VICENDE - I secoli di Rocca di Papa nelle sue fontane storiche

Pubblicato: Venerdì, 09 Dicembre 2022 - redazione attualità

fontana largoDAzeglio roccadipapa ilmamilioROCCA DI PAPA (vicende) - Passeggiando per l'affascinante borgo è possibile apprezzare questi monumenti che da secoli offrono acqua alla popolazione

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A Rocca di Papa vi sono diverse fontane storiche che attraggono per la loro bellezza, in primo luogo quella situata in piazza della Repubblica, già piazza Regina Margherita.

Si tratta di una fontana che risale all’ultimo quarto del XIX secolo. È composta da una tazza dall’ampio calice con plastiche baccellature e fusto sagomato che poggia su una struttura a forma di prisma raffigurante lo stemma municipale di Rocca di Papa, vale a dire la torre, che a sua volta poggia su una struttura rocciosa. Quest’ultima è immersa in una struttura quadrata con gli angoli smussati e decorati da mascheroni entro conchiglie e volute.

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Se si prosegue la passeggiata e si percorre a piedi il corso della Costituente, ci si imbatte nelle fontane gemelle, poste all’incrocio con via S. Francesco D’Assisi.

Se poi si giunge alla fine del Corso, si può ammirare la fontana in largo Massimo D’Azeglio intitolato al celebre politico, scrittore e patriota che visse nella bella cittadina dei Castelli Romani e narrò il suo lungo soggiorno roccheggiano nell’opera I miei ricordi, pubblicata postuma nel 1867.

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Si tratta di una fontana barocca (foto in alto) risalente alla metà del XVIII secolo. Il monumento è caratterizzato da un’area superiore, appoggiata al muro, con un vano rettangolare fiancheggiato da lesene e coronato da un timpano spezzato; proprio qui è posizionata una piccola vasca a forma di conchiglia. La parte inferiore della fontana è invece dotata di una vasca sagomata più ampia.

La fontana celebra Fabrizio Colonna, il quale nel 1752 concesse agli abitanti due terzi dell'acqua esistente nei Prati, convogliata in città attraverso la fontana pubblica. Le spese per la costruzione della fontana dovevano essere distribuite equamente tra tutti i cittadini e la famiglia Colonna.colline nuoto6 ilmamilio

Affinché ciò si realizzasse, venne avanzata una duplice richiesta: che venisse apposta una lapide con lo stemma della famiglia Colonna, oggi tuttavia non presente, e che Fabrizio Colonna potesse prelevare un’oncia d’acqua vergine.

La particolarità della fontana è che le bocchette riproducono anch’esse lo stemma municipale di Rocca di Papa, ovvero la torre. Lo stemma è parzialmente parlante poiché rappresenta la rocca in campo rosso accantonato, vale a dire in linguaggio araldico, accompagnata ai lati dalle due lettere R e P.judo frascati ilmamilio

Il rosso del gonfalone è il colore araldico dei Colonna che per anni hanno dominato questo paese. Il tutto rappresentato su uno sfondo con due bande verticali di colore bianco e azzurro, ovvero i colori della Baviera, per i profondi legami storico-culturali che persistono con Rocca di Papa. Nel 1770 ci fu una vertenza in seguito a un guasto che si verificò nell'acquedotto e nel 1794 furono eseguiti i lavori di restauro.

Un’altra fontana storica è quella denominata La Barcaccia, per la sua forma vagamente rassomigliante a una barca, situata in piazza Giuseppe Garibaldi, detta “piazza dell’Erba”. La fontana, risalente al XVII secolo, è costituita da un unico blocco di pietra tufacea ed è attribuita a Gian Lorenzo Bernini, attivo proprio in quel periodo ai Castelli Romani.

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Infine la fontana in piazza XX Settembre, detta anche “piazza Vecchia”, dal momento che conserva la forma originale assunta nel XIV secolo, durante la dominazione di Ludovico il Bavaro. Vi si trova una fontana molto antica, con un’unica vasca rettangolare in pietra tufacea che rappresenta la storia del “quartiere bavarese", in quanto fu costruita all’interno dell’antico castello ed era luogo di ritrovo per i pochi paesani che abitavano il quartiere, circa seicento anni or sono.

Ciascuna delle storiche fontane è stata immortalata in molti libri e cartoline d’epoca, talvolta anche con dei soggetti artistici raffiguranti delle donne roccheggiane con il tipico costume. A tal proposito, si può leggere la descrizione dei costumi tradizionali del luogo nell’opera I miei ricordi di Massimo Taparelli D’Azeglio:

”Per uno de’ primi studi ch’io feci alla Rocca, mi collocai su questa strada. Il primo giorno mentre lavoravo vidi comparire Carolina col grazioso vestiario delle Rocchigiane, busto rosso, panno bianco in capo, e spadino d’argento in traverso, terminato dal tradizionale emblema d’una mano che chiude il pollice fra l’indice ed il medio, ultimo ricordo di Dio sa quali culti e quali età dimenticate!”.

di Flavia Santangeli

foto da maps.google.it

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Commenti  

# Massimiliano 2022-12-09 12:11
Le cose belle durano nel tempo perché vengono fatte con amore e dedizione da artisti e sempre bello ammirarle
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# Mirko 2022-12-09 14:49
:D questi articoli sono delle belle pennellate si cultira sulla città. Bravi!
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