S & M - La Medaglia calendario 2023: sarà vera gloria?
Pubblicato: Venerdì, 23 Dicembre 2022 - redazione attualità
ROMA (storie & metallo) - La svolta a "tiratura dichiarata" varata dall'IPZS l'anno scorso per il momento sembra avere successo nonostante la lievitazione dei prezzi di vendita. Ma...
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Quella della medaglia calendario, riportante sulle due facce i mesi dell'anno, è una tradizione che anche la Zecca italiana porta avanti da ormai qualche decennio avendo una ristretta ma fedele schiera di appassionati collezionisti.
Fino ad un paio di anni fa le medaglie calendario, alcune delle quali oggettivamente belle e sempre sostanzialmente prodotte nella doppia versione argento (da oltre venti anni anche smaltato) e bronzo (smaltato anch'esso in alcune annate) erano destinate ad una ristretta nicchia di cultori del genere: secondo tradizione dell'IPZS la versione in argento ha un diametro di 50 millimetri (per 52 grammi) e la versione di bronzo 80 millimetri (per oltre 310 grammi).
I prezzi di vendita all'emissione sono via via cresciuti diventando "importanti" col tempo.
Dal 2021 però ecco la svolta dell'IPZS: la tiratura "dichiarata" e, dunque, limitata.
Questa scelta ha condotto nel giro di due anni ad una incredibile lievitazione del prezzo di vendita: nel 2020 la "Medaglia calendario 2021" veniva posta in vendita a 121 euro in argento e 100 euro in bronzo; nel 2021 la "Medaglia calendario 2022" (la prima a tiratura dichiarata) è stata venduta a 165 euro in argento (+36%) e a 128 euro in bronzo (+28%). Quest'anno, quando il 7 dicembre è stata posta in vendita la "Medaglia calendario 2023", i prezzi di vendita sono stati di 200 euro l'argento (+21%) e 150 euro il bronzo (+17%). 
Quest'anno il ridotto contingente di 80 esemplari in argento è andato esaurito in pochissimi minuti: i 170 esemplari in bronzo sono ugualmente esauriti (per quanto sul sito www.shop.ipzs.it questa medaglia sia semplicemente scomparsa...). Un risultato eccellente nelle vendite, un risultato reale o cosa?
C'è da chiedersi se il trend di crescita dei prezzi sia destinato a crescere ancora o l'attuale quotazione possa considerarsi stabile per qualche tempo.
La speranza di ogni collezionista è chiaramente che almeno la tiratura possa restare limitata per rendere questi pezzi oggettivamente "rari".
Una cosa, però, va detta. L'impressione è che il conio, senz'altro importante considerate le dimensioni della medaglia soprattutto nella versione bronzea, al di là della qualità artistica e stilistica del bozzetto, appaia troppo "piatto". Ovvero che si sia tradita la "missione" storica della medaglia, quella cioè di consentire la realizzazione di conii non solo più grandi e spessi delle monete, ma anche di conferire maggiore profondità alla rappresentazione.
Profondità che forse la versione in argento parzialmente recupera con la smaltatura e con la finitura anticata: ma tornare al "metallo scavato" ed al rilievo importante della tradizione appare un dovere.
LA DESCRIZIONE UFFICIALE DELL'OPERA (www.ipzs.it)
DRITTO: in campo a sinistra una figura femminile di profilo che rappresenta l’ottica, scienza della visione e percezione, mentre osserva un cubo, attraverso un ideale cono visivo. Intorno, una composizione grafico plastica della sezione aurea, simbolo di armonia e dei rapporti che tale numero instaura fra matematica, geometria, botanica e arte. Mesi da gennaio a marzo in alto, mesi da aprile a giugno in basso, a sinistra 2023.
ROVESCIO: a destra, uno studioso che osserva lo spazio attraverso un prospettografo, strumento che dal XV secolo è stato fondamentale nell’applicazione delle leggi della prospettiva e della visione artistica. Questo dispositivo richiama la visione organica e unitaria della scienza secondo i principi della matematica e della geometria. Sullo sfondo una visione prospettica. Mesi da luglio a settembre in alto, mesi da ottobre a dicembre in basso.