieme non chiariscono né la struttura complessiva del ponte o l’esatto andamento della Via Latina. La frammentarietà dei dati dei vari archeologi dalla fine dell’ottocento e per oltre un secolo, nel loro insieme, suggerisce comunque una certa prudenza nell’accogliere ogni ipotesi con certezza. Idee che non garantiscono una corretta definizione circa l’esatto andamento della Via Latina, la posizione del ponte e degli argini. "L' area andrebbe indagata per scoprirne tutta l’identità": questa era la conclusione della scheda della stessa Carta.

In un quartiere che presentava tali evidenze archeologiche, tutto attorno è nata una scommessa persa.

Il quartiere di Pratone a Grottaferrata è da anni il simbolo della pessima visione del territorio di una politica che ha pensato solo ad espandere con l'edilizia la città e non a completare servizi, strade, infrastrutture per reggere il peso della viabilità. Una cementificazione inarrestabile che ha letteralmente chiuso la zona. Un posto che è stato utilizzato dalle varie coalizioni (di destra, civiche e di sinistra) per campagne elettorali a cui non sono seguiti fino ad oggi i fatti.

Una zona che nel Prg vecchio di oltre mezzo secolo è stata letteralmente occupata da ogni indirizzo edilizio in modo disordinato, scontando il prezzo di essere accessibile proprio perché con molte cubature edificabili al suo interno. Un’area sfruttata e persino bullizzata. Ovvero presa in giro su continui cambiamenti e promesse mai realizzate.

Ora c’è la novità di un’antenna 5G di 30 metri che sorgerà proprio nell’area di Via Rocca di Papa. L’ennesimo modo di scaricare in periferia un problema, esattamente come quello del cemento o della viabilità, che diventa di tutta la città.

Tra le promesse volatilizzate come non ricordare quella del novembre del 2019 dal gruppo senatoriale di Forza Italia, da cui arrivò un importante annuncio: lo spostamento di tre milioni di euro per l’anno 2020 dai capitoli del Mef (Ministero Economia e Finanza) al dicastero di Trasporti e Infrastrutture per la costruzione di un tratto di strada complanare tra via Rocca di Papa e via Seminario, nel quartiere Pratone, al fine di creare uno svincolo facilitato da una rotatoria sulla via Anagnina.

“Un’opera davvero importante non solo per Grottaferrata ma per l’intero comprensorio dei comuni che ogni giorno, nelle principali ore di punta, vedono confluire il traffico proprio sulla via Anagnina in entrata e uscita dalla capitale”, commentava allora il presidente della commissione Lavori Pubblici, Federico Pompili. La vicenda sembrava aver preso anche una certa piega positiva, tant’è che nella primavera 2020 il Comune ospitava un convegno per parlare e presentare la "complanare del Pratone", opera viaria la cui ideazione risaliva a venti anni prima.

Già all’epoca in molti espressero dei dubbi sulla vicenda (anche per la cifra stanziata, secondo i più esperti insufficiente) per due ragioni: il primo è che Pratone è un quartiere in continua trasformazione urbanistica e non è detto che i piani di venti anni fa siano utilizzabili anche oggi, la seconda riguardava la strada stessa, foriera, secondo i più maligni, di nuove ulteriori abitazioni.

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Fatto sta che siamo nell’agosto del 2023. Da allora nessuno ha più informato la cittadinanza e il consiglio comunale sul progetto: l’argomento è letteralmente evaporato. Nel frattempo i cittadini di Pratone si dicono sempre più indignati per il fatto di essere diventati, dal momento in cui iniziano le scuole, letteralmente prigionieri del traffico e dei disservizi. File, caos, clacson, ritardi: un calvario quotidiano.

Il tempo passa e Pratone rimane un quartiere a cui è sempre difficile dare una identità precisa, un completamento sul piano della qualità della vita e dei servizi.. Quando la questione di Pratone diventerà prioritaria nel dibattito politico cittadino? E quando si ascolteranno i cittadini che ad esempio in queste ore chiedono almeno di sospendere in maniera cautelativa la costruzione di antennone in zona per verificare determinate situazioni?

Nell’ultimo caso, come negli altri, va segnalata l’assoluta assenza di iniziativa, al di là di qualche comunicato degli ‘ambientalisti’ del territorio.

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