Ciampino | Giglio (Pd): “Innumerevoli motivi per essere contrari ad autodemolitori a La Barbuta”

Pubblicato: Giovedì, 29 Giugno 2023 - Redazione politica

CIAMPINO (politica) - Le parole dell'assessore all'Ambiente ciampinese 

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A pochi giorni dal Consiglio comunale straordinario a porte aperte per discutere l'ipotesi di delocalizzazione degli autodemolitori romani nell'area ex Barbuta, in programma lunedì 3 luglio alle ore 9, l’assessore all’Ambiente ciampinese Federica Giglio interviene esternando la sua totale contrarietà all’operazione. 

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“Roma Capitale, anche in questo caso, scarica ai confini con la sua area metropolitana i problemi che non vuole gestire, tanto i cittadini della provincia e quelli delle periferie sono sacrificabili in termini di voti. Fu così ai tempi del Campo Rom, quando con un approccio superato in tutto il resto d'Europa e in alcune zone d'Italia, si decise di costruire un vero e proprio ghetto per rom e Sinti in larga parte italiani. Sarà così per l'inceneritore di Santa Palomba, e adesso anche con gli autodemolitori della Togliatti” esordisce così l’assessore all’Ambiente ciampinese, ingegner Federica Giglio, interrogata da ilmamilio.it sul possibile spostamento degli autodemolitori capitolini a “La Barbuta”.

Gli “sfasciacarrozze” potrebbero infatti essere delocalizzati da via Palmiro Togliatti alla zona a ridosso del Grande Raccordo Anulare, a seguito del terribile rogo del 9 luglio 2022, sempre all’interno dei confini di Roma ma a poche centinaia di metri dal centro abitato della città aeroportuale.

Assessore quali sono gli aspetti che non quadrano in questa storia?

“In totale spregio di qualsiasi cortesia istituzionale il Sindaco Gualtieri e i suoi assessori non hanno ritenuto di consultare nessuno, né i Sindaci dell'Area metropolitana che il 19 aprile chiedevano di essere ricevuti sotto il Campidoglio, né la Sindaca Colella, che sulla questione ha più volte sollecitato il primo cittadino della Capitale.

Sull'area denominata "La Barbuta" vige un vincolo posto dalla Soprintendenza nel 1999. Si tratta di un vincolo puntuale, per il quale solo il Ministero dei Beni Culturali può disporre la deroga. L'area inoltre ricade nel Piano Territoriale Paesistico "Valle della Caffarella Appia Antica Acquedotti" e é classificata ai fini della salvaguardia dei paesaggi come Zona di tutela paesaggistica, sottozonaTPa/78, le cui norme di attuazione indicano che debba essere prevista la sistemazione a parco pubblico attrezzato, anche con la realizzazione di impianti sportivi nonché con i servizi locali previsti dagli Strumenti Urbanistici vigenti, a condizione che l'area sia liberata dal manufatti impropri  e siano restaurati i casali esistenti. In che modo tutto questo sia compatibile con il trasferimento di centinaia di attività industriali rimane francamente un mistero”.

Fonti attendibili raccontano di importanti convergenze fra Comune di Roma e Regione Lazio in merito a questa delocalizzazione. Come definisce questo inedito dialogo istituzionale?

“Rimane un mistero il senso dell'interlocuzione tra Comune di Roma e Regione Lazio, in un quadro estremamente complesso che vede numerosi enti coinvolti nell'espressione di parere, a cominciare dal Ministero. Già con la Giunta Zingaretti il Comune di Roma si fece avanti per ragionare di delocalizzazione in quel sito, ma la risposta furono le tavole del PTPR che riportano il vincolo puntuale apposto dal Ministero. Forse l'interlocuzione in corso riguarda anche il Governo? Purtroppo le uniche informazioni che abbiamo vengono dai giornali”.Judo Frascati 3 ilmamilio

Può sicuramente fornirci anche elementi tecnici per motivare la contrarietà a questa operazione?

Le motivazioni per essere contrari a questa dinamica sono innumerevoli e ve li elenco.

  1. Se si derogasse al vincolo esistente, derivante dalla prossimità all'Appia Antica, cosa succederebbe nelle centinaia di casi analoghi (capannoni industriali tra Ciampino e Torricola) lungo il tracciato della Regina Viarum?
  2. Qualcuno ha riflettuto sulle potenziali interferenze di attività così altamente impattanti con un aeroporto internazionale dove atterrano e decollano anche voli di stato?
  3. E che dire della sorgente appia? Quel sito, come purtroppo svariati altri lungo l'anello del GRA, è tra quelli dove sono stati bruciati per anni rifiuti di varia natura, senza che nessuno si interessasse di fare una valutazione degli impatti su suolo e acqua sotterranea.

Quello che vorremmo tutti spiegare a Gualtieri e alla sua Giunta è che la sostenibilità non è un concetto astratto, va agita ogni giorno, anche se sei Roma Capitale e parli a oltre 3 milioni di abitanti. E non c'è nulla di sostenibile nel delocalizzare i problemi di una comunità ai margini del proprio territorio, costringendo numerose altre comunità a condividerne gli svantaggi. Perché poi succede che, se quelle comunità sono virtuose nella raccolta differenziata, sensibilizzano i propri cittadini su tematiche inerenti alla biodiversità, combattono per il rispetto pedissequo del Decreto Costa sull'aeroporto di Ciampino, allora poi si sentono tradite da chi, oltre a essere Sindaco di Roma Capitale è anche il Sindaco dell'Area Metropolitana”.

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